La Fondazione Marisa Bellisario ha scelto Bari per l’edizione numero 18 del suo Congresso Nazionale dedicato quest’anno a “Donne, economia e potere” sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, svoltosi al Castello Normanno-Svevo di Bari.
300 donne tra imprenditrici, dirigenti e professioniste italiane e straniere si sono riunite nel capoluogo pugliese, per dar vita a tavoli tecnici e di confronto su temi di stringente attualità e con uno sguardo proiettato rigorosamente al futuro.
Due fitte giornate di dibattito, aperte dalla Responsabile Puglia della Fondazione Marisa Bellisario, Beatrice Lucarella. A introdurre i lavori, la relazione della Presidente della Fondazione Marisa Bellisario Lella Golfo.
’Il Potere delle Donne’ – spiega la Presidente della Fondazione Marisa Bellisario Lella Golfo – è un titolo impegnativo e ci rappresenta. E non a caso abbiamo scelto di parlarne la nostra “Cernobbio delle donne” in Puglia, simbolo di quel Mezzogiorno che produce ed innova, che vuole rialzare la testa, recuperare il terreno perduto, esprimere tutte le sue potenzialità. Sin dalla sua nascita, la Fondazione Marisa Bellisario lavora perché le Donne conquistino il Potere e ne facciano buon uso e perché non sia appannaggio di poche, ma l’ambizione di ogni donna. Da sempre, proviamo a spiegare alle Donne che quel Potere lo meritano e devono rivendicarlo, che spetta a loro quanto agli uomini, che la vera parità passa anche e soprattutto per un equilibrio nella sua gestione. Il “Potere” non una colpa né una “brutta parola”, al contrario, esercitato con onestà e nell’interesse generale è la strada per il progresso democratico. E i temi dei nostri tavoli di lavoro sono quelli dove si giocherà il futuro economico e civile del Paese e nei quali il Potere delle Donne è utile e necessario. L’ultima delle mie battaglie è stata quella sulle quote di genere. Qualche settimana fa, il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore hanno dedicato belle pagine agli effetti della legge sulle quote. L’Ocse nel suo ultimo rapporto plaude alla norma che ci ha fatto conquistare i primi posti al mondo per presenza femminile nelle società quotate. Secondo Catalyst siamo dietro la Norvegia ma accanto a Francia e Finlandia e addirittura davanti alla Svezia, altra terra madre delle pari opportunità. Ancora, secondo il Gender Equality Index 2017, presentato nei giorni scorsi a Bruxelles, l’Italia ha fatto registrare «i più significativi miglioramenti nella direzione dell’uguaglianza di genere». Il nostro indice è aumentato di 13 punti contro i 4,2 della media europea. Dati incoraggianti: sembrerebbe quasi che le donne italiane abbiano finalmente conquistato il Potere…Non è così, purtroppo…
Partiamo proprio dalle donne nei CdA. Grazie alla legge sulle quote di genere, nelle società quotate le donne sono passate dal 5,9% del 2008 al 30% di oggi. Nelle migliaia controllate, il balzo in avanti è stato dall’11.2% del 2013 a oltre il 25%. Un vero miracolo! Secondo la Banca d’Italia ci sarebbero voluti 50 anni per arrivare a questo risultato! Ma se guardiamo ai ruoli esecutivi, poco più del 7% delle società quotate contano un Amministratore Delegato donna e spesso espressione della proprietà. La maggior parte delle donne entrate sono professioniste e docenti universitarie, poche manager e quasi tutte sono amministratori indipendenti. In parole povere: ci siamo sedute al tavolo ma continuiamo a non distribuire le carte.
Lo stesso accade in Politica. Tre anni fa abbiamo brindato al primo Governo della storia repubblicana con il 50% di donne Ministro, oggi siamo tornate a meno del 30. Anche se abbiamo per la prima volta una donna Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La Germania ha la Merkel, l’Inghilterra Teresa May, gli USA ci hanno provato con Hillary Clinton ma da noi un Presidente del Consiglio o della Repubblica donna sono argomenti di fantapolitica. Questi esempi dicono una cosa sola: il Potere per le donne è ancora lontano. Aggiungo: il Potere deve essere la nostra prossima sfida. Un Potere che condivide invece di comandare, che unisce e non separa, che governa con giustizia e umanità. Un Potere sostenibile e che innova. Un Potere orizzontale, fatto non di forza e prevaricazione ma di consenso e inclusione, che non si conquista per cooptazione (maschile) ma per merito. Con questo Potere dobbiamo contaminare la società, l’economia, la politica e diventare Protagoniste delle sfide che ci attendono”.
Si sono formati, quindi 7 tavoli di discussione, che hanno prodotto delle proposte portste a conoscenza delle partecipanti nella sessione plenaria svoltasi nella mattina successiva.
Tale sessione plenaria è stata aperta dai saluti del Segretario Regionale Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Puglia, Eugenia Vantaggiato, e da un intervento del Presidente Piccola Industria Confindustria Alberto Baban. A seguire sono state illustrate le proposte dei singoli Tavoli di lavoro.
Alessandra Ghisleri ha illustrato i risultati di una ricerca, condotto per la Fondazione Marisa Bellisario, sul rapporto tra gli italiani e la politica. Dai dati emerge drammaticamente la disillusione dei cittadini. Il 56,1% degli italiani non ha fiducia in questa Europa. La maggioranza giudica la politica “vecchia”, finita, inutile per risolvere le grandi emergenze del Paese e reclama una scossa. Ma la maggioranza ha fiducia nelle donne! Il 42,1% degli elettori pensa che sia possibile creare una startup politica guidata da una donna.
Le conclusioni le ha sintetizzate la presidente della Fondazione, dopo aver ascoltato i saluti e gli impegni, contenuti nel video-intervento del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, che ha segnalato come la mancata uguaglianza di genere provochi una perdita di 11mila e 500 miliardi di euro per l’Unione e sottolinea a più riprese l’importanza di raggiungere una piena condivisione a tutti i livelli, anche e soprattutto ai vertici.
“L’anno scorso – conclude Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario – nel corso del nostro Convegno di Macerata con lo slogan ‘cambiare passo’ abbiamo lanciato il G7 delle donne e il G7 ci sarà! Il Potere delle donne è anche questo: proporre, condividere, agire. È la nostra concretezza, l’onesta e la trasparenza che servono alla politica e al Paese. “Avanti Donne”, la nostra startup politica, parte da qui: saremo un laboratorio di idee e proposte non solo e non tanto per risolvere i problemi del Paese ma anche e soprattutto per cogliere le opportunità di crescita e sviluppo. Avanti per affrontare e vincere insieme le sfide che ci aspettano. Avanti per conquistare il Potere: che non è la supremazia ma uno sviluppo sostenibile, un orizzonte di crescita e benessere. Per tutti. E candido Alessandra Ghisleri, a essere portavoce di questa startup del fare”.
I tavoli di lavoro hanno trattato i seguenti 7 temi:
IL POTERE DELLE DONNE NEL MADE IN ITALY
IL POTERE DELLE DONNE NEL MEZZOGIORNO
IL POTERE DELLE DONNE NELLA SOSTENIBILITÀ
IL POTERE DELLE DONNE E DEI GIOVANI
IL POTERE DELLE DONNE NELL’INNOVAZIONE
IL POTERE DELLE DONNE E DELL’ITALIA IN EUROPA
IL POTERE DELLE DONNE IN ECONOMIA & POLITICA
“Le schiere di pioniere sono piene di frecce” esordisce la prima dei coordinatori chiamati a relazionare sui lavori del tavoli tematici. E tante sono le frecce lanciate oggi: reiterare la legge sulle quote di genere, aprire la governance economica alle donne attraverso strumenti ad hoc come piani di successione legati a candidature di genere e percorsi di carriera femminili; formazione, innovazione, digitalizzazione per il Made in Italy; un Ministero dell’Innovazione per governare bisogni e risorse; piani di economia circolare e network della sostenibilità a guida femminile; piattaforme intelligenti per operare in modo integrato al Sud; contaminazione tra scuola e lavoro per accorciare il mismatch di domanda e offerta di occupazione. “È tempo di smettere di rincorrere. Ora bisogna correre” si legge in uno dei 280 messaggi lasciati nella bottiglia trasparente a disposizione di tutti i partecipanti per far navigare le loro idee.
Gli esiti completi saranno pubblicati l’11 novembre in un allegato del Sole 24ore. Quindi evito un resoconto che potrebbe non essere esaustivo.
Apprezzabili moltissimo tutti gli interventi dei relatori dei 7 tavoli, in particolare quello del Presidente Nazionale della Piccola Industria, Alessandro Baban, di Alessandra Perrazzelli, Country Manager di Barclays Italia (è necessario lavorare sulla crescita dei talenti femminili nel management e fra gli executive), della dott. Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale romano Bambin Gesù (l’innovazione non è un prodotto ma un modo di pensare…),dell’Ing. Paola Scarpa, BU Google Italy Director & Emea Women@ Leader (l’innovazione ha valore se crea progresso e libera tempo) e tante altre.
Monica D’Ascenzo, in uno dei tavoli, ha riferito che 11 grandi imprese non hanno rispettato la legge Golfo Mosca sulle quote di genere nei CDA e che ancora la CONSOB non si è mossa per comminare la sanzione di 1 milione di euro e successivamente scioglimento del CDA,
Lella Golfo si muoverà subito perché ciò avvenga.
Secondo la Consigliera Nazionale supplente per le P.O., Serenella Molendini, “le sanzioni andrebbero previste anche per chi non ottempera la legge Delrio sulle quote di genere nelle Giunte Comunali. Si eviterebbero così gli onerosi ricorsi.”
Nessuna lotta può concludersi vittoriosamente se le donne non vi partecipano a fianco degli uomini. Al mondo ci sono due poteri: quello della spada e quello della penna. Ma in realtà ce n’è un terzo, più forte di entrambi, ed è quello delle donne. (Malala Yousafzai)
INNOVAZIONE NON è SOLTANTO NUOVA TECNOLOGIA, MA è ANCHE UN NUOVO MODO DI PENSARE LA SOCIETà. LA CREATIVITà DELLE DONNE è INNOVAZIONE.