Più di settanta ritratti di donne, alcune ignote al grande pubblico, scelte secondo un criterio: ritrarre donne straordinarie di cui la cronaca si è poi dimenticata. Da Noor Inayat Khan, agente del servizi segreti inglesi, alla fotografa di guerra americana, dalla partigiana italiana Teresa Mattei, giovanissima “madre costituente”, alla signora romana che salva la vita a Pertini e Saragat, all’erede dei grandi banchieri Warburg che fa fuggire dalla Francia le vittime del nazismo, a Ruby Bridges, la prima bambina di colore ammessa in una scuola di bambini bianchi. Ma anche Frida Kahlo, Fernanda Pivano, Zelda Fitzgerald, Ellen Page, Carrie Fisher, Luisa Casati Stampa, Pamela Churchill, Shannen Doherty e tante altre. Scrittrici, poetesse, attrici, o semplicemente donne meravigliose.
Come mai hai deciso di scrivere un libro sulle donne?
In realtà la scelta è venuta da sola. Tempo fa mi chiesero di scrivere dei ritratti di personaggi maschili e femminili per coprire i mesi estivi. Studiando le donne, forse quello più sorpreso sono stato proprio io. Donne coraggiose, creative, intraprendenti spesso di un’intelligenza straordinaria, delle quali si parlava poco anche se avevano poi fatto cose eccezionali. Ho raccolto circa 100 monografie ma alla fine ne sono rumaste 77 tra le più interessanti.
Qual è quella che ti ha colpito maggiormente e che ricordi meglio?
Difficile a dirsi ma in realtà sono tutte molto interessanti e peculiari. Tuttavia posso citarne alcune, come quella di Mary Yayne Gold, che apre il libro. Una miliardaria di Chicago che negli anni Trenta e Quaranta girava l’Europa con il suo aereo personale e trascinata a Marsiglia in Francia, mette se stessa e le sue risorse economiche per far fuggire gli americani rimasti intrappolati in Francia durante gli anni oscuri della seconda Guerra Mondiale Ne fece fuggire circa 2000. E come lei molte altre ”eroine” che racconto nel libro.
Donne belle, ricche, intelligenti che la Storia pare aver dimenticato.
E tra le Italiane, ne ricordi nel libro qualcuna?
Sì, ci sono molte Italiane, come Teresa Mattei, da partigiana a studentessa e poi eletta alla Costituente, Lina Poletti, una delle prime donne italiane a dichiararsi apertamente e totalmente lesbica e molte altre, sconosciute ai più, ma che hanno lasciato un segno nella storia italiana e mondiale. Per non dimenticare Marisa Bellisario, grande manager e mia amica. Ricordo di lei che quando era vicina alla morte telefonava agli amici parlando dei suoi programmi per il futuro.
Tra le donne italiane pensi che ce ne sia una che emerga tra le altre e possa essere destinata a diventare per esempio presidente della Repubblica?
I tempi mi sembrano ancora prematuri per l’Italia benché ci siano donne in gamba e di valore. Tempo fa avevo speso parole per Maria Elena Boschi, ma mi hanno dato tutti torto. Vedo che ce ne sono tante invece di donne brave. Come presidente avevo pensato a suo tempo Anna Finocchiaro, ma poi ho capito che è ancora presto, la politica è ancora in mano agli uomini.
Che ne pensi della Festa della donna celebrata con uno sciopero?
Prima di tutto credo che donne debbano essere onorate tutti i giorno non solo l’8 marzo. Inoltre ”celebrare” questo giorno con uno sciopero mi sembra alquanto curioso nonché improduttivo, soprattutto pensando agendo così che rendono la vita difficile a molte altre donne che scioperare non possono.