Tre giorni per esplorare – tra teoria e pratica, libri e spettacolo, film e concerti – cosa si muove intorno alle nuove pratiche educative, quelle che puntano a costruire un senso di cittadinanza più aperto e insieme inclusivo, quelle che guardano oltre i tradizionali stereotipi di genere. Appuntamento a Roma dal 27 al 29 ottobre 2017
Giunge alla seconda edizione il Festival della cultura critica dell’infanzia di Roma, e punta a valorizzare sempre più quelle pratiche – educative e ludiche – che provano a scuotere il mondo della scuola, facendovi filtrare ciò che si muove a lato, dall’editoria ai laboratori gestiti in collaborazione con le associazioni, dalle nuove pedagogie partecipative a un ripensamento della genitorialità orientata verso la trasformazione della società in chiave sempre più multiculturale.
A organizzare la tre giorni che prende il via venerdì 27 ottobre negli spazi dell’Ex Cinodromo di Roma, sede di Acrobax – Laboratorio del precariato metropolitano, una rete che comprende soggetti diversi – ma tutti auto-organizzati “dal basso” e con un forte orientamento verso la costruzione di una socialità inclusiva. Oltre ad Acrobax, l’All Reds Rugby, squadra nata con l’idea di contrastare gli stereotipi machisti che accompagnano questo sport, il blog Cattivemaestre fondato nel 2015 e gestito da un gruppo di insegnanti in aperto conflitto con la legge della cosiddetta Buona Scuola, CoMù, gruppo che si occupa di cooperazione e mutualismo, il gruppo che anima la pagina Facebook Le Smamme, la Libreria Indipendente Piuma di Mare, e le scuole di fumetto e di italiano Astra 19 che fanno capo a Lab!Puzzle, esperimento di mutualismo e welfare dal basso animato da un gruppo di studenti e precari/e.
“Da quest’anno il festival”, spiegano nella presentazione, “si chiamerà Impunita, un femminile che rispecchia un punto di vista sulla realtà e il taglio trasversale all’intera proposta culturale della tre giorni”, che mira a bissare il successo dell’esordio – quando una folla di insegnanti, educatrici ed educatori, mamme e papà, librai/e, sportivi/e, artisti/e e soprattutto bambine e bambini hanno invaso l’ex cinodromo di Roma con allegria, curiosità e creatività.
Nella parola Impunita è dunque riassunto “l’approccio critico che caratterizzerà questo festival, attento a riconoscere e mettere in discussione i rapporti di potere tra i generi, le disuguaglianze tra maschile e femminile, gli stereotipi e i modelli di comportamento imposti come neutri sin dall’infanzia. La programmazione della seconda edizione si svilupperà su cinque assi tematici, ognuno dei quali pone interrogativi per noi attuali e urgenti da affrontare”.
Non per niente il logo della manifestazione, la bimba con le mani sui fianchi in atteggiamento di sfida, richiama esplicitamente la Fearless Girl, l’esile bimba senza paura realizzata dalla scultrice Kristen Visbal, che fronteggia il gigantesco Charging Bull (il toro che da la carica), simbolo indiscusso di Wall Street realizzato da Arturo Di Modica, e che cittadini e cittadine di New York hanno preteso restasse al suo posto, proprio di fronte al muso inferocito del toro, in modo permanente, nonostante le proteste dello scultore di origini italiane.
Cinque le aree tematiche che saranno affrontate con tavole rotonde, presentazioni di libri, laboratori per bambini/e e adulti, proiezioni di film, spettacoli e dibattiti.
Si parlerà di Scuola, con una forte critica alla riorganizzazione del percorso di istruzione e formazione attorno ai concetti di merito e valutazione definito dalla nuova legge e la riproposizione di esperienze importanti del passato per immaginare una scuola per tutti e tutte, di tutti e tutte. Indicativa in tal senso la tavola rotonda “La scuola del futuro. Rileggere Lettera a una professoressa di Don Milani ai tempi della Buona Scuola”, sabato 28 ottobre alle 18, con Eraldo Affinati, le Cattivemaestre, Roberto Ciccarelli, Girolamo De Michele, Lea Melandri, Christian Raimo, Vanessa Roghi giornalisti, autori ed esperti/e che condividono una esperienza di insegnamento.
Altra questione che interseca senz’altro la scuola e quella delle Migrazioni, nel momento in cui il paese è scosso dal dibattito intorno alla legge sul cosiddetto Ius soli e ci si interroga sui modelli di “buona integrazione” che dovrebbero aiutare a selezionare chi – nato/a, cresciuto ed educato nelle scuole italiane – di fatto non è cittadino/a. “Come recuperare la “natura conflittuale” della categoria della cittadinanza? Come restituire la dovuta complessità alla concezione dello Stato, della società, della comunità, dell’identità e dell’appartenenza?”, sono le domande che faranno da traccia agli incontri.
Uno spazio importante lo occupa il ripensamento della Genitorialità, che si muove tra teoria e pratica a partire dalla crisi della famiglia tradizionale, e guardando ad esperienze che promuovono nuovi modelli di socialità, reti di solidarietà e cooperazione possibili, sia in risposta ai problemi contingenti che come pratica politica. Da segnalare in particolare in tal senso, domenica 29 alle 15, la tavola rotonda intitolata “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio. Esperienze dal basso di genitorialità diffusa e di cooperazione nelle comunità educanti e di cura”.
Tra teoria e pratica – con laboratori di percussioni brasiliane, rugby, capoeira, kung fu – si articola anche la programmazione dedicata a Corpo e movimento, che legge le attività motorie come percorsi di crescita sociale e strumenti imprescindibili per lo sviluppo fisico, affettivo e cognitivo della persona a partire dall’infanzia, contro una cultura che vuole piegare il corpo a fini prestazionali di breve respiro, consumarlo come prodotto, mortificarlo nella sua intelligenza sensoriale, creativa, e sfruttarlo come mezzo.
Molto spazio è dedicato all’Editoria, non solo con il mercatino dei libri a cura della Libreria Indipendente Piuma di Mare, ma anche con presentazioni di testi – a cominciare da La storia dell’orso Bruno del rapper MilitantA (Round Robin, 2017), che sarà al centro di una merenda rap per bambini/e venerdì 27 ottobre alle 17.30 – e da incontri che puntano a decrittare i modelli di comportamento veicolati dai libri più venduti, a guardare con occhio critico i libri di testo scolastici, come fa ad esempio il laboratorio – sabato 28 ottobre alle 11 – dal titolo “A che genere giochiamo?”, laboratorio di autocorrezione dei libri di testo. Spazio anche ai “consigli per gli acquisti” nel campo della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza da parte di librai e libraie indipendenti.
Per chi lo avesse perso al cinema, venerdì 27 ottobre alle 21, sarà possibile vedere e discutere con il regista Jonas Carpignano il notevole A Ciambra, film documentario che segue le vicende di un 14enne Rom calabrese costretto a crescere rapidamente nelle contraddizioni tra i modelli di vita – a cavallo tra illegalità e integrazione – che il contesto gli presenta.
Spazio infine alla creatività – sia con workshop per grandi e piccini dedicati a “Disegno sonoro”, “Cartoni animali”, “Spille da paura” (incentrato sul riuso e sul riciclo), “Il piccolo circo” e la mostra-laboratorio “Una rivoluzione in mutande” – sia con spettacoli – dal Reading musicale “Er principetto” con Tony Allotta al “Cabaret antifascista” (sabato 28, alle 18,30 e alle 21 rispettivamente), seguito dal concerto di Giulia Anania. Chiude il festival, domenica 29 alle 21.30 il concerto della band romana Kirimba al ritmo indiavolato dei tamburi.
Come si nota scorrendo il nutrito programma (scaricabile a questo link: https://impunitafest.wordpress.com/programma-2017/ ) sono moltissime le associazioni, reti sociali, spazi culturali, artisti/e, autori e autrici, singoli e singole che hanno risposto all’invito a partecipare alla costruzione del festival, compresa l’organizzazione di pranzi, cene e spuntini.
Un segnale importante, perché uno dei principali obiettivi della manifestazione è “creare una rete di soggetti e realtà che cooperino a lungo termine su queste tematiche, un cantiere aperto e permanente di ricerca comune, analisi e sperimentazioni che produca metodi, pratiche e saperi innovativi e possa condividerli durante e oltre l’evento annuale del festival”. Il primo passo è stato fatto certamente con il piede giusto. Ora non resta che godersi questa autentica fucina della cultura critica dell’infanzia, perché “parlare d’infanzia vuol dire parlare di futuro”.
Impunita – Festival della cultura critica dell’infanzia di Roma
Quando: venerdì 27 ottobre dalle ore 17.30 in poi / sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10 in poi
Dove: Acrobax c/o Ex Cinodromo / Via della Vasca Navale 6 – Roma (zona Ponte Marconi)
Info: https://impunitafest.wordpress.com/