Molte le donne ingegnere del passato, poco conosciute o dimenticate
Sono a Bruxelles per la European Celebration of Women in Computing (http://www.womenincomputing.eu/), in occasione dell’anniversario di Ada Lovelace, conferenza organizzata dallo European Center for Women and Technology, e sto raccogliendo le storie delle prima donne ingegnere e architette, i cui nomi e attività pochissimi conoscono. Donne che, tra l’Ottocento e il Novecento, hanno inventato e brevettato sistemi per costruire ponti, nuovi tipi di valvole, e che hanno studiato l’arco elettrico a varie applicazioni.
Provenivano soprattutto dal mondo anglosassone, per lo più inglesi. Come Sarah Guppy, Verena Holmes, Hertha Ayrton e ricordiamo anche l’italiana Emma Strada
Sarah Guppy (Birmingham 1770 – 1852) fu un’inventrice che nel 1811 brevettò un “New Mode of Constructing and Erecting Bridges and Railroads without Arches”, un sistema per costruire ponti sospesi per strade e ferrovie. Quando, in seguito, Thomas Telford (1757-1834) iniziò a progettare il ponte sullo stretto di Menai, in Galles, scrisse a Sarah Guppy per avere il suo progetto e lei gli permise di usarlo gratis. Il ponte, allora il più lungo nel mondo, fu costruito nel 1826; ma difficilmente troverete menzione del contributo essenziale di Sarah Guppy (vedi Wikipedia su Thomas Telford, o sul ponte sul Menai (vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Telford). *
Nel 1864 fu costruito un nuovo ponte sospeso, il ponte Clifton a Bristol, su disegno del famoso ingegnere Isambard Kingdom Brunel, che discusse il progetto con Sarah Guppy (anche in questo caso, impossibile trovare alcuna menzione del contributo di Sarah Guppy).
Il brevetto per il sistema di sospensione del ponte fu effettivamente depositato a nome di Sarah Guppy, ma lei non ottenne un profitto da questo. Ebbe invece un contratto di 40.000 sterline dalla Royal Navy per la sua invenzione di un sistema per impedire la formazione di incrostazioni di crostacei sullo scafo delle navi.
L’inglese Verena Holmes (1889 – 1964) lavorò su diverse tecnologie e inventò sistemi per motori marini e locomotive, per motori diesel e a combustione interna, di cui ottenne il brevetto. Inventò anche strumenti per medicina e chirurgia, tra cui, in collaborazione con un collega, un’apparecchiatura per la terapia dello pneumotorace nella tubercolosi. Ci vollero vent’anni perché fosse accettata come socia della Institution of Mechanical Engineers; sostenne le ragazze nell’educazione e nelle carriere ingegneristiche e nel 1919, con Caroline Haslett e Claudia Parsons fondò la Women’s Engineering Society. Nel 1946 Verena Holmes fondo una società di ingegneria, la Holmes and Leather, dove impiegò solo donne; nel 1958 uscì il suo libro, Training and Opportunities for Women in Engineering.
Sarah Herta Marks Ayrton (1854 – 1923) una studiosa e inventrice di incredibile intelligenza e tenacia. Primogenita di una famiglia polacca, dovette accudire i fratelli quando, nel 1861 il padre, di professione orologiaio, morì. Ma la madre e una zia sostennero e finanziarono l’educazione scientifica di Sarah (che cambiò in nome in Herta, ispirata dalla divinità del poema omonimo di A.C. Swinburne, Hertha) e lei si trasferì a Londra. Sarah fu sempre una ragazza combattiva, partecipò alle lotte delle donne per il voto e divenne amica di Emmeline Pankhurst e di George Eliot. Nel 1881 Herta si diplomò con onore in matematica e inglese alla Università di Cambridge (non era ancora permesso alle donne di laurearsi). Ancora studente, progettò un semplice sfigmomanometro per la misurazione delle pulsazioni al polso, e uno strumento per dividere una linea in n parti uguali. Si iscrisse a fisica al Technical College di Finsbury, dove incontrò il futuro marito, l’ingegnere elettrico William Edward Ayrton, che sosteneva il movimento delle donne per il voto e la parità di diritti. Herta iniziò a studiare il principio dell’arco elettrico, per i cui studi e pubblicazioni ricevette dalla Royal Society nel 1906 la Hughes Medal (ma la Society si rifiutò di associarla come membro). In quegli anni, l’arco elettrico aveva una grande importanza industriale e commerciale ed era largamente usato nell’illuminazione. Ma la sua applicazione presentava molti problemi, che Herta contribuì a studiare e a risolvere. Nel 1899 la IEE (Institution of Electrical Engineer) consegnò a Herta un premio per il suo lavoro sull’arco elettrico e fece una straordinaria eccezione permettendo a una donna di leggere in quell’occasione il proprio lavoro. Nello stesso anno Herta divenne la prima donna a diventare socia della IEE.
Spesso la Ayrton fu accusata di essere al seguito del marito, e di dovere a lui il suo successo, il che non era vero (il marito stesso negò questa accusa, e spesso diceva: “Conosco molte persone intelligenti, ma Herta è un genio”). Herta condivideva questa accusa con un’altra donna scienziata: Maria Curie. Le due donne furono amiche, ed Herta ospitò Marie Curie e le figlie quando, nel 1912, la scienziata francese si ammalò.
Se studiamo la vita di queste donne vediamo che le loro carriere furono incentivate dal particolare ambiente in cui vissero, dai genitori, e anche dalle circostanze speciali sollevate dallo sforzo bellico della Prima Guerra Mondiale. Fu infatti la richiesta di forza lavoro femminile nelle fabbriche metal meccaniche, mentre gli uomini erano al fronte, a porre migliaia e migliaia di donne, soprattutto in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, a contatto con le applicazioni dell’ingegneria, chimica e fisica. Sono anche gli anni dell’intensificarsi e il radicalizzarsi del movimento delle Suffragette, delle gonne che si accorciano, dei capelli alla maschietta. La società ha bisogno delle donne e si aprono spiragli di libertà e di parità. La stessa Verena Holmes iniziò la sua carriera ingegneristica in una fabbrica di eliche per aerei e poi in un’altra di motori per aerei, e la sera seguiva un corso presso il locale istituto tecnico: prima della fine della guerra (quando gli uomini avrebbero sostituito le donne nelle fabbriche) Verena avrebbe ottenuto il diploma di disegnatrice tecnica.
Tra tante donne scienziate e studiose, la fisica austriaca Lise Meitner merita di essere conosciuta a fondo. Ricercatrice con Otto Hahn sulla natura della radioattività e la fissione nucleare, e pur avendo condiviso con lui le scoperte relative, non ottenne il Nobel per la chimica che fu assegnato a Hahn nel 1944 e Lise Meitner non fu citata.
Scavare tra le informazioni
Per leggere biografie di donne scienziate e studiose occorre volerlo fare, vale a dire, sapere più o meno come e che cosa cercare. Non sono informazioni che si trovino in superficie, perché considerate poco importanti. Le troviamo nella Enciclopedia Delle Donne, o sul sito di Reconesse (www.reconesse.org). Spesso, sono informazioni che hanno la nuance dell’eccentricità, della bizzarria. Lunga la strada..
* Scriverò a Wikipedia per la correzione
Sarah Guppy:
http://www.intriguing-history.com/sarah-guppy-english-inventor/
http://talltalesfromthetrees.blogspot.it/2012/02/sarah-maria-guppy-nee-beach-1770-1852.html
Herta Ayrton:
http://cwp.library.ucla.edu/articles/ayrton/ayrtonbio.html
Verena Holmes:
http://www.eye4education.co.uk/wp-content/uploads/2015/06/Magnificent-Women-Verena-Holmes.pdf
Emma Strada
http://www.universitadelledonne.it/ingegnere.htm
1 commento
BRAVA OTTIME NOTIZIE DA CONDIVIDERE GRAZIE