Il tema dell’inclusione delle donne nell’economia è il grande assente nel dibattito di questa campagna elettorale.
Mi preoccupa perché questo significa, tra le altre cose, che nel nostro Paese non è stato ancora capito che si tratta di un elemento di politica economica e non solo di un tema di giustizia sociale. Sembra averlo capito, invece, tutto il resto del mondo, considerando che proprio in questi giorni a Davos si sta svolgendo un inedito World Economic Forum, co-presieduto per la prima volta nella storia da sette donne (ne scrive Marco Zatterin in un suo articolo di ieri) e che al tema delle donne, non solo sul fronte economico ma persino al movimento #MeToo e all’argomento della violenza contro le donne, dedica ampio spazio.
Io penso che le cose debbano cambiare. Penso che questi temi debbano essere discussi, che debbano diventare una priorità di cittadini e candidati e un impegno pubblico del prossimo governo, da qualunque compagine politica sarà formato.
Insieme a Paola Profeta e a Paola Subacchi, abbiamo preparato un documento, un “piano d’azione” in 12 punti: non un testo con pretese di esaustività ma delle linee guida aperte al contributo di tutti coloro che vorranno partecipare. Lo spieghiamo in questo articolo pubblicato lunedì sul Corriere.
Il testo del documento è sottoscrivibile e condivisibile: è importante dimostrare che questo tema è un pensiero comune, che non è un tema delle donne, per le donne, ma la preoccupazione di una società migliore, per tutti.
Ringrazio di cuore i tantissimi che hanno già firmato: siamo arrivati a oltre 1.500 firme in 2 giorni! Questo è solo l’inizio: se ciascuno di noi partecipa, abbiamo l’occasione di dimostrare quanto sia sentito il tema della disuguaglianza di genere e diventerà impossibile, per chiunque arrivi a governare, a qualunque livello, ignorarlo.
Come fare per sostenere l’iniziativa?
1) Clicca su questo link: https://goo.gl/DPeXZQ e firma la petizione
2) Condividi la petizione su Twitter e Facebook, utilizzando l’hashtag #MaiPiùSenza e spiegando il perché della tua adesione
3) Aiutaci a creare dibattito: invia la petizione o l’articolo del Corriere ai tuoi amici, scrivine sul tuo blog, condividila con i colleghi di lavoro. Sono questioni che ci riguardano tutti ed è importante che si crei una consapevolezza profonda e sempre più diffusa.
Grazie, già da ora, per quello che potrai fare.
AZIONI DI SISTEMA
1. Cambiamento di approccio nella progettazione delle politiche pubbliche:
– Adozione di un bilancio di genere e inserimento di una prospettiva di genere nelle analisi ex ante ed ex post delle politiche pubbliche.
2. Raccolta di dati disaggregati per genere
– Predisposizione di linee guida, per i centri di ricerca, gli istituti di statistica ma anche per le imprese, volte alla raccolta di dati disaggregati per genere in tutti i settori, economici e non solo.
A – PARTICIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO
3. Formazione e riqualificazione:
– Creazione di protocolli con le amministrazioni locali ed enti di formazione per garantire la formazione alle donne nei settori con maggiore disponibilità di occupazione, in primis nel settore digitale.
4. Politiche fiscali:
– Detraibilità/deducibilità totale delle spese di cura sia per i figli che per gli anziani ed i disabili a carico di uno o entrambi i coniugi quando lavorano entrambi;
– Incentivi per il rientro a lavoro dopo la maternità.
5. Appalti pubblici:
– Creazione di un sistema di preferenze che assegni ad aziende con determinati requisiti (ad esempio, proprietà femminile, presenza di piani efficaci di parità di genere, presenza di adeguate misure di bilanciamento vita-lavoro) un punteggio extra;
– Azione a favore delle aziende appena citate attraverso i piani di subappalto, per incidere in maniera sostanziale sulla catena di produzione.
B – PARITA’ SALARIALE
6. Trasparenza e merito:
– Richiesta di inserimento, nel bilancio annuale di ogni azienda con più di 50 dipendenti, del dato relativo alla percentuale di presenza femminile in rapporto alla forza lavoro complessiva con informativa esplicita su: numeri assoluti e percentuali in ingresso e di dispersione nel corso della crescita professionale, analisi dei vincoli e delle opportunità alla crescita, divario salariale a parità di posizioni e qualifiche e presenza in azienda di generazioni diverse;
– Strumenti di incentivo/pressione volti alla pubblicazione in forma aggregata dei compensi di tutti i dipendenti.
C – LEADERSHIP ECONOMICA
7. Contro il soffitto di cristallo:
– Monitoraggio dei risultati della legge n. 120/2011 in vista della sua naturale scadenza, prevista tra cinque anni, e riflessione sull’eventuale necessità di proseguire con nuovi strumenti normativi per non disperdere le conquiste raggiunte fino ad ora.
D – CURA E CONDIVISIONE
8. Politiche di incentivo sui congedi:
– Rimodulazione del congedo di maternità, mantenendo i cinque mesi obbligatori ma legandone solo tre al momento del parto e lasciando che gli altri due siano fruiti, secondo accordo tra lavoratrice e datore di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino; contemporaneamente, introduzione di un mese di congedo di paternità obbligatorio, retribuito allo stesso livello di quello materno, da fruirsi entro il primo anno di vita del bambino;
– Un sistema di incentivi e disincentivi per far richiedere ai padri e non solo alle madri il congedo parentale.
9. Maternità e salute riproduttiva delle donne:
– Creazione di spazi appositi per mamme nelle prime settimane di congedo di maternità, con anche il coinvolgimento di cooperative e ospedali.
10. Cura dei bambini e asili nido:
– Rimodulazione delle soglie di reddito per l’accesso agli asili nido di bambini di età inferiore ai tre anni, anche in base ai recenti cambiamenti socio-demografici che hanno interessato la società italiana negli ultimi anni;
– Incentivi fiscali per le donne interessate ad aprire dei micro-nidi (sull’esempio dei “Tagesmutter” tedeschi);
– Meccanismi premianti per le aziende che offrono ai propri dipendenti un nido aziendale;
– Nuovo piano di investimenti per garantire una maggiore disponibilità di posti negli asili nido;
– Predisposizione del tempo pieno in tutte le scuole elementari pubbliche.
CULTURA DELLA PARITA’
11. Rompere gli stereotipi:
– Campagne di comunicazione e finanziamento di prodotti culturali (film, libri, serie tv) che discutano gli stereotipi di genere, smascherandoli;
– Attivazione di progetti di collaborazione con scuole medie e istituti superiori per garantire dei percorsi di orientamento e valorizzare il talento delle studentesse, superando gli stereotipi che si possono creare fin dalla prima infanzia;
– Revisione dei testi scolastici delle scuole elementari, volta all’eliminazione degli stereotipi di genere;
– Attivazione di percorsi di costruzione della leadership per le giovani donne durante l’università, indipendentemente dall’indirizzo, e di mentoring interno ed esterno.
12. Violenza contro le donne
– Finanziamento di percorsi per l’autonomia delle donne che hanno subito violenza, anche attraverso dei protocolli d’intesa con imprese e cooperative per favorire il loro inserimento lavorativo e, quindi, creare le condizioni per una loro indipendenza finanziaria;
– Finanziamento di progetti di prevenzione e contrasto della violenza di genere nelle scuole.
Alessia Mosca, proponente della legge sulle quote di genere nei cda (“Golfo-Mosca”)
Paola Profeta, Università Bocconi
Paola Subacchi, Chatham House Londra