Sono una delle principali preoccupazioni e fastidi per le donne in gravidanza, eppure un recente studio statunitense rivela che le nausee mattutine sono in realtà un segnale positivo che invia il corpo. Ecco altri miti da sfatare (e paure)
Di Alessia Baldassarre
Sono uno degli effetti più indesiderati dei primi mesi di gestazione, ma a ben vedere potrebbero essere un segnale importante e positivo che arriva dal corpo. Come rivela infatti uno studio del National Institutes of Health di Bethesda, in Maryland, pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine, le nausee mattutine in gravidanza potrebbero essere associate a un minor rischio di aborto nelle prime settimane di gestazione.
Lo studio americano. Già negli anni passati c’erano state ricerche che avevano fatto emergere una relazione tra il malessere della futura mamma e il benessere dell’embrione e del feto, ma i risultati dell’indagine condotta dal team guidato da Stefanie Hinkle offre una conferma ancor più solida. Gli studiosi, infatti, hanno elaborato dei dati ottenuti su un campione di donne in uno studio per valutare l’efficacia dell’aspirinetta nella riduzione del rischio di aborto in chi ne ha già sofferti altri in precedenza, cercando un nesso fra nausea, vomito e aborto.
Com’è andata la ricerca. Il focus era dunque destinato a donne di età media 29 anni che avevano una o due perdite alle spalle e che erano entrate in una nuova gravidanza; a loro è stato chiesto di tenere un diario quotidiano per tutto il periodo della ricerca, in cui annotare abitudini e condizioni, tra le quali gli episodi di nausea o vomito per le prime otto settimane di gravidanza. Come ha spiegato l’autrice, è stata «monitorata la presenza di un quadro sintomatologico dominato da nausea con appositi questionari e con un diario tenuto durante la gestazione».
I risultati: meno aborti con nausee. Alla fine, tra tutte le 797 partecipanti incinte osservate nel periodo preso in considerazione, solo un quarto ha avuto un ulteriore aborto, nella maggior parte dei casi intorno alle 7 settimane di gravidanza. Ebbene, il dato più interessante è che l’aborto è stato più frequente per le donne che non avevano sofferto di nausea o vomito. Nello specifico, le persone che avevano sofferto di nausea hanno riscontrato 50 per cento di possibilità in meno di incorrere in un aborto, mentre quando insorge anche il vomito il rischio si è abbassato addirittura del 75 per cento.
Cosa significano i dati. Ovviamente, questo non significa che le nausee sono sempre un segnale positivo, né che non averle equivale a un alto rischio di aborto. Come sottolinea Siripanth Nippita, dell’Harvard Medical School di Boston, nel commento all’articolo “le donne devono capire che questi sintomi non proteggono contro l’aborto e che in caso di problemi gravi è importante trattare questi sintomi per diminuire il rischio di complicanze. Nausea e vomito sono comuni in gravidanza, ma molte donne non li sperimentano, eppure portano avanti una gravidanza normale. Viceversa, le donne che avvertono questi sintomi possono perdere i loro bambini. Dunque l’associazione è vera per la popolazione studiata, ma può non esserlo nei casi individuali”. Comunque, come conclude il team di ricerca, “resta il fatto che questo è il primo studio a confermare che nausea e vomito sembrano essere non solo un segno della gravidanza in corso, ma possono essere visti anche come un indicatore di un ridotto rischio di aborto spontaneo».
Mantenere la calma. Mai come nella fase di gravidanza, dunque, bisogna interpretare i segnali che manda il corpo delle future mamme senza lasciarsi prendere dal panico. Lo stesso consiglio vale, come spiegano gli esperti di Donna Femminile, anche per un altro tipo di disturbo comune che può mettere in agitazione le donne incinte: parliamo delle perdite gialle, che si rivelano un fastidio piuttosto frequente nel primo trimestre di gestazione (al punto che possono addirittura essere tra i primi sintomi della gravidanza), e che nelle condizioni normali fanno parte della leucorrea tipica dell’attesa e segnalano semplicemente le modifiche al PH vaginale causate dagli sbalzi ormonali.