Emozionare, far sognare il pubblico, far riflettere. Sembra essere questo il segreto di Cinzia TH Torrini, che ha saputo fare di ogni suo lavoro un vero e proprio successo. Da giovedì 9 marzo la regista più amata dagli italiani torna su Rai Uno con la fiction Sorelle: un mistery tutto da scoprire.
Dopo il grande successo di Un’Altra Vita con Vanessa Incontrada la regista toscana torna su Rai Uno con una nuova storia tutta al femminile, un dramma familiare, ambientato nella meravigliosa città di Matera. La vicenda ruota intorno ad una famiglia del luogo, una famiglia avvolta nel mistero, all’interno della quale i segreti non mancano. Protagoniste di queste sei puntate, che lasceranno lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine, sono: Anna Valle, Loretta Goggi, Irene Ferri e Ana Caterina Morariu. La serie è prodotta dalla Endemol Shine Italy.
Chiara (Valle), brillante avvocato romano, è costretta a tornare nella sua città natale in seguito alla misteriosa sparizione di sua sorella Elena (Morariu). A Matera, la donna riallaccia i rapporti con i suoi parenti e con il cognato Roberto, l’uomo di cui era innamorata e che sua sorella ha invece sposato.
Chiara ritrova anche la madre Antonia (Goggi), una ex figlia dei fiori dal carattere forte e indipendente. La donna avrà un ruolo importante nella storia perché, mentre la figlia cerca di fare temporaneamente la zia ai tre figli ribelli della sorella, in attesa che anche questa volta ricompaia come se niente fosse, Antonia insiste nel dire di recepire dei segnali. Questo matura in Chiara la certezza che la madre ormai non ci sia più con la testa. Le riprese si sono svolte nel 2016 tra Roma e Matera, sotto la sapiente guida della nota regista Cinzia TH Torrini, ed è proprio con lei che oggi parliamo di questa fiction.
Dopo i tuoi numerosi successi, ultimo quello di Un’Altra Vita, torni su Rai Uno, con un lavoro molto atteso: Sorelle. Parlando di generi cinematografici, quello relativo alla fiction Sorelle come lo possiamo classificare?
E’ difficile classificarlo perché nella serie ci sono tanti generi concatenati: giallo, mistery parapsicologico, comedy, melò… forse un dramedy?
Per Un’Altra Vita è stata scelta come location la meravigliosa isola di Ponza. Ora per Sorelle vi siete ritrovati nella splendida Matera.
C’è un motivo particolare per voler ambientare le storie, da te narrate, in luoghi di provincia che hanno una bellezza e un fascino esclusivo?
Sono le storie scritte dagli sceneggiatori, che poi sono gli stessi di tutte e due le fiction, che richiedono di essere ambientate in luoghi non metropolitani dove il contesto è abbastanza ristretto. A me poi piace raccontare attraverso le immagini i paesaggi dove la natura domina, quasi incontrastata, e visto che l’Italia è ricca di luoghi eccezionali, Matera con il suo suggestivo fascino per me è stata la giusta ambientazione.
Tu sei la regista italiana più amata dal pubblico in generale, ma sei anche una donna molto amata dalle donne. Ti sei mai chiesta perché?
Il perché non me lo sono chiesto. Forse trovano se stesse nei personaggi che racconto; cerco, sempre, di scavare dentro… nella verità delle psicologie, di narrare come essi arrivano ad interfacciarsi con gli altri, sia che siano uomini o altre donne. Amo raccontare i vari percorsi evolutivi dei personaggi.
Giovedì 9 Marzo torni su Rai Uno con la fiction Sorelle. La vicenda si dipana tra misteri e segreti. Ci puoi anticipare qualcosa, ad esempio: chi tra tutti è il personaggio più misterioso, che appare più ambiguo?
Questo lo dovrete scoprire voi vedendo Sorelle.
Ci sono stati momenti sul set in cui ti sei commossa, emozionata?
Ci sono stati vari momenti di forte emozione, comunque ancora una volta mi commuove vedere quanto siano generosi nel darsi i bambini attori. Si capirà quando vedrete i tre figli di Elena: Stella, Marco e Niccolò.
Anche in Sorelle troveremo presente il tema della rinascita, com’era accaduto per Un’Altra Vita?
Anche qui come Emma, Chiara avrà un percorso di rinascita.
Secondo te può emozionare di più un’immagine o una parola?
Per me un’immagine, visto che è la cosa che mi riesce di più. Nello stesso tempo pongo molta attenzione nella recitazione dei miei attori: come usano la voce, il ritmo delle parole, l’espressività, etc.
Tu con le tue fiction hai varcato più di una volta i confini nazionali, come con Elisa di Rivombrosa o con la Certosa di Parma. In Italia questo non accade spesso: siamo più importatori che esportatori, perché secondo te? E cosa vuol dire per una regista riuscire a veder proiettato fuori un proprio lavoro?
Devo dire che nel frattempo Montalbano e Gomorra sono le fiction più esportate. Elisa di Rivombrosa continua a raccogliere spettatori nelle altre nazioni , sono molte le persone che mi scrivono dall’estero. Sinceramente, parlando 5 lingue a me viene naturale pensare che i miei lavori vengano visti anche in altri paesi. E’ un peccato che non ci sia un maggior interscambio tra le varie culture europee. Purtroppo, continua ad essere importata maggiormente la cinematografia e la serialità americana.
In questi anni sei stata destinataria di vari riconoscimenti. So che recentemente hai ricevuto l’ambito premio Anton Giulio Majano. Un premio, nazionale televisivo, molto importante, intitolato ad un regista di una certa caratura. Majano fu il primo che attraverso la televisione iniziò a far sognare con i suoi sceneggiati il pubblico italiano. E’ come ricevere un’eredità, in qualche modo, come hai vissuto quel momento? Ha cambiato qualcosa in te?
Majano ha dato con i suoi sceneggiati tantissimo agli italiani. Attraverso i suoi lavori milioni di telespettatori hanno potuto conoscere i classici della letteratura. La televisione era agli inizi e attraverso le sue opere ha unificato il linguaggio italiano, ha unificato la cultura italiana. Sono onorata di aver ricevuto questo premio, è sicuramente un riconoscimento importante. Non ha comunque cambiato niente in me.
Ormai ci siamo, è iniziato il count down per Sorelle, un giallo psicologico ricco di suspense e colpi di scena. In un articolo, relativo a questo tuo nuovo lavoro, ho letto che ci saranno scene che potranno addirittura creare “paura e ansia” nel telespettatore. Quanto c’è di vero in quelle parole?
Quella che vedrete è una storia positiva con un lieto fine, dove si riderà anche!
Ti lascio con quest’ultima domanda. Visto il tuo percorso lavorativo e i tuoi innumerevoli successi cosa direbbe oggi, di tutto ciò, quella ragazzina di dodici anni che iniziò firmando le sue foto con il TH?
Quella ragazzina sarebbe felice per me e mi direbbe che sono riuscita a realizzare i miei sogni: poter raccontare delle storie in cui le persone possono identificarsi e rispecchiarsi, avere un lavoro che amo e che mi permette di vivere tante vite.
Si conclude qui la mia lunga e piacevole chiacchierata con la regista Cinzia Th Torrini, una donna che, in un mondo artistico ancora declinato al maschile, è riuscita a conquistarsi sul campo il suo importante posto al sole. Ora una nuova prova l’attende, ma noi siamo certi che anche questa sarà una bella vittoria. Quindi tutti sintonizzati su Rai Uno da giovedì 9 Marzo per immergerci nei misteri di Sorelle, una fiction che ci farà vibrare, ancora una volta, le corde dell’anima.
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