La seguente lettera è stata inviata alla Ministra Boschi e ad una serie di istituzioni interessate dal tema del femminicidio.
Oggetto: femminicidio. Richiesta urgente di incontro Ministra Boschi
Noi donne che viviamo in Italia, dopo l’ultimo femminicidio perpetrato su Sara Di Pietrantonio, chiediamo che le Istituzioni mettano subito in atto politiche attive, coerenti e coordinate per far fronte al drammatico problema della violenza maschile sulle donne, così come richiesto dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dal Governo italiano, richiamata nel Piano nazionale per contrastare la violenza.
Sara aveva deciso di rompere con un uomo violento. E aveva scelto di essere una donna libera. La violenza è la rappresentazione del desiderio di controllo, dominio e possesso degli uomini sulle donne, anche quando la relazione si è conclusa. E’ questo il nodo fondamentale, ma non possiamo abituarci a questa situazione.
Si deve agire assieme ai centri antiviolenza, che hanno costruito in questi anni grande professionalità nell’affrontare il problema, con tutti gli operatori coinvolti (operatori sociali, sanitari, del mondo della giustizia, delle forze dell’ordine, della scuola, dell’università, dei media, dell’imprenditoria) per realizzare politiche ed azioni integrate.La reazione delle istituzioni deve essere forte a tutti i livelli, dal governo alle amministrazioni regionali e locali, e deve coinvolgere anche la pubblica opinione e il sistema delle imprese utilizzando modalità innovative che in altri contesti europei hanno ottenuto risultati soddisfacenti come a Londra e a Barcellona.
Dobbiamo sentirci tutte e tutti obbligati ad agire, gli uomini e non solo le donne. Un Paese democratico non può tollerare che milioni di cittadine siano vittima di violenza, sia essa psicologica, economica, fisica e/o sessuale. Un Paese democratico deve reagire subito e con grande forza, applicare le leggi che ha e dotarsi di sempre rinnovati strumenti.
Sara è morta in completa e assordante solitudine, nell’indifferenza generale perchè la violenza contro le donne è considerata ancora oggi un fatto privato, la solidarietà umana non viene più coltivata, mentre si alimentano da parte di alcuni media morbosità e paura. Prima di quell’ultimo atto violento, Sara ha vissuto quello che ogni giorno, in ogni ambito, si osserva: volgere lo sguardo altrove di fronte alla “cultura” del pregiudizio, discredito, violenza verso una donna perché donna, isolando la vittima e rafforzando il carnefice. Si deve creare un ambiente sociale che faciliti e promuova relazioni personali paritarie e non violente. I ragazzi e le ragazze devono diventare adulti ed adulte capaci di gestire le emozioni e le relazioni, per risolvere i conflitti e riconoscere le situazioni a rischio nella consapevolezza che se ne può uscire.
Le violenze sulle donne si eliminano solo con la prevenzione primaria, combattendo le cause: siamo per una vera rivoluzione culturale nell’ambito di una rinnovata e decisa attenzione alla cittadinanza attiva e responsabile.
I giovani come gli adulti, donne e uomini devono:
– poter vivere nel rispetto reciproco,
-avere parità di opportunità, autodeterminazione e libertà e il dovere al rispetto della libertà altrui e delle leggi
−conoscere cosa è la violenza in ogni sua forma e come prevenirla
-conoscere e prevenire le discriminazioni di genere contro qualsiasi persona e a non farsi condizionare dai mass-media e dalle pubblicità sessiste e maschiliste
Dagli ultimi dati emerge che in generale è’ diminuita la violenza sulle donne, anche se permane lo zoccolo duro, quello degli stupri e dei femminicidi. E’ aumentata la coscienza femminile: sono di più le donne che hanno subito violenza a riconoscerla come un reato; sono di più le donne che riescono a prevenirla o ad interrompere la relazione prima che la spirale si stringa troppo attorno a loro. Le donne ne parlano di più con gli altri, si attivano, aumentano le denunce, anche se sono sempre una piccola percentuale del totale, si recano di più presso i centri antiviolenza, di pronto soccorso. Ma i dati dicono anche che aumenta la gravità della violenza subita e in particolare la quota di donne che riferiscono di aver temuto per la propria vita.
Prevenzione deve essere la parola d’ordine. Per questo è indispensabile mettere a punto un’agenda di incontri che coinvolga le Scuole,le Università e le Amministrazioni locali con il supporto di tutte quelle associazioni che da anni operano sui territori.
Si chiede una convocazione urgente di una rappresentanza delle donne firmatarie presso la sede della Ministra Boschi.
Per comunicazioni:
isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com
mobile 366 2554736
Firmatarie
Marta Marta Ajo’, giornalista e scrittrice, “Il Portale delle Donne”
Patrizia Angelozzi, scrittrice e docente per la comunicazione sociale
Mariarita Autiero Mariarita, insegnante
Luca Aschei,sociologo,consulente aziendale di Studio Aschei e Associati
Miriam Bisagni, sociologa,Consiglio delle Elette Piacenza, Associazione Piace Cibo Sano
Cristina Boffelli, Presidente Associazione C.H.I.A.R.A. Onlus – Centro Antiviolenza di Voghera PV
Cinzia Boschiero, giornalista
Francesca Brezzi,Osservatorio Interuniversitario di Genere
Anna Calò, Stati Generali delle Donne Young
Enrica Canale Parola, Stati Generali delle Donne
Paola Carboni,libera professionista
Ketty Carraffa, giornalista
Simonetta Cavalieri, SIS Social Innovation Society
Cristina Ceresa, giornalista
Chantal Certan, consigliera regione Valle d’Aosta
Roberta Cibeu, imprenditrice
Marilù Marilu’ Chiofalo, docente,Stati Generali delle Donne
Paola Cleri, libera professionista, Stati Generali delle Donne
Mariolina Coppola, imprenditrice
Antonella Cotti Menici, attivista rete 13 febbraio Pistoia ,referente SGDT per lo sport ,docente Scuola media superiore
Carla Cucchiarelli. giornalista
Amelia Laura Crucitti, dirigente pubblico,Stati generali delle donne
Caterina Della Torre Dols, Dols
Samanta Di Persio, scrittrice
Vittoria Doretti, Dirigente medico Azienda USLToscana sud est,Responsabile Educazione alla Salute Grosseto – Direzione Sanitaria,Responsabile Task Force Codice Rosa – Grosseto
Silvia Dumitrache,presidente Associazione Donne Romene in Italia / ADRI e famiglie migratorie Stati Generali delle Donne
Alicia Erazo, giornalista, Stati Generali delle Donne America Latina
Maria Pia Ercolini, Associazione Toponomastica Femminile
Francesca Ena, Stati Generali delle Donne
Maria Anna Fanelli, Ande, Stati Generali delle Donne
Maria Giovanna Farina Filosofa, filosofa e scrittrice
Lisette Fernandez, Sportello d’ascolto e antiviolenza donna Yo te Escucho.Direttore generale Ass.Orquidea de Venezuela
Marisa Ferrari Occhionero, GIO e Università di Roma Sapienza
Margherita Flaminio, Stati Generali delle Donne
Vittoria Franco,filosofa,politica,senatrice della Repubblica Italiana
Irene Giacobbe, Presidente Associazione POWER and GENDER
Mary Giammona, imprenditrice
Maria Grazia Giaume Conti, Siaf Toscana (associazione it. Armonizzazione familiare), Stati generali donne
Elena Galimberti, libera professionista in architettura
Patrizia Giarratana
Elena Giffoni, addetta stampa
Bettina Giordani, libera professionista
Mariacristina Gribaudi, Amministratrice unica Keyline spa,Presidente Fondazione Musei Civici Venezia
Tiziana Iozzi, libera professionista
Elsa Javier, Chef Etno Gastronoma,Promotore Culturale Gastronomico
Carla Liberatore, addetta stampa
Nellina Laganà, attrice
Diana Lanfranchi, docente scuola superiore
Simona Lanzoni, Fondazione Pangea
Annalisa Lembo,dipendente Autogrill
Isa Maggi, Stati Generali delle Donne
Roberta Manfredini,Psicologa Psicoterapeuta Criminologa
Assunta Marinelli, scrittrice
Flavia Marzano, Docente, rete Wister, Stati Generali dell’Innovazione
Michela Mattiazzi, commessa
Matteo Mazza, Direttore del centro antiviolenza mediterranea cav di Reggio Calabria
Daniela Medea,attivista
Laura Moschini,Osservatorio Interuniversitario di Genere
Rosaria Nelli, Stati Generali delle Donne
Silvana Neri, imprenditrice,Stati Generali delle Donne
Mariana Paliev, docente, councellor
Flaminia Paolucci Mancinelli, scittrice
Sabina Passamonti,docente universitaria
Francesca Panzarin, Womenonics
Celia Pariona Vergaray,libera professionista, Stati Generali delle Donne
Pia Petrucci in qualità di Presidente di FIDAPA BPW Italy
Daniela Poggi, attrice
Francesca Pontani, insegnante,libera professionista in architettura,componente delle donne democratiche di Monza e Brianza
Vincenzo Puppo, Medico – Sessuologo, Centro Italiano di Sessuologia
Michela Ricolfi,libera professionista,Stati Generali delle Donne
Elisabetta Righi Iwanejko, già Dirigente P.A., libera professionista, Segretario Generale Associazione San Marino-Italia
Pina Rosato presidente ass. Kairos Banca del Tempo e di Saperi di Francavilla al mare
Anna Rita Rossini, Spazio Donna Abruzzo
Daniela Scandella, imprenditrice
Carmen Silva, presidente ass. multietnica di volontariato sociale “Ci siamo anche noi”
Palma Sopito, imprenditrice
Gabriella Taddeo, Stati generali delle donne
Antonella Tagliabue Ceo Un-Guru
Silvia Vianello, libera professionista
Francesca Zajczyk, docente universitaria
Marinella Zetti, giornalista