La maleducazione, quale che sia, non porta mai bene.
Dispiace sapere che è un sostantivo femminile, anche se per lo più utilizzato dagli uomini, che si usa per agire con mancanza di rispetto, arroganza o scorrettezza.
La maleducazione nell’uso comune, comunque non ha genere, inutile mentire, e non ha collocazione altra. Essa è la sua sostanza.
Si è maleducati a casa, in ufficio, tra coniugi, con i figli, con i vicini, con chi ci supera in macchina, con chi ci sbatte la porta in faccia, insomma le modalità della maleducazione sono talmente tante che non possibile elencarle ma solo immaginarle all’infinito. In questi ultimi tempi, che va molto di moda, la maleducazione non è di destra né di sinistra.
La maleducazione politica è diventata tanto nota quanto sopportata. Quella del premier è grinta, quella dei politici è carattere, quella degli eletti è fretta, quella delle parlamentari è ciclica,. Ci siamo abituati alle mortadelle, ai gesti volgari, alle botte e che volete che siano! E’ il bel paese!.
E’ proprio di ieri la notizia, ma è stata prontamente smentita, che la neo eletta primo cittadino della Capitale, Sindaca Raggi, alla sua prima uscita pubblica all’Università Pontificia Lateranense in occasione del Giubileo degli uomini e delle donne delle istituzioni pubbliche, alla presenza delle maggiori cariche dello Stato, abbia subito una plateale quanto inopportuna dimostrazione di maleducazione nei suoi confronti.
Quale migliore occasione sarebbe stata per rompere il ghiaccio che ha ibernato Roma in una situazione di malaffare da cui nessuno finora è riuscito a liberarci? Quale migliore occasione per dare il benvenuto e un segno di augurio, sostegno, alla Sindaca eletta dalla maggiore parte dei romani esausti, per esprimerle un cenno di solidarietà?
Macché? Povera Sindaca Raggi. Così vicina a noi, ancora con il vestito di tutti i giorni, mica quello delle boutiques intorno al parlamento o di sartoria, che ancora non ha fatto in tempo ad andare dal migliore parrucchiere, dal visagista, a crearsi un nuovo look come hanno fatto tutte le altre prima di lei, che sono migliorate a vista d’occhio nel corso degli anni e dei guadagni. Cara Sindaca con quegli occhi un po’ stanchi, quei capelli appena spazzolati, che quando ha aperto l’armadio forse non sapeva cosa scegliere, con un pensiero per il figlio, ancora non lo sa da quante ortiche dovrà ancora essere punta.
Perché lei ha una colpa che più colpa non si può avere. Non è una donna del Premier; non vuole recitare il mantra imparato a memoria; non sa fare le faccette e, se necessario, pensa di potere disobbedire .
E le spocchiose, che sarebbero già da rottamare secondo l’indicazione del capo, non glielo hanno mandato a dire, glielo hanno fatto capire subito che lei non è gradita compagnia.
Peccato. Perché non c’è memoria di tanta maleducazione per la Ministra Boschi dopo la Banca Etruria e tutti hanno continuato a riverirla; nessuno ha deriso la ministra Madia per avere sbagliato il ministero dove doveva parlare; nessuno ha tolto il saluto alla ministra Giannini quando il premier ha fatto capire che la sua riforma non andava. E nessuno infine ha tolto il saluto a Verdini, Razzi, Scilipoti, ma attenzione… l’elenco sarebbe veramente troppo lungo. Speriamo che facciano una riforma anche per i comportamenti civili, per una Nazione civile.