E’ questo ciò che mi ha trasmesso Tiziana Guarrera, terapista occupazionale che ho incontrato di recente all’istituto Auxologico Italiano di Milano.
Il nostro corpo (e la nostra mente) è uno strumento perfetto che bisogna tenere sempre in funzione.
Quando non lavora una parte del corpo anche l’altra si ammala e opera sempre peggio fino a non funzionare più del tutto. Questo è il motivo per cui è necessario tenere sempre in esercizio il nostro corpo anche usando ausili adatti per sopperire alla mancanza di alcune funzionalità che sono state perse e sono invece necessarie ad una vita in autonomia.
Questo non avviene solamente per le persone anziane ma anche per quelle che hanno subito qualche trauma, un’operazione o una malattia invalidante.
Abbiamo deciso di parlare o meglio di consultare una terapista, Tiziana Guarrera.
Che cos’è la terapia occupazionale?
E’ una disciplina riabilitativa che utilizza la valutazione e il trattamento per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite attività. Si occupa anche dell’individuazione e dell’eliminazione di barriere ambientali per incrementare l’autonomia , l’indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative, sociali.
Cosa fa il terapista occupazionale?
Il terapista occupazionale è quella figura professionale che, opera nell’ambito della prevenzione e riabilitazione di soggetti affetti da malattie e disordini fisici o psichici, sia con disabilità temporanee o permanenti, utilizzando attività manuali, ludiche, di vita quotidiana.
Il terapista occupazionale opera in ambito sanitario al fine di aumentare l’autonomia e la partecipazione sociale tramite attività di interesse che sono parte della vita quotidiana di una persona.
La terapia occupazionale nasce in America nel 1917 ma arriva i l’Italia solo molti anni dopo nel 1997. I primi corsi di laurea sono però iniziate nel 2001.
A chi si rivolge principalmente la terapia occupazionale?
Bambini e adolescenti, adulti, anziani o persone che hanno avuto organi lesi da una malattia o da un incidente ed ai quali sono stati sono rilevati danni motori o psicologici permanenti o temporanei. Ci sono inoltre terapie occupazionali che si occupano esclusivamente e principalmente di bambini.
Prendiamo una giovane donna che ha avuto un incidente ed è stato rilevato un danno alla mano destra e questa donna non può preparare da mangiare per esempio per i suoi bambini. Il paziente viene sottoposto ad una visita in cui vengono rilevate le capacità residue e le conseguenti le manchevolezze.
Il terapista quindi studia l’aspetto della casa e dà consigli per migliorare la sua mobilità all’interno di questa perché possa fare tutto in autonomia e sicurezza.
La terapia occupazionale serve a trovare strumenti concreti per migliorare l’autonomia della persona perché tutti possano fare tutto con accorgimenti adeguati ed eventuali ausili.
E’ facile trovar lavoro con la tua specializzazione?
Mi sono laureata nel 2006 ed ho trovato subito lavoro ad un centro riabilitativo per anziani e poi in un ospedale come l’Auxologico, però non essendo una posizione conosciuta è stato difficile l’inizio. Anche i direttori sanitari facevano fatica riconoscere ed inserire la mia posizione. Ma mano che la professione si sta conoscendo, è diventato sempre più utile e necessario avere una figura con la mia professionalità nelle varie strutture ospedaliere e centri di riabilitazione. In America questa figura trova impiego anche nelle scuole e nelle carceri.
Consiglieresti questa professione a una giovane donna che lavora nel settore medico?
Certamente sì, soprattutto una persona che abbia una grande capacità creativa. perché hai a che fare sempre con persone diverse e per ognuna di queste devi trovare i giusti esercizi ribilitativi od ausilii.