È sera. Mentre scrivo su Facebook “buonanotte” e vorrei apprestarmi a dormire, nella mia mente si affaccia un ricordo, non so dire innescato da cosa…
di Maria Elena Abbate
Forse da un lieve malessere fisico iniziato nel pomeriggio e che non accenna a sparire. Per contrasto la mia mente richiama momenti felici dell’infanzia tentando di portare se stessa e di conseguenza il corpo all’autoguarigione… Nel ricordo avrò avuto 6 o 7 anni, era estate, i mesi più spensierati, lontani dalla scuola, dai compiti… Con mamma e nonni si evadeva dalla città e si prendeva in auto la strada di Bondeno, una vecchia strada di campagna.
A un certo punto, sulla destra, un edificio del rosso dell’Emilia, il colore del cotto, caldo e rassicurante. Era una rivendita di latticini e prodotti caseari attigua ad una fattoria. In realtà c’erano diversi edifici in quel luogo, anche una porcilaia bassa e allungata abbattuta, credo, pochi anni fa. Forse la classica fattoria modello. La vista di quell’edificio mi dava sempre grande gioia. Sapevo che vi avrei trovato un ambiente simpatico e pulito con mattonelle bianche, la gentilezza del signore che serviva con cappellino bianco e grembiule lindo, un bancone in vetro luminoso pieno di formaggi freschi e stagionati disposti in bell’ordine.
Ma il clou del pomeriggio era la coppettina di panna montata. Infatti ai bimbi veniva data (se si comportavano bene…) una piccola coppa di panna appena montata che fuoriusciva a fiocchi da una macchina automatica modello “Carpigiani”. Sapore, profumo e consistenza di quella panna restano indimenticabili. Una freschezza assoluta, una compattezza zuccherina, un candore accentuato nel ricordo della bimba… Solo la panna montata casalinga ha un sapore paragonabile; quanto al potere di evocare attimi di inesprimibile felicità, non c’è davvero gara…
1 commento
grazie 🙂