La curcuma regina delle spezie chiamata anche “oro dell’India” se utilizzata promette vantaggi e benefici con un costo trascurabile e un minimo sforzo di preparazione.
Questa spezia appartiene ad una famiglia quella delle Zingiberacee, molto popolata perché annovera almeno 90 esemplari diversi tra cui lo zenzero. La spezia più nota è la curcuma longa chiamata anche zafferano delle indie, in comune con lo zafferano ha un bel colorito giallo che rende vivaci tutte le pietanze, ma la curcuma è anche impiegata con scopi medico-curativi in integratori sia come estratto secco che come tintura. In alcune regioni dell’India ha anche un significato simbolico per le giovani promesse spose, che ne tengono un pezzetto di radice al collo come amuleto propiziatore della promessa matrimoniale.
La radice della curcuma è la parte utilizzata in genere come polvere alimentare ed è parte integrante del curry, assieme ad altri ingredienti, primo fra tutti il pepe nero, che ha la valenza di stabilizzare la curcuma quando questa viene ingerita e metabolizzata, senza pepe nero infatti la curcumina, principio attivo della curcuma, viene velocemente inattivata dal fegato. Un altro espediente è quello di coniugare la curcuma con un grasso sano, in quanto questa polvere è liposolubile, ad esempio aggiungere un po’ di olio di oliva extravergine aumenta la bio disponibilità di questa radice; anche la cottura quindi il calore migliora l’assorbimento e la attivazione della curcuma, quindi via a gustosi piatti caldi sia a base di carboidrati che di protein, irrorati da olio di oliva e una spruzzata di pepe nero.
Di curcuma ne basta poco al giorno, è stato calcolato che della radice in povere è sufficiente un quantitativo pari a 2-3 grammi, in pratica un cucchiaino da caffè scarso.
In questo piccolo quantitativo si trovano comunque elementi interessanti come potassio, calcio, ferro, vitamina C, B6, magnesio e i preziosissimi polifenoli, quindi la curcuma ha qualità antinfiammatorie, aiuta il corpo a espellere le tossine agendo come un depuratore dell’organismo; grazie anche alla azione coleretica, cioè di stimolo delle produzione della bile, aiuta nella digestione. Può essere utilizzata nei diabetici perché non ha zuccheri, anzi agisce come un regolatore del metabolismo glucidico, ma sono state anche indicate proprietà immunostimolanti e anti tumorali, oltre che anti batteriche e antisettiche. Insomma un vero toccasana , non stupisce che sia una spezia molto utilizzata da una nazione popolosa come l’India che ne apprezza le qualità da secoli.
Oltre che in cucina è possibile preparare bevande come ad esempio delle tisane che vengono molto apprezzate soprattutto quando si viene colpiti da fastidiose patologie respiratorie. E’ bene quindi preparare un infuso in acqua calda con un cucchiaino di curcuma in polvere, il succo di un limone, una spruzzata di pepe nero e un cucchiaino di miele integrale. Si può anche utilizzare la radice fresca , bastano 5 grammi da far bollire per almeno 5 minuti, lasciando poi riposare per 10 minuti.
Un altro consiglio, soprattutto per sfruttare la sua azione antinfiammatoria, è quello di creare l’olio di curcuma, dosando 25 grammi in 100 ml di olio come quello di mandorle, mescolando il tutto e lasciando in un barattolo di vetro allo scuro per almeno 10 giorni. Utile per combattere i dolori articolari e la cellulite.
La curcuma può diventare un potente alleato per la salute, già lo sapevano gli antichi greci che la citavano nei loro testi medici, ma nel corso dei secoli anche illustri personaggi come Paracelso, padre della medicina spagirica, la indicavano come un potente alleato per alleviare i problemi epatici.
Quindi perché non approfittare di questa regina delle spezie chiamata anche “oro dell’India”: comunque utilizzata promette vantaggi e benefici con un costo trascurabile e un minimo sforzo di preparazione.