Francesca Guatteri, blogger milanese nata in Venezuela da genitori italiani e vissuta a lungo tra Caracas e l’Italia dove ora si è trasferita definitivamente, non sopportando lo sfacelo del suo paese natio. Event Manager e Digital Pr, Francesca è oggi mamma di due splendide gemelle.
Dopo tutti i precedenti che potete trovare qui, ecco un altro incontro con una giovane “donna eccellente”, Francesca Guatteri, blogger milanese nata in Venezuela da genitori italiani e vissuta a lungo tra Caracas e l’Italia dove ora si è trasferita definitivamente, non sopportando lo sfacelo del suo paese natio.
Event Manager e Digital Pr, Francesca è oggi mamma di due splendide gemelle di cinque anni, Giulia e Vittoria, e ha due blog, Vivere per raccontarla e Mammagemelle, creato e gestito insieme ad altre due giovani mamme, attive professioniste come lei.
Ho scelto di “raccontare Francesca” per mettere luce sul mondo dei blogger ma soprattutto perché mi ha colpito il suo modo di essere blogger. La potrei definire, per usare un termine che conio ora qui per lei ma che forse esiste già perché ormai non si può più creare niente di nuovo, una oloblogger perché si muove sul web avendo ben collegato la testa con il cuore ed è su questo tipo di donna che voglio continuare ad investigare. Tratta anche gli argomenti più futili con classe e cultura e questo non è cos’ scontato nel mare della web beauty o nel così tanto usurato ambito culinario .
Nei social alterna scene di vita spicciola a pennellate di vita da mamma e da figlia e da moglie e da amica. Scrive indifferentemente dei drammi in Venezuela, di cyberbullismo , di cucina, di cultura o dei suoi stati d’animo fuggevoli. Quando la leggo e la vedo nei filmati che girano sul web, Francesca mi ispira sempre molta simpatia, riconosco in lei la donna capace di unire leggerezza a profondità, consapevole del collegamento che ci unisce gli uni agli altri, pronta a gioire e a comprendere ma anche a colpire duramente ogni ingiustizia.
Francesca emana una forza che nasce da dentro, ben diversa da quella forza fasulla, fatta soltanto di una corazza ben indossata. Se dovessi indagare sulle componenti energetiche del Femminile più in vive in lei metterei l’Empatia primo posto. Anche quando non condivide qualcosa, prima di giudicarla negativamente cerca di comprenderla e di immedesimarsi, come solo un’anima lucente dal cuore aperto sa fare.
*Che differenza c’è tra un blog e un giornale?
La differenza sostanziale che c’è tra un giornalista e un blogger, differenza che spesso viene fraintesa e non colta. Se il giornalista, infatti, dovrebbe avere il compito di riportare informazioni in modo neutrale, e di suscitare nei propri lettori riflessioni fornendo anche un punto di vista diverso, il blogger è un’altra cosa. Se da un lato, infatti, è una persona comune che apre le porte della propria casa e della propria vita a chiunque voglia sbirciarci dentro, dall’altro è un vero e proprio strumento di marketing, ingaggiato e pagato per promuovere un dato prodotto, esattamente come potrebbe fare una pubblicità su un giornale, in radio o in tv.
*Come si diventa una top blogger?
Non so dirti come si diventi una top blogger perché sono molto lontana dal diventarlo. Sicuramente ci vogliono passione, spirito di sacrificio (io in genere scrivo messe a nanna le bambine e fino alle 3:00 del mattino non stacco dal portatile), qualche contatto utile e un po’ di fortuna. Dirti che sia sufficiente saper scrivere e avere carisma sarebbe una bugia.
*Ami molto scrivere?
Ho sempre amato scrivere. Da bambina avevo in casa una vecchia Olivetti nera di mio padre. Ricordo che i tasti erano così distanti tra loro che le mie dita esili ci finivano sempre in mezzo. Scrivevo, scrivevo, scrivevo. Riepivo diari intere di parole e poi raccontavo storie. La scrittura è la mia vita.
*Come è nato il tuo blog Vivere per raccontarla?
Ho sentito il desiderio di scrivere la strana storia della mia famiglia, sempre a cavallo tra Italia, paese in cui vivo e il Venezuela, luogo dove sono nata e dove ho trascorso parte della mia infanzia. Inizialmente l’ho aperto un po’ per gioco, senza nessuna ambizione di poterlo far diventare un lavoro e di monetizzarlo. Amo molto Garcia Marquez e in particolare mi era rimasto nel cuore il suo romanzo autobiografico “Vivir para Contarla”, in cui ribadiva quanto la vita non sia effettivamente quella che viviamo ma quella che ricordiamo e che poi raccontiamo.
*E’ anche un veicolo di informazioni su quanto avviene in Venezuela?
Si proprio pochi mesi dopo aver aperto il blog, dal Venezuela hanno iniziato ad arrivare notizie terribili. Mi sono resa conto che le notizie in Italia facevano fatica ad arrivare, essendo oggi il Venezuela, purtroppo, un paese disperato, schiacciato dalla dittatura e dalla censura. Così ho pensato che sarebbe stata una buona idea utilizzare il blog per far circolare più notizie possibili, anche e soprattutto a sostegno dei moltissimi italo-venezuelani che stanno vivendo, come me, una sorta di esilio forzato e risiedono oggi in Italia per mancanza di possibilità e alternative nel loro paese natale.
*E “MammeGemelle” cosa è?
MammeGemelle è un secondo blog, nato un anno dopo Vivere per Raccontarla, in collaborazione con due amiche, mamme di gemelli come me, nato con la volontà di creare dei contenuti leggeri e divertenti, ma non solo, incentrati sulla “gemellarità”.Ci troviamo in un momento in cui i gemelli sono sempre di più. Vuoi il fatto di diventare mamme più avanti con gli anni, vuoi il ricorso sempre più frequente alla fecondazione assistita. Se i figli, di loro, stravolgono sempre un po’ l’esistenza a qualsiasi genitore, i gemelli riescono a farlo ancora di più. Giulia, Costanza ed io siamo tre donne molto attive. Mamme sì, ma anche grandi lavoratrici. Costanza, per esempio, ha diversi ristoranti a Milano ed è una donna molto attiva, così come Giulia, che nella vita fa la stylist e assiste, con la sua professionalità, anche molte campagne pubblicitarie e produzioni televisive. Io nella vita mi occupo di organizzazione eventi e di comunicazione tradizionale, come digitale. Viene da sé che siamo tutte molto impegnate
*Come vi è nata l’idea di questo blog?
Il senso di questo blog voleva essere proprio questo: tendere una mano ai genitori di gemelli perché spesso la nostra non è proprio una passeggiata, ma anche ricordare alle donne che un figlio è un nuovo inizio e che le nostre passioni, il nostro essere donne prima ancora che mamme, va portato avanti.
*Ecco, partiamo da qui per conoscerti meglio. Tu sei mamma di due splendide gemelle e racconti anche la loro vita che stiamo seguendo passo dopo passo. Cosa ti spinge a condividere con i lettori il tuo essere mamma?
Grazie per averle definite con tanta dolcezza. In verità sono due terremoti. Due splendidi terremoti. Condividere, ad essere onesta, mi viene piuttosto semplice. E’ una mia predisposizione caratteriale, sono apparentemente poco amante della privacy, anche se , in verità, custodisco molte cose importanti in un angolino dentro di me. Il motivo per cui le condiviso sui social, però, nasce dal fatto che queste situazioni spesso mi fanno sorridere. Così penso di poter regalare un sorriso anche a quelle donne che al momento, magari con un bimbo piccolo da accudire, magari sentendosi isolate e sole e vivendo una sorta di socialità solo sui social, possano sapere che non sono sole. Che i bimbi fanno pasticci, che è giusto e normale essere stanche. Che anche questo sia uno dei mille motivi per cui sia bello avere dei figli e viverli.
*Avere due gemelle e una tata talvolta un po’ pasticciona in che modo limita, se limita, la tua vita lavorativa e sociale?
Inevitabilmente la mia vita è cambiata moltissimo con Giulia e Vittoria. La tata pasticciona è, al di là degli scherzi, una persona fondamentale nella mia vita. Anche se scambia il betadine per ketchup mettendomelo in frigo, anche se taglia i fiori lasciandomi gli steli spogli nel vaso, anche se spruzza l’antiscarafaggio al posto dell’acaricida sul mio cuscino. Ho praticamente lavorato per due anni per pagare a mia volta uno stipendio a lei. Ciò nonostante lo rifarei domani stesso, perché grazie a lei, oltre che ai nonni, ovviamente, non mi sarei mai potuta realizzare professionalmente. Il mio è un lavoro che tiene in perenne movimento. Se ho potuto farlo è stato grazie a tutti gli aiuti che ho ricevuto e che su cui ho avuto la fortuna di poter contare. Senza dimenticare la presenza al mio fianco di un marito molto presente e bravissimo con le bambine, che ha saputo sempre occuparsi di loro, permettendomi di crescere professionalmente.
*Da quello che si legge hai un bellissimo rapporto con tua madre che ti è emotivamente complice
Mia madre è per me una persona fondamentale. Sono sempre stata legatissima a lei, ma questo legame si è notevolmente intensificato quando ho perso mio padre.
Poi, diventando mamma a mia volta, ho capito altre cose ancora, immedesimandomi profondamente in lei e capendo tante sue scelte di vita, oltre che tante sfumature del suo animo, anche quelle che credevo di aver già colto.
*Qualche suggerimento in merito alle tue coetanee e alle loro madri?
Credo che, come in ogni rapporto, sia importante tenere sempre a mente che non siamo eterni. Che la vita vada presa a morsi e le persone che amiamo godute giorno per giorno. Un’altra cosa che suggerirei è di essere più empatici, smettendo di pensare che un genitore, una madre in questo caso, non possa mai sbagliare.
*Essere una blogger oggi cosa comporta?
Da fuori il nostro sembra un mondo molto divertente e luccicante. Un po’ inventato, un po’ in bilico e senza fondamenta solide. In parte è così. Se ci pensi si diventa blogger in men che non si dica. Basta aprire una propria pagina in internet e via. Questo comporta che lo si possa fare tutti, con grande facilità e senza troppe qualità. Quello che emerge oggi nella nostra categoria, comunque, è una sottile differenza tra chi nella vita si è sempre bene o male occupato di comunicazione e si adatta alla crescente digitalizzazione anche in questo modo e chi si improvvisa. Tra chi ha trasformato il fare blogging e la comunicazione digitale in un vero e proprio lavoro e chi lo vede come un passatempo e nella vita fa comunque altro.
*I blog sono il tuo lavoro o ti guadagni da vivere in altro modo?
I blog sono diventati parte integrante del mio lavoro e sono felice e fortunata, perché riconosco quanto sia bello poter fare nella vita qualcosa che ci piace. Ciò nonostante il mio lavoro principale resta lo stesso da ormai 17 anni: organizzazione eventi e comunicazione. Inevitabilmente il mio lavoro si è adattato anche al mio essere blogger, e viceversa.
*Ma quali sono i passi da compiere per iniziare a guadagnare con il proprio blog?
All’inizio non vedi un euro, anzi fai solo tanta fatica per nulla. Cerchi disperatamente di cosa scrivere, ovviamente gratis. Poi ovviamente ci prendi la mano e il tuo potere d’acquisto aumenta e arrivano i primi ingaggi. A questo punto direi di non mollare, di non buttarsi giù ma di provare a migliorare i propri contenuti cercando di crearne sempre nuovi e in linea con i trend del momento. In modo da rispondere con i propri articoli alle richieste di chi consulta i motori di ricerca., in modo che l’indicizzazione dia una mano a farsi trovare. Un’idea può essere contattare e proporsi a varie agenzie. Generalmente i contatti non arrivano direttamente dalle aziende ma dalle agenzie e dagli uffici stampa o da figure come la mia (digital pr)
*Come è a questo proposito il rapporto fra blogger?
Io sono stata aiutata ai tempi da blogger più forti e oggi tendo ad aiutare a mia volta chi sta muovendo i primi passi. Per esempio porto con me ai vari press day chi deve farsi conoscere e chi desidera conoscere le agenzie.
*Quanto il tuo atteggiamento positivo nei confronti della vita influenza il tuo essere blogger e determina il tuo successo di pubblico?
La gente non ne può più di cattive notizie. Siamo purtroppo bombardati di notizie tristi e di dolore. Ogni tanto si ha voglia di essere leggeri che non significa certo essere superficiali. Secondo me essere una blogger, un’ influencer (definizione più recente di chi, oltre ad avere un blog, ha un’attività piuttosto intensa sui social e riesce, attraverso le proprie scelte, anche a influenzare il prossimo) ha prima di tutto la responsabilità di trasmettere dei valori positivi. I lettori, infatti, finiscono facilmente con l’affezionarsi e l’immedesimarsi in noi ed è importante che non si dimentichi mai questo aspetto, quando pubblichiamo foto e contenuti. Capita frequentemente che si venga idealizzati, per questo sono una grande sostenitrice dell’autenticità. I lettori non sono stupidi e chi si crea un’immagine digital indossando una maschera, prima o poi, viene sempre smascherato.
*Quali sono i messaggi e le opinioni sulla vita che sei in grado di trasmettere attraverso i tuoi blog e che secondo te è urgente diffondere in questo preciso momento storico?
Il fatto che non siamo eterni. La necessità di vivere ora e subito, senza rimandare in continuazione al futuro tutto quello che vorremmo fare e quelli che sono i nostri sogni. Anche la solidarietà, che potrebbe fare così bene a tutti gli esseri umani. Il saper essere superiori alla cattiveria, all’odio, al pregiudizio. La vera tendenza potrebbe essere quella di sorridere e non sparlare più di tutto e tutti.
*Quali sono i punti di forza e quelli di fragilità di questo momento storico nel quale stiamo vivendo?
Il terreno è così ampio che mi viene quasi difficile risponderti. La crescente digitalizzazione è un’arma a doppio taglio, come stiamo vedendo. Percepisco un forte senso di fragilità e di insicurezza, in vari ambiti e a più livelli.
*Proprio per sanare questa insicurezza quanto è importante oggi una visione più ampia della persona e della vita?
Secondo me molto. Sarà che, nonostante per l’Occidente questa sia una visione piuttosto recente, con questa visione della vita sono nata e cresciuta, avendo una madre molto “ispirata”. Credo che l’armonia nella nostra vita dipenda proprio dall’armonia tra le diverse energie che regolano la nostra esistenza.
*La tua ironia e la tua leggerezza sono espressione di Francesca o della blogger?
Assolutamente di Francesca e, visto che credo e professo autenticità tra quello che si è nella vita privata e quello che si mostra nel web, cerco, a modo mio, di lasciare che la mia natura sia ben visibile anche nei social, a costo di non omologarmi con tutti i social “bon ton” e dalle immagini cromaticamente perfette in circolazione e in auge al momento.
*Ma Francesca e la blogger sono Una ? Tu sei sempre la stessa in ogni circostanza?
Quasi sempre. Nel senso che anche nel blog ci tengo che trapeli la mia visione del mondo. Anche quando i contenuti perdono, inevitabilmente, la visione soggettiva e mi ritrovo, per lavoro, a recensire prodotti e articoli, tendo comunque ad accettare solo ingaggi nelle mie corde. Lo faccio non solo per una sorta di serietà verso i miei lettori, ma anche perché provo sempre a essere coerente in quello che faccio.
*Amante del buon cibo, alterni consigli dietetici a succulente ricette : lo fai per soddisfare ogni esigenza del tuo pubblico oppure perché in te c’è tutto e il contrario di tutto che convivono in armonia?
La seconda che hai detto! La categoria che, per predisposizione naturale, ho maggiormente sviluppato nel mio blog è proprio quella del “food” . Vengo invitata almeno 4/5 volte alla settimana a mangiare fuori e questo comporta che a dieta non riesca mai a starci davvero. Ho iniziato ora, a 36 anni e con due gemelle di 4, ad arrendermi e a capire che forse sotto la 44 non scenderò mai più. Però di tanto in tanto ci provo, anche perché non mi faccio impazzire fisicamente e vorrei tornare ad amarmi un po’ di più, anche esteticamente.
*Come si concretizza la tua interazione con i tuoi utenti?
Nella nascita di relazioni. Qualcuno resta nell’ombra e mi legge senza esprimersi. Lo capisco perché quando mi capita di incontrare qualcuno che credo non sappia nemmeno che esisto, viene invece fuori che non solo mi legge e lo fa in modo divertito, ma che conosce e ricorda un sacco di aneddoti che ho raccontato sui social o sul blog nei mesi precedenti. Qualcun altro mi contatta, mi scrive. Con molti di loro sono nate delle belle amicizie, con altri anche dei rapporti lavorativi importanti.
*I tuoi lettori arrivano a te attraverso i social o attraverso i motori di ricerca..oppure basta solo il tam tam..?
I social oggi fanno moltissimo. Non è insolito, infatti, che qualcuno si avvicini a te conoscendoti tramite Facebook o Instagram e che decida solo in momento successivo di andare a leggere anche qualche tuo contenuto sul blog. Oggi le visualizzazioni sono sempre più importanti sui social, le persone non hanno tempo per leggere e i contenuti dei social sono ovviamente più rapidi ed immediati.
*Qual è, a tuo avviso, la nota che tu e solo tu sai portare nel mondo?
Oddio, non lo so. Ho più o meno chiaro che vorrei un mondo più armonioso e relazioni più semplici tra le persone. So che amo le donne e che mi piacerebbe che imparassero a prendersi per mano e a cambiare davvero le cose, in modo concreto. Ma non ho la minima idea di quale sia il mio compito in questa vita.
Già, benvenuta Francesca nel mondo di chi non smetterà mai di cercare..perché tutto cambia, tutto si trasforma!
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