A quanti capita di aprire la casella di posta elettronica e trovarsi sommersi da messaggi di origine
sconosciuta e dai contenuti per lo più pubblicitari?
E fino a che si tratta solamente di pubblicità, spesso si tollera la loro presenza e prontamente si provvede a
cestinarli
Ma cosa accade quando si ricevono messaggi di carattere pornografico?
Come distinguere i messaggi informativi provenienti dalle banche da quelli strutturati in maniera molto
simile ma che hanno l’unico scopo di rubare dati sensibili?
Spesso per avere conferma che si tratti effettivamente di posta indesiderata si è costretti ad aprire
messaggi ed allegati senza rendersi conto di essere già caduti nella rete dello spam.
Ma cosa vuol dire Spam? Letteralmente vuol dire carne in scatola.
Il termine compare per la prima volta in un episodio comico del Monty Python’s Flying Circus, (1970),
ambientato in un locale nel quale qualunque pietanza proposta dalla cameriera conteneva un imprecisato
ingrediente chiamato Spam (corrispondente ad un marchio di carne in scatola prodotto dalla americana
Hormel Foods Corp.).
Man mano che lo sketch avanza, l’insistenza della cameriera nel proporre piatti con Spam («uova e Spam,
salsicce e Spam, Spam pancetta » e così via) si contrappone alla riluttanza del cliente per questo alimento.
(CIT. it.wikipedia.org)
Trasponendo il tutto in chiave tecnologica lo spam è quindi la presentazione continua di un qualcosa che
non interessa minimamente l’utente finale.
Lo scopo dello Spammer allora qual è?
Innanzitutto rubare.
Rubare tempo, quel tempo perduto dai destinatari per scaricare, verificare e cancellare il messaggio e che
viene pagato in bolletta; rubare dati sensibili come conti correnti e password
Lo scopo però non è solamente quello di rubare tempo e dati ma diffondere pornografia, in casa e in
ufficio, per renderla accessibile per qualsiasi fascia di età; diffondere virus e truffare
Tra le truffe famose
più famose si annoverano:
Quella “alla nigeriana“, il cosiddetto 419 scam, che consiste in una lettera in inglese in cui una
persona che non si conosce chiede aiuto per sbloccare un’enorme cifra di denaro di provenienza
discutibile e propone di dividere gli utili.
Dialer, ossia e-mail contenenti programmi che cambiano di nascosto il numero di telefono
composto dal modem per collegarsi a Internet e lo sostituiscono con un numero a pagamento
costosissimo, tipo gli 144 e 166 e i più recenti 899 e 709
Ma come difendersi da questo assedio?
Innanzitutto è buona norma diffondere con parsimonia il proprio indirizzo di posta.
Informarsi su come impostare gli anti spammer sui server di posta elettronica. Alcuni anti spammer
smistano le email in una cartella appositamente creata (Inbox.spam) per permettere all’utente di
visualizzare successivamente i messaggi.
Se ci si accorge che un indirizzo e-mail è ormai contaminato meglio eliminarlo comunicando ai conoscenti il nuovo indirizzo.
Per registrarsi ad alcuni siti di cui non si conosce bene la serietà si possono utilizzare indirizzi di posta “usa e getta” detti: “disposable mail”.
Ad esempio il sito, http://www.guerrillamail.com consente di generare indirizzi di email temporanei che rimangono validi per circa 15 minuti dopodiché diventano inutilizzabili. Il tempo è più che sufficiente per registrarsi a un sito, ottenere risposta, autenticarsi e quindi cambiare l’email di riferimento se ci si è convinti del fatto che si ha a che fare con un sito serio.
Non aprire MAI un messaggio di spam perché in esso sono contenute immagini visibili o anche invisibili che, una volta aperto il messaggio, generano una richiesta al server su cui è presente l’immagine lasciando quindi una traccia del fatto che quel messaggio è stato aperto e, presumibilmente, letto. In tal modo lo spammer avrà l’informazione per lui più preziosa in assoluto: che quel dato messaggio ha raggiunto un account di posta attivo.
Si consiglia inoltre di usare la posta elettronica certificata.