Donne e lavoro, Istat A consolarci ci pensa l’Istat che indica un’occupazione lavorativa in netta ripresa, specialmente per le Donne!!
L’autunno segna il ritorno alla normale attività per tutti noi. La ripresa del lavoro e della scuola ci riporta al traffico, alle sfide giornaliere piccole o grandi che siano, alla corsa contro il tempo, con tutti i disagi i vizi e le virtù di sempre. A consolarci ci pensa l’Istat che indica un’occupazione lavorativa in netta ripresa, specialmente per le Donne!! Non ci posso credere, proprio adesso?? eh certo!!
Proprio adesso che il lavoro stagionale nelle zone turistiche è terminato, che la vendemmia è anticipata, quindi in pieno fervore, e sta iniziando la stagione del confezionamento di panettoni, pandori ed altri dolci natalizi.
Tra poco iniziano exibition, mercatini e fiere dedicati a turismo, tecnologia, ed artigianato natalizio.
Chi viene impiegato in questi settori da sempre? Donne e studenti. Italiani o stranieri ha poca importanza per l’Istat, ma ha molta rilevanza il fatto in sé: si tratta di lavoro a breve termine oppure part time: il non lavoro.
Questo dato, non può essere preso in considerazione come informazione nazionale e non può essere incluso in una statistica di lavoro considerato tale.
Un’occupazione, un contratto determinato, non possono durare pochi giorni, eppure esistono molti casi in cui ho assistito dirigenti di un grande gestore telefonico, convinti della loro onestà, proporre contratti che iniziano il lunedì e terminano il venerdì per essere rinnovati con lo stesso metodo il lunedì successivo.
Altro caso è il lavoro stagionale, sempre esistito ma non é un’occupazione fissa, e non può essere considerata fonte di reddito su cui una persona può basare la sicurezza per la propria vita e la propria famiglia. Il lavoro per la vendemmia oppure nel dolciario per le Feste non sono “lavori per la vita”.
Allora, cari analisti Istat, su quale basi considerate questi “lavori” nella vostra recensione trimestrale sulla percentuale di lavoratori occupati, inoccupati o esistenti? Se Donne, uomini o giovani?
Siamo in periodo pre-elettorale, la necessità è quella di raccontare la favola di un Paese che ce la fa, di una classe politica (quale??) che sta facendo le scelte giuste (quali??) i risultati devono essere confortanti, ma non penso che tutti gli Italiani siano così stolti da credere nei dati trasmessi dai media. La situazione è davanti a tutti, lampante. Proviamo a riassumere:
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le Donne hanno sempre maggiore difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, si adeguano più facilmente ai lavori stagionali ed a breve termine, a condizioni disagiate e difficili e sono sottopagate
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il Sud ha una differenza di inoccupati esattamente del doppio del Nord, il 70% sono Donne
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nei lavori precari, a breve termine vengono impiegate Donne per l’80% dei casi
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nelle occupazioni senza dichiarazione INPS vengono occupate Donne nel 60% delle offerte
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le Donne impiegate nel lavoro stagionale turistico, agricolo ed alimentare, non vengono messe in regola per il 40% dei casi.
Mi chiedo quale sarà il politico che nel programma delle prossime elezioni metterà la radicale soluzione a queste percentuali vergognose, che fanno dell’Italia un Paese in retrocessione. Non per niente, l’autorevole “Il Sole24ore” a luglio dichiarava che l’occupazione in Italia è aumentata per le Donne ma siamo solo penultimi dietro alla Grecia, nella classifica europea. Un po’ come dire: da qualunque punto di vista si osserva, la questione Lavoro/Donna, fa acqua da tutte le parti.
Ed è proprio così. La considerazione che ho sentito fare sabato scorso ai giornalisti di RTL 102.5 era su questi dati di occupazione messi in discussione. Qui è intervenuta una Donna straniera, in Italia da molti anni ed ha raccontato come è riuscita a superare la disoccupazione: ha fatto tutti i lavori che ha trovato, in parte se li è inventati, ed ora ha un negozio tutto suo. Lei può essere un esempio, ma noi sappiamo che non siamo tutte uguali e che il lavoro non può essere un privilegio.
Urgono soluzioni concrete immediate che diano la possibilità alla PMI di assumere: abbassare la pressione fiscale ed agevolazioni per le assunzioni senza limiti di età, sesso e territorio. Iniziamo da qui.