Meglio vivere in una grande città o in una piccola?
PRO e CONTRO
Per evitare misunderstanding preciso. Ad esempio, pro e contro del vivere a Milano o altre da milioni di abitanti, chiamiamole per praticità metropoli, verso città di dimensioni pur significative, 200mila abitanti o più, ma certamente più piccole.
Io mi rifaccio all’esperienza di due lombarde in cui ho vissuto per molti anni, quindi Milano e Brescia. Distano meno di 100 km e solo 50 minuti di treno, sono entrambe giustamente note per la loro produttività e un approccio di vita dedito molto, se non principalmente, al lavoro della loro popolazione. Ma quante differenze!
Quando vivevo a Brescia, in pieno centro storico, venivo molto frequentemente a Milano per ragioni di lavoro ( il mio è sempre stato, per antonomasia, Milano – centrico ). Ci sono, in effetti, professioni e professionalità che solo a Milano trovano l’ampiezza della scelta e della qualità elevata che cerchi. Se Brescia ti offre la scelta di 10 bravi esperti in certi ambiti, Milano te ne offre 100, 1000. La ragione è semplice, certe professioni, in Italia, nascono a Milano. Qui nascono, crescono, si creano le scuole, l’indotto specifico, tutto il comparto è presente qui, non altrove. Parlo di pubblicità, editoria, design e style. Ci sono voluti decenni perché queste professionalità si diffondessero in misura significativa anche nelle “città di provincia”.
E comunque, per essere sempre aggiornati e in contatto diretto con le news del comparto just in time, dalla provincia ti dovevi ( internet non era ancora così basilare e immediato su tutto ) spostare a Milano, nel tuo interesse e in quello dei tuoi clienti.
- Ecco perché indico come primo, tra i PRO della metropoli:
– Maggiori opportunità di studio-crescita-aggiornamento-stimoli-relazioni professionali
– Maggiore offerta di arte, cultura, eventi di ogni tipo e specie
– Maggiore internazionalità, diversità, melting pot
In altri termini, attribuisco alla metropoli il vantaggio di offrire più possibilità di “ aprire la mente “ e poter guardare “ oltre l’orizzonte del solito “ anche per scoprire, al contempo, opportunità professionali e di futura carriera in settori magari emergenti o semplicemente “ rivisitabili” con mentalità e approccio più competitivo ed internazionale.
Resta il fatto che si tratta di opportunità, come tali bisogna saperle e volerle cogliere perché non vengono distribuite “gratis” come diritto dei residenti o domiciliati. Anzi, per coglierle bisogna pagare un prezzo, l’essere super attivo e saper creare e gestire le proprie relazioni in funzione dei propri obiettivi, mai mollare, avere una strategia, darci dentro instancabilmente e avere talento, molto talento, oltre a tanta determinazione e l’immancabile “pizzico di fortuna”, che ti può far trovare la persona giusta al momento giusto che ti indirizza o ti porta con sé.
- Per CONTRO, la metropoli ti chiede/ obbliga a :
Maggiori e piuttosto elevate disponibilità economiche per fare una vita decente e autonoma (vita da single, casa propria, auto propria ecc.)
Gli stipendi sono come in una città più piccola, quindi qui devi lavorare di più per fare la vita di cui sopra, almeno i primi anni
Maggiori perdite di tempo per trasferimenti in città date le distanze, nonostante i mezzi che funzionano benissimo
Minor tempo a disposizione per tempo libero, piaceri personali, distanze e lavorare di più, per i motivi detti sopra, te lo tolgono. Senza contare che tutto è più lungo e complicato, anche fare la spesa, se non sei un paperone
Ritmo più frenetico
Scappare appena possibile fuori, ai laghi o altrove min. 50/100 km., nei weekend
Pianificare tutto, anche il vedersi con gli amici, casuale non esiste, carpe diem è un miracolo, rarissimo..
Salute, augurati di non aver bisogno del medico di base.. perdi ore al telefono, giorni di lavoro per avere una ricetta.. No comment i pronto soccorso, ce ne sono tanti ma le code, se non sei in condizioni gravissime, durano mezze giornate o notti intere.
Clima, smog, traffico ecc. Milano pare non essere molto peggio di una Brescia, a leggere i dati sulle polveri. Ma la sensazione mia personale è che, comunque, l’aria di Milano sia nettamente e percettivamente molto peggiore, irrespirabile.
Da ultimo, sono convinta che da giovani e in età molto attiva e produttiva professionalmente la metropoli, nonostante tutto, dia potenzialmente il suo meglio a chi ha voglia di dedicarsi prioritariamente a lavoro e carriera. Quando arriva il momento de “ la vita è anche, o soprattutto, altro” , beh allora lasciatemi dire che gli svantaggi, che penalizzano le relazioni umane in primis e accrescono lo stress del vivere quotidiano in una metropoli, si fanno sentire troppo forti. Passato il momento del “fulgore” nell’attività, viva il più piccolo che è anche più umano e rilassante!
Che ne pensate?