Questa di oggi è la storia di una piccola ma grande Donna.
Una storia di radici, passione ed anche amore.
E’ la storia di come si possa provare, con questi strumenti, a dare un senso e un nuovo valore, e calore, a luoghi e territori abbandonati.
Siamo in Lunigiana, una terra bellissima che non potete mancare di conoscere nel vostro viaggiare.
Terra a cavallo fra gli ultimi lembi di Toscana ed una Emilia vicinissima.
Terra dove arriva a tratti, a volte, anche l’odore del mare sia pure se non lo vedi perché non è poi cosi distante.
Terra di castelli, di verde infinito, di cibo buonissimo e gente orgogliosa di tutto questo tanto da sentirsi un po’ quasi come un piccolo regno a parte per la particolarità dei luoghi e l’omogeneità delle radici.
Lunigiana terra anche di turismo, di imprenditoria che ha portato in questi anni anche tanti non autoctoni a creare luoghi per accogliere ed ospitare chi volesse conoscerla , facendo nascere una infintà di b&b e strutture.
Terra di pellegrini…con la Francigena che la attraversa e racconta la storia nobile e la cultura di luoghi dove sono nati anche i primi librai, per esempio.
Gente che con la gerla piena di volumi partiva e andava attraversando monti a piedi per diffonderli.
Insomma si potrebbe andare avanti per ore a scrivere di tutto questo ma, tornando alla storia della piccola grande donna dell’inizio, va raccontato che non sempre accoglienza é “solo” impresa e turismo, a volte è “solo” accoglienza..e parte dal cuore e dall’amore per i propri luoghi…e il desiderio forte di non vederli sparire!
Insomma siamo in Lunigiana, nel piccolo, piccolissimo borgo di Bigliolo a pochi chilometri da Aulla, porta d’ingresso della Lunigiana ,se arrivate dal mare.
A Bigliolo c’era una scuola elementare abbandonata, la classica scuola di paese.
Un edificio grande, quadrato, esattamente come quello che disegnano i bambini.
Un luogo in mezzo a case ormai per lo più chiuse. Solo qualcuna riaperta in estate e nelle altre per lo più anziani .
Bene, Stefania con un gruppetto di volonterosi qualche anno fa ha deciso di ridare vita a questo luogo deserto.
Una impresa che sembrava folle.
Hanno pulito la scuola,sistemato la cucina e creato un circolo. Stefania mi aveva detto di non scrivere questo..mi ha scritto che lei “Ha solo ridato vita” a cio’ che gia’ c’era..”sia pur chiuso da anni”.
”Solo”, ecco lei è cosi.
Ha “solo” creato un circolo dove lei cucina con amore e dove, con tutti coloro che si sono aggiunti nel tempo, ha, prima di tutto, ricreato “calore”.
Un luogo dove si può andare a mangiare il formaggio del pastore del luogo o dove, se glielo chiedi , ti prepara anche le tagliatelle alle ortiche…e la trovi la sera a servirtele contenta per averle fatte come un tempo …e persino se ha le mani ancora graffiate per averle raccolte non le importa.
Un luogo dove lei ti racconta dei disegni dei bambini che in quella scuola hanno studiato che ha trovato abbandonati e che lei ha recuperato e raccolto con amore.
Fogli di “pensierini” di almeno tre generazioni
Nel tempo l’attività poi è diventata divulgazione, di cibo con le prelibatezze a km 0 messe in tavola, di storie, con presentazioni di libri e piccole mostre, di accoglienza,soprattutto.
Un luogo incredibile dove ti può capitare di sederti a tavola con uno sconosciuto che ti racconta di aver salvato un capriolo ferito ed averci dormito accanto finché non fosse stato in grado di riprendere a correre o dove , proprio grazie al trovarsi lì, insieme,alcuni si sono accorti di quella casa dove il tetto cadeva e la spazzatura si accumulava stranamente per decidere di entrarvi ,un giorno, e trovare quella anziana a cui si era rotto il tetto e la casa era talmente invasa dall’acqua che copriva il materasso con una busta di plastica .
Un luogo dove , con la scusa di fare due chiacchiere proprio qualcuno di quegli anziani puo’ andare a stare un po’ al caldo se a casa sua col riscaldamento deve andarci piano o dove Davide, un giovane coltivatore diretto puo’ provare a far conoscere i suoi prodotti..se vuole.
Cosa accade allora? Accade che il 2 gennaio arriva a Stefania una lettera del Comune di Aulla , nel cui territorio è il borgo di Bigliolo. Una lettera a firma del Sindaco in cui le si comunica che l’Amministrazione intende riprendere il possesso dell’immobile della ex Scuola Elementare per “l’utilizzo a fini istituzionali” praticamente da subito. Beh..potete immaginare da soli lo sgomento…
Allora, certo considerando che sicuramente l’Amministrazione valutera’ la maniera piu’ opportuna per risolvere questa situazione, viene spontaneo chiedersi cosa voglia dire, ora “istituzionale”.
Cosa sia “istituzionale” ?
Se “istituzionale” è qualcosa che abbia un senso nell’ “ordinamento sociale, religioso, morale, politico, fondato su una legge o accettato per tradizione” istituzionale quello che e’ stato fatto proprio in quell’ex Scuola Elementare da Stefania e da chi l’ha aiutata!
Sono “istituzionali” l’impegno e l’opera che Stefania porta avanti con quel circolo e che ha saputo creare , con amore, solidarietà e rispetto dei luoghi e della sua storia.
Stefania , ancora per ora, è li, la sera, nella sua cucina ad accogliere e cercare di non far dimenticare.
E’ lì insieme ad altri e racconta a modo suo, quello che non vuole si perda , anche impastando con le sue mani le cose meravigliose che poi porta in tavola.
Perché anche una farina racconta , racconta un formaggio creato con fatica in una stalla poco lontano, o una luce accesa mentre tutte le altre intorno si sono spente e nessun’altro mai prima aveva pensato, lì, di accenderla.
Lei invece, con altri l’ha fatto…e quando sembrava una avventura impossibile.
Non sappiamo ancora, al momento in cui pubblichiamo, come andrà a finire questa storia .
Speriamo solo che “ istituzionalmente” siano rispettati questo coraggio, questa passione e questo cuore e si trovi una soluzione per farlo.
Intanto noi, oggi, siamo tutte con Stefania, il suo impegno la sua voglia di “fare ” ed il suo cuore.
(Nota per info: pagina fb :”Circolo di Bigliolo Endas”,Bigliolo,Aulla -Ms)
nella foto :Stefania Spediacci e le sue collaboratrici