Matera, Citta’ Europea della Cultura 2019, sta muovendo consistenti passi perchè le sue inaccessibili pietre e rocce non lo siano più nel 2019.
Ero già stata a Matera tempo addietro ed ero arrivata in auto da Bari percorrendo le verdi valli lucane. Mi ero detta che ci sarei tornata per esplorarla maggiormente e così questa estate, approfittando di un periodo turistico trascorso da quelle parti, ho deciso di ingaggiare una guida che mi parlasse approfonditamente di quella città assurta alle onori delle cronaca quando è stata nominata Capitale europea della cultura 2019 insieme alla bulgara Plovdiv.
Il titolo è stato considerato dai materani un risultato straordinario per una città nota per i suoi Sassi ed ha rappresenta una opportunità da cogliere al volo per dare vita a uno slancio davvero innovativo sul piano culturale, e non solo.
Ma cultura significa anche renderla fruibile visitabile da tutti e fruire della città significa accedervi, coglierne le opportunità, viverla, in sostanza, oltre che visitarla. Ed è per questo che ho deciso di parlare di Matera ma dalla parte dell’accessibilità: come visitare una città di per sè impervia e sassosa in sedia a rotelle.
Ci siamo muniti di pc e pazienza ed abbiamo trovato un’associazione che si occupa dell’accessibilità della Lucania e di Matera e ci ha indirizzato ad una guida fantastica che ci ha scorrazzati per i sassi, Antonio Rubino.
Ci siamo incontrati all’ inizio della discesa di via D’addozio, per accedere al Sasso Barisano.
Balcone panoramico con vista su Sasso barisano e Murgia materana (a lato la Chiesa di
Sant’Agostino, non accessibile)
Chiesa rupestre di San Pietro Barisano – Accessibile tranne gli ipogei ma tramite uno
schermo multimediale touch screen si possono esplorare virtualmente gli ambienti sotterranei
caretterizzati dalle impressionanti “tombe a scolare”
Deviazione a destra per raggiungere via Fiorentini dove si può entrare nella bottega artigiana della famiglia Rizzi in cui si può ammirare la straordinaria riproduzione dei Sassi,
i “Sassi in miniatura”.
Da via Fiorentini dopo aver ammirato la Torre Metellana, frammento superstite della cinta murara dell’antica Civita si percorre agevolmente la lunga strada Via Madonna delle Virtù lungo la quale si trova l’omonimo complesso rupestre del quale il monastero e la Chiesa in basso potrebbero essere visitati con solo l’aiuto necessario per superare qualche gradino.
Prima di giungere nel Sasso Caveoso si potrebbe sostare nel vecchio monastero di Santa Lucia alla Civita, dove attualmente è allocato un bar, L’altereno Cafè, con il bagno accessibile e con un balcone panoramico tra i più suggestivi dei Sassi.
Si raggiunge la piazza di San Pietro Caveoso e da una balconata si può osservare il piccolo grande canyon della Gravina di Matera e in basso il ponte che collega le due rive del sottostante torrente.
Passando sotto un arco accanto alla chiesa si giunge in Vico Solitario da dove si può ammirare la parte forse più suggestiva del Sasso Caveoso e dopo aver percorso una comoda rampa si può osservare da più vicino il Casalnuovo che pur sembrando la zona più antica è in realtà l’ultima zona ad essere stata scavata nei Sassi a partire dalla seconda metà del XV secolo da parte di Albanesi, Serbi e Croati.
In attesa di poter utilizzare la prevista pedana elevatrice che dovrebbe consentire di consentire anche a chi è in carrozzina di raggiungere il tetto della chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve (un tetto-necropoli perchè a Matera perfino i morti stanno sopra ai vivi!), è necessario tornare indietro per raggiungere nuovamente la piazza San Pietro e di là risalire via Buozzi. La salita ha una pendenza accentuata ma è l’unico modo per tornare nella zona del “Piano”.
Si giunge così in Piazza Pascoli dove c’è un affaccio panoramico mozzafiato sul Sasso Caveoso. Inoltre lì si può ammirare la famosa scultura di Kengiro Azuma, una enorme goccia d’acqua che sottolinea l’importanza del sistema di raccolta delle acque a Matera e il Palazzo Lanfranchi che nato come seminario (nel 1672) è stato anche Liceo classico in cui tra1882 e 1884 ha insegnato latino e greco Giovanni Pascoli.
Percorrendo via Domenico Ridola si possono osservare gli edifici della dorsale barocca, la chiesa di Santa Chiara, il museo Archeologico Domenico Ridola e soprattuto la particolarissima chiesa del Purgatorio Nuovo che colpisce per l’iconografia della parte bassa, piena di teschi e scheletri!
A destra si raggiunge piazza San Francesco con l’omonima chiesa (sono in corso lavori che permetteranno di accedere in ambienti ipogei e in particolar modo nel prestigioso auditorium collocato nel Palazzo del Sedile)
Si raggiunge poi la bella piazza del Sedile che un tempo era la piazza principale della città.
A destra dopo una breve salita si giunge in Piazza Duomo dominata dalla bellissima Cattedrale intitolata a Sant’Eustachio e alla Madonna della Bruna in cui è possibile accedere avvisando il personale addetto all’interno della chiesa.
Ridiscendendo via Duomo si imbocca la storica Via delle Beccherie e dopo poche decine di metri si conclude il tour in Piazza Vittorio Veneto, la piazza principale della città da dove ci si può affacciare dal Belvedere Guerricchio per ammirarare dall’alto il Sasso Barisano.
A poche decine di metri dalla Piazza Vittorio Veneto si può agevolmente raggiungere
Piazza San Giovanni Battista dove si trova l’omonima e bellissima chiesa, un vero gioiello
accessibile per le carrozzine che non superino le dimensioni standard.
LINKS
Chiesa rupestre di San Pietro Barisano
NB Gli ipogei risultano inaccessibili
http://www.oltrelartematera.it/ita/web/item.asp?nav=6
Sassi in miniatura
http://www.materasassiinminiatura.it/
Casa grotta di via Fiorentini (pochi gradini)
http://www.anticamatera.it/sito/am.html
Chiesa rupestre di Madonna delle Virtù e monastero (pochi gradini)
NB La chiesa di San Nicola dei Greci nella parte superiore del complesso risulta inaccessibile per via di una scalinata
http://www.caveheritage.it/
Foto di Antonio Rubino sul suo profilo https://www.facebook.com/profile.php?id=100020423438645
instagram: amamatera
oppure facebook Ama Matera
slide show
1 commento
Ho visitato Matera non dal tuo punto di vista trovandola molto bella, ma penso che alla prossima occasione sceglierò anch’io una visita guidata. Anche questa fa parte dell’accessibilità.