I laboratori di trucco restituiscono alle pazienti oncologiche la loro immagine, la forza della fiducia in se stesse contro la malattia.
Normalmente le donne cui viene diagnosticata una malattia grave, soprattutto se richiede cure immediate e impattanti sul fisico, come la chemioterapia per i tumori, perdono immediatamente di vista l’aspetto estetico della loro persona, prese come sono dal tema della sopravvivenza. La diagnosi di una grave patologia è come un uragano che entra nella vita delle persone, sconvolgendone gli equilibri e riaggiustando le priorità secondo nuove gerarchie di importanza.
Per questo, anche le donne abituate a prendersi cura del proprio corpo, a truccarsi quotidianamente, a vestirsi con gusto e passione, tendono a trascurarsi.
Da un lato è piuttosto prevedibile, perché le energie fisiche e psichiche disponibili vengono in casi di emergenza dirottate verso il raggiungimento di un obiettivo di importanza strategica significativamente superiore, quello della sopravvivenza, della guarigione.
Tuttavia, osservando la situazione da un altro punto di vista, la cura di sé e del proprio corpo potenzia le donne e fornisce loro risorse efficaci in più contro la malattia.
Vederti di nuovo bella, ti fa stare meglio, ti fa sentire più forte, più sana, in grado di combattere contro la malattia a testa alta e quindi più vicina alla guarigione.
Una delle organizzazioni che si occupa di sensibilizzare le donne nei confronti di questo strumento potenzialmente molto utile e di fornire loro la possibilità di accedere a corsi gratutiti di trucco personalizzato con il supporto di una professionista, è La Forza e il Sorriso. Si tratta di una Onlus patrocinata da Cosmetica Italia (l’associazione delle imprese cosmetiche) e sostenuta da 24 aziende cosmetiche, che opera in 54 strutture dislocate su tutto il territorio italiano (ospedali, associazioni di volontariato).
Finora i laboratori di trucco de La Forza e il Sorriso hanno coinvolto 13.000 donne con il prezioso supporto di 500 volontari.
La pelle risente sia della malattia che delle cure, perde di luminosità, il viso si assottiglia per il dimagrimento, le sopracciglia si diradano, i capelli si indeboliscono (in molti casi cadono per effetto dell’effluvio). Per questo le pazienti si guardano allo specchio sempre più raramente e, quando capita, provano una sensazione che ha sfumature molto personali e che va dal senso di smarrimento all’incapacità di riconoscersi, al dispiacere per se stesse, alla suggestione che talora può spingere a sentirsi ancora più malate.
Le estetiste specializzate che intervengono in questi corsi spiegano alle pazienti le ragioni di questi cambiamenti, facendo loro capire che nella maggior parte dei casi si tratta di una dimensione transitoria, destinata a risolversi una volta terminate le terapie. Insegnano loro a valorizzare i propri lineamenti, a dare luce alla pelle, incoraggiandole a sperimentare i colori più adatti. Migliorare la propria immagine è il primo passo per riacquisire fiducia nelle proprie possibilità di miglioramento e guarigione, dà molta forza.
Parlando con diverse donne coinvolte a vario titolo in queste iniziative, la reazione più comune che mi è capitato di sentire è stata:
Ho ritrovato me stessa
Concentrare di nuovo le attenzioni sul proprio corpo aiuta anche a mantenere con esso una forte connessione, ad avvertirne meglio le esigenze, per esempio quella del riposo quando si è affaticate. Contribuisce a convogliare risorse fisiche e mentali verso un obiettivo di benessere.
(Photo credits: VeronaSera, GVMnet.it)
Monica Torriani è moglie, mamma di quattro ragazzi, farmacista e blogger. Si occupa di Salute e Benessere per WELLNESS4GOOD, il sito che ha fondato.