Ricordo di Malvina Garrone Ronchi Della Rocca, la partigiana Sonia.
È il 13 settembre 1943, alla stazione di Bra un treno è fermo sui binari con un carico di soldati italiani che stanno per essere deportati in Germania. Una donna, Maria Graglia, riesce ad avvicinarsi e apre le porte dei vagoni, permettendo la fuga a decine di prigionieri. Suo marito, Costanzo Garrone, uno dei fondatori della Società dei Contadini di Bra, ha sempre rifiutato di iscriversi al Partito nazionale fascista, cosa che ha pagato duramente. Sua figlia Malvina, classe 1922, studentessa di Lettere all’Università di Torino, di lì a poco entrerà nella Resistenza. Oltre all’esempio famigliare, al liceo classico “Govone” di Alba, dove è stata compagna di Beppe Fenoglio, Malvina Garrone ha avuto come insegnanti Pietro Chiodi e Leonardo Cocito, punto di riferimento, nelle Langhe, dell’opposizione al regime.
È proprio il professor Cocito che nella primavera del 1944 la presenta al capitano Icilio Ronchi Della Rocca, comandante di un gruppo partigiano autonomo e poi della XII Divisione Bra. Bella, coraggiosa, determinata, Malvina inizia a operare come staffetta con il nome di battaglia di Sonia: osserva i movimenti delle truppe tedesche e repubblichine a Bra e dintorni, accompagna al comando partigiano i civili che collaborano con la Resistenza, assicura i collegamenti tra le diverse formazioni combattenti e i Cln delle Langhe e di Torino, si sposta velocemente con la sua bicicletta nascondendo a volte i messaggi tra le trecce bionde. Il ruolo delle staffette era essenziale per garantire spostamenti sicuri e rapidi ai gruppi armati che agivano tra il Roero e le Langhe. Il suo attivismo però non sfugge ai fascisti e agli occupanti tedeschi. Avvertita in tempo dal parroco, alla fine del ’44 sfugge all’arresto rifugiandosi sotto falso nome, e per intervento di Monsignor Pellegrino, futuro arcivescovo di Torino, in un istituto di suore in via della Consolata a Torino e poi nel castello dei Thaon di Revel a Ternavasso. Qui fa l’istitutrice delle tre figlie dell’ex ministro delle finanze di Mussolini.
L’esilio dura qualche mese: all’alba del 26 aprile 1945, giorno della liberazione della sua città, inforca la bicicletta e torna nella sua Bra. Meno di un anno dopo sposerà il comandante partigiano Icilio Ronchi Della Rocca. Trasferitasi a Torino con il marito e le figlie, Malvina, che nel ‘46 si è laureata in Lettere, nella sua funzione di insegnante ha modo di rendere testimonianza, soprattutto presso le giovani generazioni, dei fatti drammatici di cui era stata diretta testimone nella sua giovinezza. Nel 2012 la municipalità di Bra le ha conferito la cittadinanza onoraria, riconoscendola come importante figura di riferimento per la città e per il territorio.
Nella fotografia che sulla Gazzetta di Alba accompagna l’articolo con la notizia della sua morte, avvenuta il 30 giugno scorso a Torino, colpiscono la serenità del sorriso e l’intensità dello sguardo rivolto verso l’obiettivo.
Il 12 agosto scorso il profilo di Malvina Garrone Ronchi Della Rocca, insieme a quello di altre figure femminili significative, è stato inserito in Wikipedia dalle volontarie di Toponomastica femminile che hanno partecipato a Her Story, progetto organizzato a livello globale dalla comunità di Wikipedia e accolto in Italia dal gruppo WikiDonne: un evento che ha visto un’adesione generosa ed entusiastica.