L’esperienza di cittadinanza attiva all’interno del progetto “Toponomastica femminile”. Omaggio a una “Ribelle in bicicletta”
di Sara Marsico
Il 22 maggio scorso è stata inaugurata la pista ciclabile Riozzo- Cerro al Lambro- San Zenone, che congiunge tre Paesi, due del Milanese e uno del Lodigiano. La pista ciclabile è stata intitolata ad Alfonsina Strada, prima e unica donna a Partecipare al Giro d’Italia insieme a tutti corridori uomini nel 1924.
L’idea di intitolarla a questa “ribelle in cammino” è stata delle ragazze e dei ragazzi di 2C AFM, all’interno del loro progetto “Toponomastica femminile 3 #Paritariamente contagiose “.
Il Progetto prevedeva la richiesta di un Consiglio comunale aperto a Cerro al Lambro, uno dei Paesi del bacino di provenienza dell’Istituto di Istruzione superiore ”Vincenzo Benini” di Melegnano, in cui presentare il progetto Toponomastica femminile e chiedere al Sindaco e ai consiglieri il riequilibrio delle vie e dei luoghi intitolati a uomini e donne. Due anni prima, con l’attuale 4 C RIM, la stessa azione di cittadinanza attiva era stata fatta al Comune di Melegnano e si era chiesta l’intitolazione di una via a Renata Alemagna Rottoli, la prima pediatra donna di Melegnano, per cui si è in attesa della concessione di una deroga da parte della Prefettura di Milano, per l’intitolazione della Passeggiata sul Lambro, essendo la dottoressa Alemagna venuta a mancare meno di dieci anni fa. Il progetto prevede il graduale contagio virtuoso dei Comuni del Sud Milano da cui provengono i/le nostri studenti e la presentazione dell’istanza di riequilibrio di genere delle vie nel maggior numero possibile dei Comuni. La classe pioniera, nel 2013, ha avuto dalla sua l’appoggio incondizionato su questo progetto della Assessora Raffaela Caputo, vicesindaca con delega alle politiche educative, legalità e pari opportunità, unica donna in giunta all’epoca, osteggiata non poco in questo percorso dai colleghi maschi. L’assessora ha finanziato nei due scorsi anni scolastici il Progetto Toponomastica femminile, rendendo possibili incontri di approfondimento, presentazioni di libri, tra cui “Storia dello stupro” di Enzo Ciconte e “Camicette bianche” di Ester Rizzo e lo spettacolo “Straniera” di Serena Cazzola.
I Consigli delle classi che aderiscono al Progetto condividono l’importanza di far sentire gli/le studenti protagonisti di azioni di cittadinanza attiva e responsabile. Le classi imparano che cosa è una istanza, si cimentano nella sua costruzione, e hanno l’occasione di sperimentare come sia possibile e abbastanza facile avvicinare le istituzioni e farsi parte promotrice di un cambiamento. Nello stesso tempo riflettono e sperimentano la grande disparità dei luoghi intitolati alle donne rispetto a quelli intitolati agli uomini ed hanno l’opportunità di chiedersi perché e di ricercare le ragioni di questa discriminazione.
Sabato 9 aprile la classe, accompagnata dalle docenti di diritto ed economia e di scienze motorie hanno percorso la pista ciclabile, che non era stata ancora ufficialmente inaugurata, e hanno presentato la loro ricerca sulle vie di Cerro al Lambro intitolate alle donne. Cerro al Lambro è un piccolo Paese di circa 5000 abitanti ed ha tre vie intitolate alle donne, una ad Ada Negri, una alla giornalista Ilaria Alpi e una alla giornalista Mariagrazia Cutuli. Le ragazze e i ragazzi di 2 C AFM hanno effettuato ricerche su Ada Negri, Ilaria Alpi e Mariagrazia Cutuli, ed hanno proposto di intitolare la pista ciclabile ad Alfonsina Strada. Questa donna è stata pioniera a suo modo dei diritti delle donne, ha osato andare in biciletta in un periodo in cui farlo era fortemente sconsigliato alle ragazze di buona famiglia ed ha approfittato di una annata strana per il giro, il 1924, per ottenere l’autorizzazione a partecipare al Giro, autorizzazione che non ci sarebbe stata più e che rappresenta un unicum nella storia del Giro.
Alfonsina Strada sfidò tutte le convenzioni e riuscì a fare quello che il suo cuore le consigliava: correre in bicicletta come un uomo. Ebbe due mariti e non diventò mai madre, si esibì in imprese impegnative e pericolose dopo il ritiro dalle corse, aprì un negozio di biciclette in cui insegnò ai ragazzi a correre in gara, guidò la motocicletta e fu sempre una originale. Interessante fu anche il rapporto con la madre Virginia, che la considerava la figlia “un po’ matta” ma che accettò, a un certo punto, di seguire la figlia a Parigi, dove stette con lei per un mese, e forse per la prima volta davvero la conobbe.
La classe 2 C AFM ha formulato nel Consiglio comunale aperto la sua proposta. Gli/le studenti hanno intrattenuto Sindaco e Consiglieri per un’ora, in presenza del Dirigente scolastico e di un discreto pubblico. Devono essere stati davvero convincenti perché anche qui, come nel 2013 a Melegnano, maggioranza e opposizione hanno votato all’unanimità l’istanza di riequilibrio di genere delle vie e dei luoghi. Ma a Cerro al Lambro è successo qualcosa di più: la figura di Alfonsina Morini Strada ha entusiasmato maggioranza e opposizione, che hanno accolto, ancora una volta all’unanimità, la proposta di intitolazione a suo nome. Il Sindaco, in particolare, ha mostrato grande fiducia ed entusiasmo nei confronti del Progetto ed è stato un nostro alleato fin dall’inizio.
Poco più di un mese dopo, l’intitolazione è avvenuta. L’importanza di questo risultato per i ragazzi e le ragazze della classe e per i loro genitori è stata enorme. Purtroppo i giornalisti non sono abituati a queste iniziative delle scuole e c’è stato bisogno di una lettera al Direttore per ottenere che sul giornale locale “Il cittadino” fosse riconosciuto al Progetto Toponomastica femminile e agli alunni/e del Benini il merito della proposta.
E a scuola? Il Dirigente, cha ha assistito al Consiglio comunale aperto, ha apprezzato molto il progetto. Alcuni colleghi sorridono ancora quando ogni anno in Collegio dei docenti lo propongo in qualità di referente, altri invece si avvicinano e suggeriscono proposte di nuove iniziative, segno che il contagio sta avvenendo. Io posso solo dire che ho visto più competenze esercitarsi e mostrarsi in queste occasioni che nelle tante verifiche strutturate sulle competenze che mi sono trovata ad affrontare in questi anni. Vogliamo ricordarne alcune? Saper ricercare autonomamente le fonti, saper scrivere una istanza al Sindaco, saper costruire una presentazione, ragionare sul perché fino al 1975 le donne perdevano il proprio cognome quando si sposavano e sulle proposte in merito attualmente in Parlamento, saper parlare in pubblico, sapere argomentare le proprie ragioni, saper dialogare in modo democratico, agire i principi della Costituzione e la cittadinanza attiva e responsabile, agire per ottenere un cambiamento nella realtà in cui si vive.
L’entusiasmo per questi risultati ha portato altre iniziative: la 2 C AFM il 23 maggio, in occasione della ricorrenza della strage di Capaci, ha intitolato a Lea Garofalo, Ribelle vittima della ‘ndrangheta, l’aula in cui si trova la classe e nei prossimi giorni presenterà alla I C AFM, in una attività di peer education, la vita di Lea Garofalo, raccontando anche l’esperienza di intitolazione della pista ciclabile e il percorso di Toponomastica femminile.
La Toponomastica femminile è contagiosa……