Il mondo è cambiato, le nuove generazioni sono digitalizzate e fare loro regali è sempre più complicato e costoso. Povero Babbo Natale!
Nonostante il web, sintetico e rapido, le letterine a Babbo Natale continuano ad essere spedite (ovvero prese dai genitori) con la richiesta di molti regali. Quelli che tutte le informazioni mediatiche propongono in modo ossessivo ai bambini di ogni età, quasi imponendo le scelte, a cui i piccoli fruitori si adeguano come facevano prima di loro le loro mamme con Cicciobello e la Barbie, il dottore e il Sapientino, le loro nonne con più semplici richieste di giochi ad imitazione dei grandi e a conferma dei ruoli (cucine, pentole, carrellino da spesa, pistole, aeroplani, macchinine ecc.). Ora è la volta dei tablet, cellulari (di ultima generazione!), playstation.
Il mondo è cambiato, le nuove generazioni sono digitalizzate e fare loro regali è sempre più complicato e costoso. Povero babbo Natale!
Il potere di questo grande Vecchio avrà un limite? Ai bambini sembra impossibile perché, nonostante che i genitori continuino a dire ai più piccoli che “non ha tanti soldi” e non può accontentarli in tutto, alla fine, magari con sacrificio, saranno esauditi.
Ma quando essi cresceranno e la meravigliosa favola di Babbo natale finirà cosa resterà?
E cosa potranno chiedere a Babbo Natale da grandi? Dipenderà da tante variabili della vita.
Al grande Vecchio, un giorno di Dicembre 2016:
“Caro Babbo Natale, è passato tanto tempo dalla mia ultima letterina. Perché sono tanti anni ormai che i doni me li compro da sola. Ma quest’anno, quello che vorrei, non si trova facilmente in commercio e temo che se solo lo fosse i costi sarebbero molto alti. Provo a chiederli a te, che sei tanto buono e comprendi i nostri desideri. A volte esagerati, i regali che vorremmo vanno spesso al di là delle tue possibilità ma il limite di chi crede alle favole è quello di non frenare il pensiero e il desiderio, pensare che sia possibile si realizzino.
Queste le richieste:
porta in dono al popolo di Aleppo, della Siria, emigranti, sofferenti in ogni parte del mondo, ai bambini guerrieri, a quelli usati per mendicare, a quelli vittime di abuso, la pace, il cibo, gli affetti, la fanciullezza e la dignità.
La coscienza a tutti gli uomini del mondo, di ogni cultura, ceto o razza, affinché ritrovino la capacità di confronto con l’altro genere senza violentarlo, ammazzarlo, sfruttarlo.
La pazienza alle donne per continuare nella loro battaglia di civiltà, nonostante tutto.
La calma alla terra, perché non produca più terremoti, tsunami, alluvioni, disgeli e altri cataclismi.
Il rispetto degli umani perché la Natura possa conservare la sua bellezza e i suoi colori, che gli alberi ricrescano e gli animali si riproducano.
Un antidoto contro la crudeltà delle guerre, la vendita delle armi, i crimini e gli attentati.
Un dono ai popoli per vivere in una maggiore capacità d’integrazione, di solidarietà, di convivenza pacifica.
Infine caro Babbo Natale, se questi doni ti sembrassero pesanti come macigni, conserva questi pensieri nel tuo contenitore, lascia a noi l’illusione che si realizzino nell’attesa”.