Alla Casa della Cultura di Milano, con la guida di Giulia Valsecchi assieme ai suoi ospiti, tra cui delle donne esponenti del mondo del teatro e della cultura, come Paola Bigatto, Laura Marinoni ed Eleonora Moro, ci si avvierà nel mondo denso della drammaturgia teatrale, tra il testo originale, la rivisitazione della regia e l’interpretazione, che di volta in volta restituiscono aspetti reconditi e rivalutati tra le pieghe della scrittura teatrale.
A Milano, presso la Casa della Cultura, a partire da lunedì 2 ottobre verrà avviato un ciclo di sei incontri dedicati alla scrittura teatrale, dal titolo “La parola al teatro”. L’iniziativa si muove sulla scia del significato della drammaturgia e della scrittura scenica, del palcoscenico, il suo luogo per elezione e di incontro tra l’autore, gli interpreti ed il pubblico, secondo una dinamica, che non si ripete mai identica. Infatti varia a seconda dell’approccio del regista di volta in volta differente impegnato nella messinscena della stessa pièce, ma anche dell’interprete al ruolo assegnato.
La curatrice di questo ciclo è Giulia Valsecchi. Laureatasi in in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sul regista lituano Eimuntas Nekrosius, nel 2007 ha conseguito il diploma in drammaturgia presso la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Successivamente ha aderito a vari progetti teatrali, tra cui il Lavoro per la costruzione di un coro – Carta dei diritti e diritti di carta – per l’edizione Mittelfest 2007, cioè il Festival Internazionale di teatro, musica e danza di Cividale del Friuli e Arcipelago Mediterraneo – Microdrammi, un seminario condotto da Biljana Srbljanovic per il Laboratorio Internazionale del Teatro 2008, presso la Biennale di Venezia. Affianca la sua attività di critico culturale per alcune riviste specializzate e di redattrice freelance per diverse case editrici. E’ anche autrice di un libro “Istanbul. Dalla finestra di Pamuk”, che come il titolo tradisce, è una sorta di guida letteraria attraverso lo sguardo di Orhan Pamuk, premio Nobel.
Paola Bigatto, diplomatasi in recitazione alla scuola Paolo Grassi di Milano, ha lavorato per molti spettacoli di Luca Ronconi, tra cui Gli ultimi giorni dell’umanità, di K. Kraus, Strano Interludio, di E. O’Neill, Il sogno di A. Strindberg. Dopo questa lunga esperienza ha via via diversificato la sua attività dedicandosi alle regie ed alla didattica teatrale, con la realizzazione del monologo La banalità del male da Hannah Arendt. Ha scritto “L’Attore Civile – Una riflessione fra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all’Accademia dei Filodrammatici di Milano” ed attualmente è docente di dizione poetica e recitazione presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, presso la Civica Accademia Nico Pepe di Udine e l’Accademia veneta di Venezia. Sarà presente lunedì 16 ottobre 2017, ore 21.00, per l’incontro dedicato a “La banalità del male”: dal saggio di Hannah Arendt a un monologo per la scena
Laura Marinoni è nota per la sua attività di attrice e di cantante. Formatasi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma, ha debuttato molto giovane in Rai per una serie di commedie per approdare alla carriera teatrale con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, recitando “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello ed una decina di spettacoli di Čechov, Marivaux, Eliot e poi lanciarsi sulla scena internazionale con i maggiori registi europei fino alla chiamata di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano.
Oltre alla recitazione teatrale si è cimentata in quella cinematografica con i fratelli Taviani (Le affinità elettive), Umberto Marino (Cominciò tutto per caso), Jean-Paul Rappeneau (L’ussaro sul tetto) ed a molte produzioni francesi all’estero. Più di recente si è volta allo studio, al perfezionamento degli stili del canto ed all’approccio con la scrittura teatrale. A lei lunedì 23 ottobre 2017 ore 21.00, è affidata la dissertazione “L’amore ai tempi del colera”, il romanzo di Gabriel García Márquez diventa un’opera musicale.
Eleonora Moro si è cimentata in molti campi come regista, musicista, docente di tecnica vocale, canto e recitazione, facilitata dai suoi studi a tutto campo. Nel 2001 si è occupata dell’adattamento e della regia di “Antigone” di Jean Anouilh, negli anni successivi ha affiancato il lavoro di Francois Kahn e Gabriele Vacis, oltre che collaborare con molte compagnie teatrali in veste di regista. A ciò affianca il suo impegno di docente sia per la formazione che per la consulenza non soltanto per l’ambito teatrale, ma anche per contesti musicali, educativi, sportivi ed aziendali, come l’Orchestra Filarmonica della Scala ed il Laboratorio di Drammaturgia Antica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2010 insegna tecnica vocale presso la Scuola Paolo Grassi. Parteciperà lunedì 27 novembre 2017 ore 21.00, all’incontro intitolato “Quello che le fiabe non dicono: da “Hänsel e Gretel” a “Barbablù”, percorsi di restituzione e rivisitazione in scena.
Per il programma completo degli incontri si rimanda al link
http://www.casadellacultura.it/pdf/02-10-17_la-parola-al-teatro.pdf
1 commento
Complimenti per la segnalazione: da qualche tempo sono sempre più numerose le donne impegnate con il teatro, non soltanto attrici, con le scritture e le analisi della drammaturgia in modo originale, talvolta persino controcorrente.