Che donne e tecnologia sia un binomio vincente è dimostrato dai dati storici e riconfermato oggi dall’affermazione dirompente del talento femminile sia al servizio della ricerca scientifica sia nelle sue declinazioni tecnologiche. Come mai la presenza delle donne in ambito tecnologico non ha avuto lo sviluppo che meritava?
di Gioconda Di Gennaro
Quest’estate mia nipote di undici anni mi ha chiesto quali sono state secondo me le donne importanti per la tecnologia nella storia. Però che domandina penso, sono un po’ in difficoltà e rispondo tentennando che onestamente non me ne vengono in mente molte ma che possiamo dare un’occhiata sul Web e farci un’idea.
La fanciulla mi guarda sorpresa, sono sempre stata il suo riferimento, vedo che ci è rimasta male, riflette un po’ e poi esclama con una semplicità disarmante: “ la mia professoressa di matematica dice sempre che degli uomini si sa sempre tutto mentre delle donne poco o niente”. In effetti, ha ragione, basta fare un veloce giro in Internet per scoprire che la lista di donne importanti per lo sviluppo della tecnologia è lunga e densa di nomi …sconosciuti ai più.
Se oggi abbiamo gli smartphone è anche merito di Sophie Wilson che ha realizzato uno dei primi pc e progettato microprocessori per smartphone. Nata in Gran Bretagna ha disegnato e implementato il prototipo del primo Microcomputer prodotto dalla Acorn di cui sono stati venduti milioni di pezzi a singoli utenti ma soprattutto alle scuole di tutto il Regno Unito. E cosa dire di Helen Greiner, considerata la mamma dei robot, co-fondatrice e presidente della iRobot Corporation che ha lavorato su questi dispositivi, ne ha perfezionato le funzioni e li ha resi autonomi con l’obiettivo di metterli a disposizione di tutti.
Ma viene da chiedersi come mai la presenza delle donne in ambito tecnologico non abbia avuto lo sviluppo che meritava. Già durante la seconda guerra mondiale tante matematiche americane furono coinvolte nello sviluppo dei programmi per il funzionamento di quello che è considerato il primo computer elettronico. Dalla ricostruzione storica dello sviluppo dei computer emerge che la partecipazione femminile era molto alta, soprattutto riguardo nello sviluppo del software.
Negli anni ‘60 questa presenza ha cominciato a diminuire in ambito tecnologico e si è assistito a una precisa dinamica di marginalizzazione dell’elemento femminile coincidente con il riconoscimento del valore sociale ed economico di una certa professione.
Quanto detto è rafforzato dai dati di una ricerca del Fondo Monetario Internazionale che evidenzia la profondità del gap tra uomini e donne nel lavoro. Specialmente in Europa, complici diversi fattori quali la crisi economica iniziata nel 2008, il calo delle nascite e il conseguente invecchiamento della popolazione e il calo della produttività, le donne sono l’unica grande riserva di energie che deve ancora sviluppare appieno il suo potenziale.
Nel 2014, su 100 uomini in età lavorativa, solo 89 donne erano sul mercato del lavoro. Se quelle undici non occupate avessero un lavoro, la forza lavoro aumenterebbe del 6 per cento, il Pil crescerebbe del 12 per cento in 15 anni. Un aspetto ancora più sorprendente riguarda la misurazione dell’impatto femminile sulla performance aziendale. I risultati finanziari di due milioni di aziende in tutta Europa evidenziano in modo empirico che esiste un rapporto tra la performance di un’azienda e la presenza di donne ai suoi vertici. Per ogni donna che sale ai livelli superiori del management o che entra nel consiglio d’amministrazione, il profitto della società cresce di 0,08/0,13 per cento.
Che donne e tecnologia sia un binomio vincente è dimostrato dai dati storici e riconfermato oggi dall’affermazione dirompente del talento femminile sia al servizio della ricerca scientifica sia nelle sue declinazioni tecnologiche.
Sono orgogliosa di far parte di un’azienda che si sta sempre più sensibilizzando sul tema del gender gap investendo nell’aumento della partecipazione femminile con nuove assunzioni e con l’inserimento di neolaureate in discipline STEM entro il 2016. Con il programma” NTT Donna” NTT DATA Italia assumerà 150 donne che si aggiungeranno a quelle già presenti in azienda e di tutte le iniziative in programma quest’anno.
Di tutte le iniziative in programma quest’anno, mia nipote Sofia che ha una spiccata vena artistica, ha votato fra tutte come sua preferita “Women Art Thinking”. Si tratta di un’iniziativa nata per riflettere sul concetto di tecnologia e innovazione al femminile che si concretizzerà nella raccolta di contributi video e/o fotografici destinati a divenire tasselli di un’opera-mosaico realizzata con la collaborazione di alcune giovani artiste, italiane e giapponesi.
Alla fine di questa bella chiacchierata ho ringraziato mia nipote per la sua domanda iniziale che mi ha dato l’occasione di scoprire tante cose. Con lei ho anche insistito sul fatto che la parità di genere non sia un semplice slogan ma una necessità per la società intera, ricordandole che noi donne possiamo con intelligenza e professionalità raggiungere tanti obiettivi ambiziosi e sfidanti.
fonte : https://nttdatastorie.it/2016/06/06/donne-tecnologia-futuro-oggi/
Gioconda Di Gennaro – Marketing and Analyst Relations presso NTT DATA Italia
Laureata in Economia ha perfezionato la propria formazione con un Master in direzione Bancaria dell’Università Cattolica di Milano. Oggi si occupa di Marketing e Analyst Relation all’interno di NTT DATA Italia multinazionale giapponese.
Casertana di nascita vive da più di metà della sua vita all’ombra della Madonnina, Gioconda ha all’attivo una carriera in cui i ruoli di account e marketing si sono intersecati sin da quando ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro in Olivetti.
Sposata, due figli, ha molte passioni e poco tempo per seguirle tutte con l’attenzione e la profondità che meriterebbero. All’arte e alla cucina che sono sempre state presenti nella sua vita, recentemente si è appassionata ai benefici che la tecnologia può avere per la collettività e alla tematica delle differenze di genere.
A questo proposito in NTT DATA Italia ha collaborato – in veste di ambasciatrice al progetto NTTDONNA lanciato nel 2016- all’organizzazione di eventi di presentazione di libri di autrici di successo particolarmente sensibili al mondo femminile.