Maria by Callas “ è un gioiello, il ritratto inedito e tenero della Callas, Donna straordinaria, ma anche di “Maria”, quella rimasta dentro, la più nascosta e la più fragile.
Quaranta anni fa, nel suo appartamento parigino e a cinquantatre anni è certo che se ne sia andata una dea.
Accade cosi che a quaranta anni di distanza un giovane regista come Tom Volf abbia deciso di riportarne la memoria realizzando qualcosa che non si sa bene se tecnicamente sia un documentario o film ma, certamente, resterà nella memoria come due ore di immensa poesia e grandissima,infinita, emozione.
Si’ perche’ “Maria by Callas “ è un gioiello,i l ritratto inedito e tenero della Callas, Donna straordinaria , ma anche di “Maria”,quella rimasta dentro ,la piu’ nascosta e la piu’ fragile.
“Ci sono due persone in me..mi piacerebbe essere come Maria ma devo vivere all’altezza delle aspettative della Callas” ci racconta durante una intervista in cui la vediamo sorprendentemente come una ragazza, con la coda di cavallo leggermente scomposta e sorridente.
Maria che non è mai stata bambina, che non ha avuto una infanzia.
Maria vissuta nelle regole e nelle aspettative di una madre autoritaria che voleva strenuamente diventasse la “Divina”.
Maria che, dopo una infanzia a New York, viene iscritta con una bugia al Conservatorio di Atene a tredici anni mentre avrebbe dovuto averne diciassette.
Maria dalla voce meravigliosa che insieme al senso del dovere, dello studio diventa la Callas, la presenza più straordinariamente unica che la Musica abbia mai avuto a rappresentarla.
La donna che, al contempo , sbaglia uomini, soffre, perde per anni la tenerezza del gioco e dell’essere bambina .
La donna che rinuncia al sogno di una famiglia e dei figli , sogno che resta tale perchè sempre in prima linea, perchè qualcuno al suo fianco (o metaforicamente sopra) le ricorda che la sua carriera, i palcoscenici di tutto il mondo vogliono altro, vogliono la Callas.
Maria che ad un certo punto si abbandona e, come tutte quelle di noi forzate del “dover essere” quando finalmente ci lasciamo andare , lo fa perdutamente. Perdutamente e enormemente, dedicando anni a questo amore, dedicandogli tempo, dedicandogli sogni, speranze.
Maria che proprio quell’odiato e amato senso del dovere dovrà recuperare per gestire anche la “mazzata”a quell’amore, a quello a cui si era abbandonata.
Batosta che arriva e non fa sconti a nessuno dei suoi due mondi, perché se Maria soffre tremendamente dentro di sè per la Callas questo avviene in pubblico, esageratamente in piazza, ingigantito dalla sua ormai enorme fama e davanti a tutto il mondo.
“Fu come se avessi preso un colpo in testa. E’ disgustoso, cercherò di mettere ordine nella mia testa dolorante, e di sopravvivere” racconta in una intervista dopo la scoperta, solo tramite i giornali , del matrimonio di Onassis con Jackie Kennedy.
Insomma, diciamo che Tom Volf, questo giovane regista americano che fino a quattro anni fa neanche conosceva Maria Callas , ha fatto un regalo enorme, gigantesco a tutti noi.
Qualcosa che, raccogliendo testimonianze fra gli amici più cari, ricordi, lettere indedite di Maria Callas ce ne ha restituito il ricordo mai sopito prezioso come il suono della sua voce.
Qualcosa che sul grande schermo e nell’intimita’ del buio del cinema ce la restituisce come artista unica nella storia e come Donna.
Ed è proprio la Donna che ci commuove mentre scorrono le immagini e la voce meravigliosa della diva.
La donna che confida di non chiedere mai niente di particolare al suo Dio, ma solo ed esclusivamente la forza di riuscire a superare quello che lui avesse deciso di mandarle ogni volta.
La “forza”.
Questo tema cosi ricorrente per tutte noi..questa cosa che è condanna e risorsa.
La forza che non vorremmo dover sempre avere e che ci stanca solo al pensiero…ma la forza che poi troviamo sempre, perche’ ci serve per andare oltre.
Per superare cose, per soffrire meno e per andare avanti.
Ecco ..è qui, he con la commozione infinita ci sentiamo cosi dentro e vicine a Maria Callas mentre vediamo le immagini del film di Volf.
Vicine nonostante l’inarrivabile charme di lei, nonostante quegli abiti di sartoria meravigliosi che la vediamo indossare, quei gioielli incredibili che le brillano al collo.
Ci scopriamo Maria..e la sentiamo cosi vicina….
“L’uccello che tu credevi di catturare
con un colpo d’ali è volato via –
l’amore è lontano, tu puoi aspettarlo;
non l’aspetti più, eccolo là!
Tutto intorno a te, veloce veloce,
viene, se ne va, poi torna –
tu credi di tenerlo, lui ti evita,
tu credi di evitarlo, lui ti tiene.
L’amore! ecc. L’amore è un piccolo zingaro,
non ha mai conosciuto legge alcuna:
Se tu non mi ami, io ti amo;
se io ti amo, stai attento a te!
Se tu non mi ami, io ti amo” canta nella Carmen di Bizet Maria Callas…e sembrano parole sue…
E noi la amiamo, continuiamo ad amarla.
Abbandonandoci a lei, alla sua musica e a questo amore, come sappiamo fare quando chiunque sia, nonostante gli anni ed il tempo infinito che continua a passare ci smuove, perdutamente, il cuore e l’anima.