In Italia il 2017 si apre con la notizia della scoperta di un grande fratello informatico Eye Pyramid; un software che ha spiato per molto tempo migliaia di utenti.
Il 2016 si è chiuso con le polemiche informatiche nate durante la campagna elettorale americana in cui l’hanno fatta da padrone gli hacker russi che si sarebbero infiltrati nei computer del Democratic National Committee per favorire l’elezione di Donald Trump.
In Italia, invece, il 2017 si apre con la notizia della scoperta di un grande fratello informatico Eye Pyramid; un software che ha spiato per molto tempo migliaia di utenti. La scoperta ha fatto notizia sopratutto per il fatto che le vittime fossero per lo più di eccellenza .
A detta degli esperti di sicurezza informatica, Eye Pyramid non è un software scritto da hacker professionisti ma da abili programmatori che hanno sfruttato il fattore semplicità la quale non ha messo in allarme nemmeno i più sofisticati e aggiornati antivirus, inoltre tale software sarebbe uno script capace di infettare solamente sistemi operativi Windows.
La tecnica con cui è stato diffuso è detta spear phishing, che sul sito della Norton viene definita come “tecnica che sfrutta la tua presenza web contro te stesso”. Infatti il malwere è stato diffuso tramite email, apparentemente provenienti da contatti “amici”.
Come al solito i veicoli di infezioni sono gli allegati: basta cliccare su un allegato proveniente dal desunto contatto sicuro ed un semplice programma basato su un linguaggio di programmazione elementare (visual basic) prende possesso del nostro dispositivo che viene controllo da remoto dall’hacker il quale ha sua volta ha il totale controllo di tutti i dati che transitano sul computer.
Il consiglio per proteggersi da tale attacco è sempre il solito: prudenza nell’utilizzo in rete dei nostri dati sensibili.
Vi consiglio di rileggere questi articoli in materia di sicurezza da me pubblicati qualche tempo fa:
https://www.dols.it/2015/12/01/cookie-law/
https://www.dols.it/2015/09/28/avviso-alle-naviganti/
https://www.dols.it/2011/10/20/sicurezza-in-rete/