La nuova famiglia è più avanti del legislatore
Presso una gremita libreria Laterza di Maria Laterza, incontro con Melita Cavallo autrice del suo libro “Si fa presto a dire famiglia” (Laterza) e giudice minorile a Roma per quaranta anni.
Ha introdotto la serata l’Editore Laterza e hanno dialogato con l’autrice Riccardo Greco, Presidente del Tribunale dei Minorenni, e Rosy Paparella, Garante per la Regione Puglia dei diritti dei minori.
Spesso dietro ai discorsi pubblici sulla ‘famiglia tradizionale’ c’è molta miopia (o ipocrisia). La realtà testimonia che negli ultimi decenni l’arcipelago dei legami affettivi è cambiato in modo radicale e irreversibile, e non si può non tenerne conto. Così come non si può ignorare l’aspra conflittualità diffusa nei rapporti familiari, anche in quelli apparentemente ‘normali’. Attraverso quindici storie vere, Si fa presto a dire famiglia, di Melita Cavallo, giudice minorile dalla quarantennale esperienza, fa luce su questi cambiamenti e sui problemi delle famiglie di oggi e sollecita delle scelte efficaci in tutti coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.
Famiglie tradizionali, ricostituite, ricomposte, monoparentali, omosessuali: prendere atto di tutti gli scenari in cui interagiscono oggi genitori e figli è il primo passo per garantire il benessere dei bambini. Dalla quarantennale esperienza di uno dei più noti giudici minorili italiani, quindici storie vere che raccontano come si è trasformato l’arcipelago dei legami affettivi.
Il suo libro propone una galleria di storie vere e insieme esemplari: troveremo i casi di Remo e Katia, vittime di una madre anaffettiva e incurante; di Lira, che a otto anni comprende e accetta l’amore omosessuale del padre; di Lina, madre adottiva alla ricerca disperata dei genitori naturali del figlio diciottenne; di zia Flora e zia Rosa, due anziane signore che si prendono cura di una bambina appena nata; di Lucia, vittima di abusi da parte del compagno della madre; e poi di Luca, figlio felice di una coppia omogenitoriale…
Queste e altre testimonianze ci fanno entrare nel vivo delle vite di bambini e famiglie che si affacciano ogni giorno nelle aule del Tribunale per i minorenni, in cui l’autrice ha operato per oltre trent’anni. L’obiettivo è non solo quello di far luce sui cambiamenti profondi della famiglia, ma anche di sollecitare scelte efficaci in tutti coloro che hanno un ruolo educativo verso bambini e ragazzi.
Rosy Paparella ha ricordato che per arginare lo svuotamento delle competenze del Carcere minorile, e arginare l’appiattimento dei crimini verso i minori alla stregua di quelli normali, bisogna fare sistema.
Melita Cavallo, sollecitata dall’avvocata Michela Labriola Laterza, ha evidenziato come quanto si sta dibattendo in questo periodo sulle coppie di fatto e le adozioni dei figli del partner, sia già stato affrontato e codificato dalla giurisprudenza e dalle sentenze. Prima delle quali fu proprio della Giudice Cavallo avallando tali adozioni applicando l’articolo 44 ( nei commi a, b, c e d) della legge sulle adozioni esistente del 1984 e l’articolo 3 della costituzione della repubblica Italiana.
Melita Cavallo è stata fino a dicembre 2015 presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, dove ha portato avanti iniziative di rilevanza nazionale. Ha lavorato nel settore della famiglia come giudice minorile a Milano, Napoli e Roma. È stata presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e la Famiglia e dell’Associazione Gemme (Groupement Européen des Magistrats pour la Médiation) Italia e capo del Dipartimento per la Giustizia minorile. Per l’impegno in campo minorile ha ricevuto alti riconoscimenti, quali il Prix Femmes d’Europe 1995 dal Parlamento Europeo e la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica francese nel 2012. È autrice di saggi specialistici e divulgativi su tematiche familiari e minorili e partecipa come docente a corsi universitari di specializzazione.