Cupido non spara più e impara che l’amore si fortifica soprattutto con la pazienza e il rispetto per l’altro.
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Ho come la sensazione di essere rinato. Tutto attorno a me mi sorprende.
Sono come un bambino alla sua prima passeggiata.
Fra poco ci sarà il tramonto e questo bellissimo panorama mi aiuterà senz’altro ad esprimere al meglio le mie emozioni.
Il cielo è terso e l’aria fresca mi ricorda che settembre è alle porte. Ho solo un desiderio ed è quello di andare da lei.
Avverto una piacevole sensazione di benessere ed anche i bellissimi palazzi che si affacciano sul mare sembrano voler partecipare alla mia gioia.
Oggi, tutto è più luminoso: il cielo, il mare e persino le statue lungo la banchina mi sorridono.
Sto arrivando al Molo Audace. Parcheggio la mia moto. Mi tolgo il casco come farebbe Jeams Dean e mi guardo attorno.
All’improvviso, all’estremità del Molo, vedo una figura a me familiare. Il battito del mio cuore mi fa da colonna sonora. Denise si sta avvicinando.
“Ciao”, mi saluta e sorride. Mamma mia, quanto è bella!
“Ciao, Denise”. La attiro a me e le do un bacio sulla guancia. La sento tremare.
“Sono venuto per dirti una cosa”, ma subito mi blocco. Le parole si inceppano.
Respiro.
Lei mi guarda ed attende in silenzio che questo cretino che ha davanti sia in grado di dirle ti amo.
Mi faccio coraggio e proseguo:” Vorrei stare con te per sempre”.
Lei fa per dire qualcosa ma le poso il mio dito indice sulle labbra per farle capire che non ho ancora finito. Poi la lascerò libera di dire ciò che vuole. E sono pronto a tutto.
“So cosa hai passato ultimamente ed io non avevo capito niente. Se siamo ancora in tempo… ecco, io ti amerò per sempre”.
I suoi occhi si velano e le lacrime scendono fino a rigarle il viso. Cerca le mie mani ed io gliele lascio trovare e poi la stringo forte a me.
“So della freccia, Denise, e di quanto sia stato difficile per te…”.
Ora è lei a farmi cenno di tacere. Mi si avvicina. Mi bacia con passione e finalmente mi sussurra: “Quale freccia?”
Trieste, anno 2040
Gli anni passano e l’amore si fortifica soprattutto con la pazienza e il rispetto per l’altro.
Mia moglie Denise, attrice comica mancata, ha reso la mia vita un allegro teatrino.
Entrambi abbiamo i capelli color argento e siamo ancora innamorati l’uno dell’altra.
Il cielo è stellato, stasera. L’aria è leggermente fresca come lo è nelle prime giornate di autunno.
Ce ne stiamo tranquilli a prenderci un caffè, all’interno di un pub triestino.
Speriamo che a Denise non venga voglia di legarmi le mani dietro la schiena. Da lei mi aspetto di tutto. E poi so che ne sarebbe capace.
Ma l’età l’ha resa più riflessiva. Forse.
All’improvviso vedo che mia moglie sta guardando verso un tavolo situato a pochi passi dal nostro, dov’è seduto un uomo molto più anziano di noi. Anche lui la sta guardando.
Denise si alza.
“Ti dispiace, caro, se mi allontano un attimo? Mi sembra di vedere un vecchio amico a quel tavolo laggiù”.
“Vai pure cara, mi troverai qua”.
La osservo mentre si dirige verso di lui.
Lui si alza e le dà un bacio sulla guancia.
“Ciao, Fausto, come stai?”.
“Ciao Denise, sto bene. Anche tu, vedo”.
“Sì, sto bene. Sempre in forma”. E scoppiano a ridere. Poi si salutano con un abbraccio.
Ora mia moglie sta tornando da me. Ma attenzione. Ad un tratto si ferma di colpo.
Aiuto, sto sudando. Cosa avrà in mente?
Fa dietro front ed a metà percorso, incurante che nella sala ci siano, oltre a noi, altre persone, si rivolge al pover’uomo e gli grida:” Senti, Fausto, una cosa che non ho mai capito… ma tu, un pochino, mi volevi?”.
Questa è la donna che ho voluto accanto ed io sono e resterò sempre il suo Cupido.
Deborah Voliani – 49 anni. Assistente sociale. Mi occupo di prevenzione solitudine e promozione socialita a favore degli anziani a Trieste presso Televita s.p.a. Sposata. Vivo a Monfalcone. Sono livornese d.o.c. .Toscanaccia nel sangue. Ho un gatto persiano che si chiama Nemo. Scrivo racconti e poesie. Ho scritto con mio marito un romanzo giallo Male minore ambientato a Livorno e pubblicato da Manidistrega nel 2010. Amo la vita e la fede in Dio