Voci in una stanza di Enrica de Palma
Attraverso la scrittura racchiudo nei miei lavori pensieri, ricordi e atmosfere della mia infanzia e giovinezza, per tenerli vivi e trasmetterli a chi vuole condividerli con me. Così facendo tramando un patrimonio familiare che viceversa andrebbe perduto.
Esordisce così Enrica de Palma, elegante professoressa e storica in pensione, parlando di ‘Voci in una stanza’, il libro edito da Pagnini, che è un omaggio alla città di Roma nella quale vive ormai da circa mezzo secolo.
Diventata nonna, ha scoperto il valore della scrittura e per i suoi nipotini ha scritto la storia della famiglia materna con l’obiettivo di rinvigorire le radici del loro albero della vita perché ‘le cose che non ci sono più’ – come lei stessa sottolinea – continuano a vivere nel ricordo. Ma non si è fermata qui, ha continuato a scrivere storie delle più disparate, tutte aventi il fil rouge dell’amore.
Con ‘Voci in una stanza’ l’autrice racconta la saga di una famiglia romana e ripercorre un secolo di storia testimone in parte di mutamenti sociali e culturali che forniscono un ritratto narrativo di un’epoca nella quale scampoli di vita e ricordi si rincorrono come fotogrammi tra emozioni, affetti, delusioni, gioie, dolori e amori.
La vita di quattro generazioni si lega agli eventi che dai primi anni del ‘900, i tempi della Belle Epoque, attraversano i due conflitti bellici, l’occupazione tedesca di Roma, la lotta partigiana, la contestazione giovanile del ’68, gli anni bui del terrorismo e le stragi. L’ambientazione è in un villino Liberty del 1911 immerso nel verde del quartiere Parioli, nel quale le voci dei personaggi si rincorrono tra le stanze ed il giardino per raccontare una storia che arriva fino negli angoli più reconditi delle pieghe di un intimo sentire.
Nel corso delle vicende narrate – Enrica de Palma – illustra molto fedelmente il mutare dei costumi, lo sviluppo della cinematografia, le conquiste tecnologiche dell’elettricità, telefono, radio, informatica, sino allo sbarco sulla Luna. Ma anche l’espansione dell’urbanistica e dell’architettura di una Roma che alterna stili differenti tra loro: dal Liberty del 1910 all’architettura razionalista e di regime sino alle nuove espressioni stilistiche di Zevi, Portoghesi e Piano.
‘Voci in una stanza’ è un libro che appassiona e che si divora in men che non si dica per lo stile avvincente, l’eleganza narrativa e le delicate atmosfere che suscita.