Novecento chilometri che hanno cambiato la vita
Grazia Andriola è una donna di 48 anni, vive a Seregno, in territori brianzoli e lavora nel settore sanitario.
Madre di un figlio di 20 anni, Francesco, nutre da sempre una grande passione per la natura e lo sport che sono nel 2014 l’avvicina al mondo dei cammini.
Il primo passo è sulla Via degli Dei, il cammino che porta da Bologna a Firenze e nel 2015 compie il suo primo cammino sulla Via per Santiago.
Ne rimane affascinata, stregata e al suo ritorno comprende che quei 900 km le hanno cambiato la vita: “il cammino ti chiama, ti distrugge e poi ti ricostruire pezzo per pezzo come un puzzle.”
E proprio in quei passi scopre che una donna canadese, Denise Pikka Thiem, scompare su quegli sterrati tra i boschi, immagini quasi surreali lontane dal pensare che le potesse essere successo qualcosa di drammatico.
Denise fu ritrovata nel settembre 2015, nei pressi di El Ganso, era stata stuprata, strangolata e sepolta sotto pochi centimetri di terra.
Un evento che aveva indignato il mondo intero, su quel cammino antico, magico e mistico che l’avrebbe accompagnata da San Giacomo a Santiago; un pellegrinaggio lungo e doloroso affrontato con impegno e determinazione dalle migliaia di persone provenienti dal mondo intero.
Grazia sarebbe ripartita di nuovo, per un nuovo cammino attraverso strade sconosciute nella Via Francigena, attraversando otto regioni diverse, nella Via Tolosana di Francia e di nuovo in Spagna, verso Santiago e ancora Finesterre, la fine della terra.
Il 27 giugno 2016 la partenza da Santa Maria di Leuca segnava l’inizio della sua incredibile avventura chiamata #steptostopviolence.
Non era più un semplice cammino, ma lo strumento che le avrebbe permesso di urlare “basta alla violenza contro le donne e al femminicidio” in memoria di Denise, Pippa Bacca, Vania, Emanuela e delle centinaia di donne uccise per mano di un uomo che diceva di amarle.
L’amore malato, incapace di accettare la fine di una relazione a senso unico.
“Gli incontri sono stati la ricchezza più grande che ho ricevuto da questo cammino, donne che mi hanno confidato le loro storie di violenze, associazioni che si prodigano nell’aiuto costante e rare istituzioni capaci di proteggerle. In uno scenario incredibile e straordinario fatto di luoghi, profumi, sapori e suoni.
Un esperienza che ogni donna dovrebbe vivere, senza aver paura di camminare da sola.
Lo racconta in ogni dettaglio nel suo primo libro “#steptostopviolence, un cammino in memoria delle vittime di femminicidio” edito Edizioni dei cammini – Roma.
Grazia ha deciso che parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto a White Mathilda e alla sua Presidente Luisa Oliva, un associazione dell’hinterland milanese, che sta lavorando alla realizzazione di una casa rifugio, una casa in cui ogni vittima potrà ricominciare a vivere.