Ti amo con tutta la mia anima – Quando due vite si dividono, tornano ad essere differenti.
Quarta giornata del seminario “Il lato oscuro dell’animo violento”tenutosi il 18 aprile 20018, in materia di contrasto alla violenza di genere, organizzato per il 9° anno dal CPO dell’ordine degli avvocati di Bari, Presieduto da Giovanna Brunetti, e dall’Associazione Giraffa Onlus, presieduta da Maria Pia Vigilante, presso la Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati di Bari, dal titolo “Ti amo con tutta la mia anima”.
Ospite d’onore Serenella Molendini, neo Consigliera Nazionale di Parità (supplente) già Consigliera regionale di parità in Puglia.
L’incontro ha previsto due interessanti relazioni di Antonella Masi, responsabile della Biblioteca di Genere del CDC Donne, e della psichiatra Maria Ruccia su: Parentele insospettabili tra Amore e Violenza.
Le relatrici hanno affrontato il tema amore e violenza per passare all’analisi dell’accoglienza e percorsi di fuoriuscita tra prassi e metodologie sui territori con Angela Lacitignolaa dell’Associazione Sud Est Donne e CAV “Rompiamo il silenzio” di Martina Franca, Deborah Alice Riccelli di Oltre il silenzio Onlus di Genova, dello Sportello di ascolto antiviolenza di Pegli e neo eletta Consigliera di Parità supplente della Provincia di Imperia, e Paola Rizzo del CAV di Bari “Paola Labriola, organizzato da Giraffa Onlus.
Antonella Masi, esperta da molto di Pari opportunità e delle differenze di genere, su cosa spinga gli uomini a usare violenza contro le donne in quanto tali ha dichiarato che andrebbe domandato agli uomini. Sulla conflittualità e le differenze ha ricordato i vari passaggi dal femminismo ad oggi citando prima passi dei libri di Carla Lonzi, antesignana del femminismo italiano, con riferimenti anche a Simone Wells. Il libro “Sputiamo su Hegel” definisce la differenza fra donna sottomessa al godimento maschile, Vaginale, e quella al proprio, clitoridea, delineando la libertà delle donne dal potere maschile. Altro ha scritto sul suo rapporto amoroso, interrotto non per mancanza di amore verso il compagno, ma per amore in se stessa. Altro scritto che ha ricordato Antonella Masi è uno scritto del ’96, dei quaderni “Sottosopra” della Libreria delle donne di Milano, dal titolo “E’ accaduto non per caso”, che è una sintesi attualissima di un’analisi sull’esistenza e la fine del patriarcato. Il patriarcato è morto nella testa delle donne, ma non in tutte. Le donne di oggi sono le eredi di un antico amore femminile della libertà, liberatesi dal rapporto e per questo spesso massacrate, danno la dimensione del femminile, la libertà dell’essere. Forse, per i rapporti di dominio vale quello che vale per l’amore, che bisogna essere in due? Adesso lei non ci sta più, non è più la stessa: è cambiata, come si dice. Ma non dice abbastanza. Non si tratta infatti di un cambiamento qualsiasi.
C’è oggi un essere al mondo – di donne, ma non esclusivamente – che fa vedere e dire, senza tanti giri o ragionamenti, che il patriarcato è arrivato alla fine; è un essere al mondo essendo disponibili alla modificazione di sé in un rapporto di scambio che non lascia niente fuori gioco. Potremmo chiamarla leggerezza. Oppure, libertà femminile, perché, al suo confronto, i vantaggi del dominio patriarcale spariscono, agli occhi di lei e di lui. Simili vantaggi esistono, per esempio l’identità: il dominio offre identità a chi lo esercita ma anche a chi lo subisce, e molta servitù si perpetua proprio per il bisogno di identità. Il patriarcato che non fa più ordine nella mente femminile, deperisce principalmente come dominio datore di identità. Lei, ormai, non gli appartiene più; il resto seguirà, e già segue, a un ritmo che scombussola e che molti, che magari si credono più intelligenti, neanche afferrano.
Quando due vite si dividono, tornano ad essere differenti.
Maria Ruccia ha parlato di energia quale violenza della natura ed ha definito la violenza fisica come atto che attacca il senso della naturalità della persona. La violenza è sempre perdente, ma la società dovrebbe sempre riconoscerla e possibilmente prevenirla. La violenza è aggressività, pulsione di diversi, ma è sempre reattiva, cioè protettiva. Ad ogni azione violenta dovrebbe esserci, meglio prima, una protezione o prevenzione. L’uomo è l’unico essere vivente che è violento, fino all’uccisione, di un consimile. Gli animali usano la violenza per mostrare la propria supremazia, ma non giungono mai all’uccisione del consimile..
Angela Lacitignola ha illustrato prima come si sono costituiti alcuni CAV e le case rifugio, la differenza se a costituirle siano state associazioni o cooperative e la necessità che chi opera, spesso in termini volontaristici, nei CAV sarebbe opportuno poi operasse anche nella casa rifugio correlata.
Ha anche accennato alla costituzione anche di Centri di Ascolto dei Maltrattanti anche nel territorio Pugliese.
Pensare al dopo è un passaggio indispensabile per poter dare l’autonomia economica alle donne oggetto di violenza di genere che abbiano intenzione di crearsi una nuova autonoma vita.
Deborh Alice Riccelli e Paola Rizzo, poi, hanno esposto le loro esperienze diverse fra Genova e Bari ed i punti di convergenza e di implementazione possibili attraverso l’auspicata rete dei vari centri in Italia