Con due lauree e tanta esperienza nella ricerca del personale Simonetta Cavalieri si è creata un suo specifico profilo lavorativo come dirigente, professionista ed imprenditrice.
Dopo la maturità classica ha ottenuto la Laurea in Lettere e poi in Giurisprudenza. Voleva fare la giornalista, ma per mantenersi agli studi ha cominciato a 18 anni a lavorare nelle Ricerche del personale ed è rimasta poi nello stesso ambito lavorativo perchè se ne è innamorata. Infatti ha maturato un’esperienza ultra ventennale nel ruolo di Direttore Risorse Umane e Strategia in aziende nazionali e multinazionali, ha ideato e gestito importanti progetti di sviluppo di business e di processi riorganizzativi, curando tra gli altri lo start-up di British American Tobacco Italia, il merger & acquisition con l’Ente Tabacchi Italiani e il successivo piano di fusione e riorganizzazione, oltre al piano di sviluppo e riorganizzazione di OTIS – Gruppo UTC. Una forte vocazione imprenditoriale ha sempre contraddistinto la sua attività di Direttore HR. Per questo nel 2006, fonda City4City, società di Marketing e Comunicazione con l’obiettivo di creare e diffondere un nuovo modello di essere e fare impresa: l’impresa che produce valore sostenibile.
Con City4City, costituita al 98% da personale femminile, attenta alle politiche di conciliazione e presente su Roma e Milano, sviluppa accordi e partnership importanti lanciando sul territorio nazionale network di comunicazione proprietari, interattivi e sostenibili. Nel 2011, insieme ad altre socie, co-fonda SIS-Social Innovation Society di cui è attualmente Presidente.
Ma questa City4City dedicata alla conciliazione, esiste ancora?
No, è stata chiusa due anni fa. Era arrivata ad un punto fermo per cui o cresceva, ma ci volevano molti investimenti, oppure prendevo altre strade e alla fine l’abbiamo venduta a Groupon.
Di cosa si occupava?
Siamo partite da un concetto di sostenibilità aziendale. L’idea di partenza era di creare un pocket cartaceo ma una volta nate le app è diventava obsoleta. Dopo aver fatto un network molto forte abbiamo deciso di cederla a Groupon. E’ stato però una meraviglioso successo e quando è stato chiuso le persone che vi lavoravano dentro hanno ricoperto posizioni di prestigio.
Tuttavia è stato difficile staccare la spina. Quando crei qualcosa di tuo, in qualche modo ti appartiene
L’imprenditoria oggigiorno è egoista e lavora poco per il territorio?
Adriano Olivetti è stato il nostro modello, ma anche le aziende del cashmire di Brunello Cuccinelli sono senz’altro molto ecosostenibili. Lavorano sul territorio e lo aiutano.
Le piccole e medie imprese italiane sono spesso da ristrutturare lanciandole nel futuro. In Italia non c’è l’abitudine di pensare ad un arco di tempo più prolungato. Spesso sono aziende sottocapitalizzate, non hanno una visione a 10 anni e tendono a mantenere lo staus quo.
Eppure ci sono molte industrie valide in Italia….
E’ necessario cambiare il modelli culturali all’interno delle aziende. Anche le quote rosa in azienda sono superate. Il modello usato è stato quello classico. Il cambiamento all’interno delle aziende è un mutamento di governance. Un terzo delle donne è all’interno del consiglio di amministrazione, ma il modello non si sta ramificando e non sta scendendo dai vertici agli altri livelli aziendali.
Purtroppo le aziende sono ancora a livello famigliare e le donne del management sono spesso donne della famiglia.
Quindi è necessaria la meritocrazia?
Quella la do per scontata, ma è necessario che le persone abbiano uno sguardo innovativo con nuove competenze.
Ci parli di Social Innovation Society di cui sei presidente?
E’ un’associazione nata da quattro donne con l’obiettivo di far dialogare le imprese, i cittadini e le istituzioni, questo all’interno di una logica di rete, nella quale i giovani rappresentano una chiave di svolta.
Esistono processi nuovi che stanno venendo alla luce e devono essere premiati non essere considerati un elemento di disturbo.
Esistono molti convegni di donne rivolti alle donne in cui gli uomini non appaiono quasi mai. Come si fa a migrare le esperienze di uno all’altro?
E’ il concetto di convegno che è sbagliato. E’ più necessario un workshop in cui le persone si incontran0, discutono e mettono dei punti fermi. Un convegno è interessante se poi diventa un luogo di condivisione per andare avanti. Ci sono inoltre persone che è importante portare a bordo soprattutto perchè molto innovative.
Sei sposata ma non hai figli?
Sì, è stata una scelta perchè il mio lavoro non lo permetteva. Ma non mi pesa affatto. Una mamma deve seguire i figli e non demandare la sua funzione ai nonni e ad una baby sitter.
Che ne pensi di ciò che dice Riccarda Zezza che afferma che essere mamma è un plus valore in azienda?
Dipende da che lavoro fai. Il vero asset è come prepari le persone al rientro dopo la maternità. Abbiamo fatto un lavoro del genere nella terra dei fuochi ed abbiamo rilevato che all’interno delle persone esaminate c’era una grande energia non sfruttata. Oggi è cambiato il sistema di relazione tra i manager e i dipendenti. Le persone non si sentono colpevoli per l’assenza ma sono disponibili a portare all’interno dell’azienda le proprie esperienze e a non lasciarle fuori.