Rappresentiamo la maggioranza della popolazione ma contiamo poco, ancora troppo poco. Non riusciamo ancora ad esprimere una presenza significativa nei luoghi delle decisioni.
Nunzia Bernardini da noi intervistata in passato, ha letto l’articolo di Milene Mucci ”Ragazze, dove stiamo andando? https://www.dols.it/2016/09/12/ragazze-dove-stiamo-andando. e ne è rimasta così fortemente colpita che ha voluto scriverne lei stessa l’ articolo che qui sotto riportiamo.
Vi invitiamo a leggerlo ed a inviarci le vostre riflessioni per attivare un dialogo a proposito di questo tema,
”Cara Caterina,
bello il dialogo aperto su Dols dalla domanda “ Ragazze dove stiamo andando?” posta da Milene Mucci, e su “l’Espresso” dalla perentoria affermazione di Natalia Aspesi: “Donne attente, se ci danno il potere è una trappola”.
Vorrei partecipare anche io dando il mio contributo!
Penso: no ragazze proprio non ci siamo. Rappresentiamo la maggioranza della popolazione ma contiamo poco, ancora troppo poco.
Siamo impegnate ciascuna nella propria battaglia quotidiana, dentro e fuori casa, negli uffici e con i figli: caricate di tante responsabilità ma, forse proprio per questo, rese quasi invisibili.
Non riusciamo ancora ad esprimere una presenza significativa nei luoghi delle decisioni: si perché care amiche, il nodo è, e resta, quello della Politica e della nostra capacità di essere “dentro” questo universo complesso, ostico e insostituibile.
Non siamo state capaci, a 70 anni dalla conquista del diritto di votare, di esprimere una presenza significativa fatta di idee e ovviamente di persone di qualità.
Insomma a mio avviso, abbiamo un problema di leadership e le poche che sono “in partita” mi sembrano scelte in parte con il metodo della “favorita del Re” e per altro verso con ruoli sbiaditi.
Una presenza fungibile ed aleatoria, quindi non determinante.
In questo senso l’esperienza della Raggi mi sembra sintomatico ed illuminante: povera avvocata Virginia, sballottata da una parte all’altra e vittima sacrificale della lotta di potere interna al Movimento 5 stelle. Senza una robusta esperienza personale e, al momento, senza una spalla forte offerta da una persona saggia, onesta ed esperta, da cui ricevere supporto con consigli utili e sensati.
Molte altre impegnate in politica sono acquattate dentro quello che rimane dei partiti o collocate all’ombra del capo corrente di turno.
Alcune elette si accontentano della visibilità che offrono la stampa, la tv con qualche talk show oppure i social, con la finalità, per altro legittima, di mantenere lo scranno conquistato. Ma la realtà cambia di poco: non ci siamo!
E mi riferisco per esempio al tema della sconvolgente modifica dell’età della pensione. È passata una riforma che in funzione della “ragion di stato” ha stravolto le nostre vite e mentre le francesi hanno a lungo protestato noi ci siamo fatte passare addosso un macigno senza neanche provare ad argomentare qualcosa di diverso nel senso di una soluzione più graduale.
Adesso siamo difronte al tema della riforma della Costituzione e della posizione da assumere in vista del Referendum.
Perché dire si oppure votare no? Chi di noi, al di là della Ministra Boschi che è parte in causa, è in grado di spiegarne le ragioni alla metà della popolazione elettorale del nostro Paese anche per evitare il solito trito e ritrito fenomeno dell’astensionismo?
Tornando al tema della leadership come possiamo fare per individuare qualcuna di noi che sia capace di fare sintesi e di rappresentarci?
Potremmo fare delle primarie anche noi o pretendere con forza che i partiti facciano qualcosa?
Nell’incertezza generale un dato mi sembra sicuro: da questo tema non si sfugge.
E’ un argomento che riguarda tutta la politica italiana dove vedo affermarsi tanti capi e capetti mentre mi riesce difficile individuare un leader uomo o ( auspicabilmente) donna che sia.”
1 commento
Fernanda Pelati
Cara Caterina Della Torre Dols ti seguo ancora e ti seguo sempre. Ho appena scritto un commento ma mi è “svanito” sotto gli occhi.
Colgo il tuo commento a “dire la nostra” e faccio mio il senso dell’articolo di Nunzia Bernardini. Forse è giunto il momento di uscire dall’ambito del dire, il momento di uscire dagli slogan certamente carichi di significato che hanno segnato momenti entusiasmanti, partenze cariche aspettative e speranze. Forse è arrivato il momento del fare, di tornare a dare, a ridare un senso alla politica o un senso politico a tutto quanto detto. Non so bene da che parte iniziare ma mi piacerebbe confrontarmi con te. Fernanda