Memorie, saperi, sguardi diversi: percorsi di educazione alle pari opportunità a scuola
di Pina Arena
Si avvicina la data della premiazione del concorso Sulle vie della parità, che avrà luogo nell’aula magna di lettere di Roma Tre il prossimo 26 aprile.
Uno dei progetti più interessanti e diffusi presentati al concorso viene annunciato e discusso a Catania nell’ambito del seminario nazionale di formazione-docenti ”Memorie, saperi, sguardi diversi: percorsi di educazione alle pari opportunità a scuola” organizzato dalla Fnism-Catania e da Toponomastica femminile che si è tenuto l’11 marzo presso l’Istituto catanese ”G. B. Vaccarini”, da sempre in prima linea nelle battaglie per la scuola delle pari opportunità.
Straordinaria la partecipazione, segno di un bisogno condiviso di incontro e formazione: 90 insegnanti, arrivati dalle scuole di ogni ordine e grado della Sicilia e 60 liceali hanno fatto esplicita richiesta di partecipazione poiché il percorso rispondeva ai loro interessi formativi; 15 studenti hanno costituito un comitato di accoglienza e informazione, in un percorso volontario di alternanza scuola-lavoro.
Una mattinata di lavori che hanno visto ancora una volta insieme le due associazioni Fnism e Toponomastica femminile verso un obiettivo centrale nei processi di educazione alle pari opportunità: dare voce alla scuola che educa identità libere e responsabili, formare docenti sostenendo il rinnovamento di una didattica attenta alle differenze, interrogarsi sull’educazione di genere come reale strada di rinnovamento della funzione docente.
La scuola si racconta, dà evidenza alle eccellenze didattiche sperimentali, al lavoro nutrito di consapevolezza formativa, all’innovazione che già c’è ma chiede disseminazione strutturata.
La sensazione, bella ed incoraggiante, è che si sia parlato di una scuola nuova e diversa. Se il comma 16 della legge 107, descritto da Mila Spicola, tecnica e consulente del Miur, introduce l’attenzione di genere in tutti gli insegnamenti, la scuola di Toponomastica Femminile e Fnism, con il progetto di educazione alla parità ramificato e innovativo, non solo si muove in quella direzione ma precede il legislatore, realizzando, nella sua rete nazionale di scuole, percorsi di educazione alle pari opportunità trasversale e permanente. Ben vengano gli spazi di comunicazione e visibilità offerti dal programma Stem, ma la sostanza dell’innovazione e del cambiamento si gioca sulla formazione-docenti.
È qui il valore del seminario: valorizzazione e sviluppo dell’esperienza della scuola.
Relazionano anche uomini di scuola: il prof. Luca Amore, che da anni riflette sulla discriminazione di genere nei settori scientifico e tecnologico, traduce la sua attenzione in azione didattica quotidiana attraverso l’insegnamento di matematica e fisica al Liceo.
È questa la necessaria via da percorrere perché, come sottolinea la sociologa Graziella Priulla, la grande rivoluzione pacifica delle donne è incompiuta.
Ed ecco l’insegnar facendo e giocando di Maria Pia Ercolini che fa scoprire e toccare con mano, fin dalla scuola primaria, la violenza della cancellazione della memoria femminile. Serve allora ricreare ponti di memoria dei quali parla Gabriella Anselmi. Anche “8 marzo. Camicette Bianche” di Ester Rizzo fa emergere l’invisibilità delle storie femminili ed il loro valore in un necessario ripensamento dell’insegnamento della storia.
Il progetto di cittadinanza attiva e di parità, di ricerca e di memoria, “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni scuola”, avviato a Catania da Toponomastica femminile ed esteso a tutta l’isola, giunto fino a Lampedusa e a Parigi, apre le vie dell’internazionalizzazione dell’esperienza didattica condivisa con Fnism. Un progetto che, già nel suo sviluppo, porta i segni della buona idea che cresce: le scuole che hanno aderito sono state 21. I Comuni di Catania e Lampedusa hanno patrocinato l’iniziativa, le associazioni Fildis Udi e Legambiente hanno collaborato. Hanno partecipato 800 studenti, dalle scuole materne alle superiori. La cultura di parità si lega alla cultura dell’ambiente, con un valore aggiunto simbolico ed un’apertura internazionale in espansione.
Hanno preso la parola infine le donne delle Istituzioni- la consigliera catanese Maria Ausilia Mastrandrea, la consigliera palermitana Antonella Monastra , l’assessora marsalese Anna Maria Angileri- le quali confermano con la loro presenza che questa scuola ha valore politico e forza civile.
E su queste strade la scuola di Toponomastica femminile e FNISM continua a muoversi, accogliendo tutti gli apporti e le alleanze che le consentiranno di tradurre in pratiche didattiche la nobile idea di scuola maestra di parità ed uguaglianza nella quale crediamo e che quotidianamente coltiviamo.