Un pomeriggio diverso con ”Donne in dialogo”. Parola di un uomo.
di Max Bonfanti
Il pomeriggio del 22 novembre 2018 ho partecipato presso la libreria Cultora di Milano ad un interessante dibattito. Argomento: “Donne in dialogo”, la violenza sulle donne, condotto da Caterina della Torre e da Maria Giovanna Farina.
Per l’occasione hanno presentato le loro opere le pittrici Paola Giordano con il dipinto “Abbracci” e Daniela Lorusso con il “Volo” che è anche la copertina del libro Ho messo le ali II edizione presentato da Maria Giovanna ed. Rupe Mutevole.
Perché “Donne in dialogo”?
Perché come si dice “Essere in cammino” per definire chi procede per raggiungere una meta che non sa quando raggiungerà, così “Donne in dialogo” vuole asserire che le donne devono dialogare tra loro, cosa che non sempre accade, e con le altre persone: gli uomini. La semplice preposizione “in” sta ad indicare che non ci si deve accontentare di raggiungere una prima tappa, ma di continuare fino al raggiungimento della meta.
Debellare la violenza in genere è difficile, quella sulle donne ancor di più, grazie a leggi permissive scritte da uomini e da retaggi duri a morire. Se alle leggi permissive aggiungiamo giudici che le interpretano in modo prettamente maschilista allora vediamo che tutto si complica. Esempi sull’applicazione parziale delle leggi ne abbiamo a iosa.
Non è stupro di gruppo se esso avviene a turno.
Non è stupro se la vittima indossa i bluejeans, difficili da togliere
Non è stupro se la vittima veste abiti succinti e così via
Il nostro beneamato presidente Mattarella dice, giustamente, di denunciare le violenze, ma se poi la vittima da tale diventa l’indagata, come si può convincere una donna violentata nel fisico e nella mente a denunciare?
C’è chi dice che le leggi da sole non bastino ed è la mentalità che deve cambiare, sono pienamente d’accordo, ma anche un coinvolgimento da parte del legislatore è essenziale e non deve mancare.
Erano tutte donne tranne il sottoscritto, ciò ha fatto in modo che la mia parte femminile uscisse prepotente. L’abilità maieutica delle conduttrici ha fatto sì che ogni partecipante, anche la più timida, entrasse nell’intento del dibattito ed esprimesse il proprio parere. Non ho difficoltà ad ammettere che mi sentivo una di loro, riconoscevo nelle loro parole e rimostranze gli stessi sentimenti che ho sempre provato e provo tuttora su quanti nel rapporto col gentil sesso antepongono al dialogo e alla comprensione le maniere forti per non dire, a volte, brutali. Un mio suggerimento a tutti gli uomini: occupatevi meno di tifo da bar e rivolgete maggiori attenzioni all’ascolto delle vostre compagne e dei vostri figli e ricordatevi che il pianto, chi ve lo dice è uno che ha fatto una lunga ed attenta disamina sul fenomeno, non è assolutamente un sintomo di debolezza, ma di sensibilità verso tutto ciò che la merita.
Ho avuto altresì il piacere di conoscere una persona colta e squisita come Caterina della Torre che con l’occasione ha celebrato il diciottesimo anno della sua rivista Dol’s la cui lettura consiglio a tutti, sia donne che uomini.
Un “Brava!” a Francesca Persico per come ha sapientemente letto un brano di “Ho messo le ali” e a Silvia Ramilli per la diretta su Facebook.
Un sentito ringraziamento a tutte le partecipanti, in particolare alla gentile e graziosa Laura Busnelli che ha ospitato l’interessante e piacevole incontro nella sua libreria. Ultimo e non ultimo, le conduttrici hanno promesso altri incontri per affrontare il tema della donna in tutti i suoi aspetti ai quali vi invito a partecipare numerosi.
Max Bonfanti, filosofo analista, dopo il liceo studia Medicina, Psicologia e si laurea in Filosofia all’università Statale di Milano. È studioso delle dinamiche psicologiche del pianto come comunicazione inter ed intra personale nelle sue varie forme ed espressioni da cui è nato un saggio, unico nel suo genere, ancora inedito. L’incontro con Maria Giovanna Farina crea il connubio culturale e umano per la nascita di Heuristic Institution, luogo di sperimentazione filosofica e di lavoro. A tal proposito, crea il T.F.A.R., trattamento fenomenologico delle aree relazionali, un metodo di cura da applicare alla pratica filosofica. Ha scritto numerosi articoli e collabora dalla sua fondazione con la rivista L’accento di Socrate. Ha pubblicato nel 2015 “Tradire sì, tradire no” con Kkienn Pubblishing International, un vademecum sul tradimento di coppia