UNA SFIDA PER TUTTI NOI PER ESSERE FELICI – Trovare il bello nella bruttezza
Paolo Sorrentino “è”.
Si “E’ ” ,credo che per definirlo possano bastare anche solo queste due lettere.
“E’ ” perchè è una persona che si avverte vera, congruente con quello che trasmette con le parole, il tono, il modo con cui si porge agli altri.”E’ ” perchè è bello ascoltarlo davvero.
Ero al Luccafilmfestival ieri per la sua masterclass di cinema, incontro diventato una chiacchierata come fossimo in un salotto di casa alla quale hanno assistito decine e decine di persone.
Racconti in prima battuta sulla nascita di tanti dei suoi film più importanti come sui suoi inizi e la scelta di fare cinema.
Un quarantacinquenne ironico e solo apparentemente blasè che dice di fare ed avere iniziato a fare cinema per pigrizia perchè meno impegnativa di tante altre arti prese in considerazione ma che ne rappresenta, invece, l’amore totale ed il rispetto nel farlo.
I racconti de la nascita del progetto della Grande Bellezza nato mentre osservava in un bar del quartiere Prati a Roma un anziano dirigente Rai fare il piacione con una avvenente ragazza dell’Est , la descrizione della Città come luogo di poteri forti dove tutto è piu evidente e macroscopico.
Quelli sul Il Divo,sul particolare di un Andreotti che parlava sempre ad occhi chiusi,sulle pressioni ricevute per cambiare quella o l’altra scena mentre erano in lavorazione. Sulle offerte di “baratto” con informazioni interessanti su un famoso mafioso nel caso avesse accettato, cosa che ovviamente, non fece.La sorpresa di lui, gia’ comunque famoso ed affermato regista , quando Sean Penn accettò alle quattro del mattino di fare un film con lui ed era assolutamente sobrio mentre credeva scherzasse dopo una serata di festeggiamenti .
Lo stupore , come fosse un novellino, nel veder arrivare il grande attore sul set ogni giorno.
Ecco, quello che rimane dopo aver ascoltato Paolo Sorrentino è , per me,l a sensazione che solo i grandi davvero trasmettono. L’avere quell’eterno Bambino dentro che li fa stupire e sorprendere sempre e nonostante il tempo che passa.
In qualunque campo si esprimano. Il loro stupore e il loro amore per la vita e per quello che fanno è identico e passa una semplicita’ di essere che è talmente rara e limpida ormai da sorprendere ed emozionare chi ha la fortuna di incrociarne il cammino.
L’umiltà di non prendersi sul serio , di mettersi in discussione ma essere anche fortemente sicuro delle proprie emozioni e del sogno che si vuole rappresentare, se come Paolo Sorrentino si fa il regista.
La bellezza di saper godere del fatto che il grande attore che con cui si lavora, che sia Toni Servillo o Jane Fonda ,”si impossessi del personaggio negli spazi che il regista ha lasciato per arricchirlo con la propria grandezza”.
L’importanza di non voler sempre cercare di capire tutto data come risposta alla ragazza che voleva farsi spiegare quella scena precisa, con il consiglio di abbandonarsi solo all’emozione che le aveva provacato perche’ le emozioni non si spiegano e ci si abbandona se ci fanno “barcollare”come lei stessa aveva raccontato.
Insomma, un gran bell’incontro quello con Paolo Sorrentino ieri al Lucca film festival.
Lezione di grande Bellezza.
Grande Bellezza, il film, che racconta essere stato il tentativo di trovare proprio qualcosa di Bello dappertutto.
L’omaggio al concetto di Fellini che raccontava la decadenza italiana come costante e «trovava squarci di bellezza nello squallore”.
La lezione del fatto che cercare il bello nella bruttezza mette al riparo dall’infelicita’ perchè’ ”se riesci a trovarlo anche nello squallido sei felice”..ed infatti”io sono felice” ci dice in chiusura Paolo Sorrentino.
Provare a trovare bellezza anche nello squallido e nel brutto di quello che oggi ci circonda per essere felici.
Per provare quantomeno ad essere anche solo “un po’ “ felici.
Nonostante tutto.
Non male ,uscendo da quello che pensavamo essere solo un incontro ad un festival di cinema, come riflessione. Non male.
Proviamoci.