L’osservazione che la gravidanza non peggiora la sintomatologia della Sclerosi Multipla, evita alle donne già gravate dal peso della malattia ulteriori preclusioni.
Nei giorni scorsi il professor Massimiliano Pau, docente di Bioingegneria Meccanica dell’Università di Cagliari, è stato insignito a Barcellona in occasione della 22esima conferenza RIMS (Rehabilitation in Multiple Sclerosis) del Best Oral Presentation Award.
Il riconoscimento è arrivato in seguito allo studio sulla correlazione fra la capacità di mantenimento dell’equilibrio statico e quella riferita al dinamico nei pazienti con Sclerosi Multipla. La ricerca è stata sviluppata in collaborazione con i neurologi del dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica che operano all’interno del Centro Sclerosi Multipla, coordinati dalla professoressa Eleonora Cocco e pubblicata su “Multiple Sclerosis and Relative Disorders”.
I risultati di questo lavoro sono fondamentali per il loro ruolo chiave nel permettere la selezione mirata dei test da effettuare sui pazienti per verificare il decorso della malattia e valutare gli effetti dei trattamenti riabilitativi e farmacologici.
Ma l’impatto della Sclerosi Multipla sulla vita dei pazienti va al di là dei disordini del movimento e dell’equilibrio. Fino a qualche anno fa alle pazienti diagnosticate per questa patologia era sconsigliato di optare per una gravidanza, pena il peggioramento delle loro condizioni e l’aggravamento della sintomatologia, che si pensava potesse avere un effetto diretto sull’aumento dell’invalidità.
Ricordiamo che questa malattia colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, con un’incidenza pari al doppio e che insorge in giovane età (viene diagnosticata soprattutto nella fascia che va dai 20 ai 30 anni), aggredendo l’esistenza di persone che si stanno affacciando alla vita adulta. E’ la prima causa di disabilità neurologica nella popolazione giovanile.
Tuttavia un recente studio ha considerato duemila donne affette da Sclerosi Multipla che hanno scelto di portare avanti una gravidanza. Durante l’osservazione delle giovani coinvolte si è potuto apprezzare che non c’è stata evidenza di aggravamento della loro sintomatologia. Vero è che il rischio di un peggioramento può verificarsi nei primi tre mesi dopo il parto, rientrando poi nella media nelle fasi successive.
Non sono stati evidenziati effetti negativi sul parto. Per molte donne la gravidanza ha portato con sé addirittura benefici, come la riduzione del numero delle crisi. Probabilmente una delle cause di questa “finestra di benessere” è legata alla riduzione nella suscettibilità immunitaria, in una patologia che, secondo gli studi più accreditati, origina da una iperreattività dello stesso.
Come per tutte le donne che non hanno la malattia è possibile pianificare l’analgesia epidurale e l’allattamento.
Il Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) Mario Alberto Battaglia si è pronunciato con comprensibile ed evidente soddisfazione sul fatto che la scienza ha evidenziato come precludere la maternità a donne già gravate da una patologia debilitante sia insensato.
Sulla questione se sospendere o meno la terapia nella fase pre-concezionale e immediatamente successiva, non esiste una regola generale. Se ne occupa lo specialista considerando caso per caso, in maniera personalizzata. E’ importante che il neurologo specializzato nel trattamento di pazienti con Sclerosi Multipla valuti lo stadio della malattia in cui la donna si trova, che provveda (anche in collaborazione con un ginecologo) a fornire una consulenza specifica in merito e al monitoraggio costante della donna.
Nel caso in cui si verificasse un peggioramento nella fase immediatamente successiva al parto, nel caso in cui la terapia fosse stata sospesa, diventerebbe necessario ripristinarla e interrompere l’allattamento.
Ciò che è importante precisare è che la Sclerosi Multipla non può essere trasmessa ai figli: non si tratta di una malattia ereditaria, anche se i bambini di genitori con la Sclerosi Multipla hanno un rischio leggermente superiore rispetto ai figli di genitori non affetti dalla malattia di svilupparla (1% in più).
Monica Torriani è moglie, mamma di quattro ragazzi, farmacista e blogger. Si occupa di Salute e Benessere per WELLNESS4GOOD, il sito che ha fondato.