Stanno per arrivare le feste di Natale e con loro abbondanti libagioni che mettono in serio pericolo la nostra linea, cosa fare? Oltre al consiglio di non eccedere troppo in pasti ricchi in zuccheri e grassi, possiamo correre ai ripari utilizzando quello che ci offre la natura, come ad esempio integratori che siano composti da piante come il fucus e la guaranà, entrambe piante che non crescono alle nostre latitudini.
La guaranà ad esempio è una pianta rampicante, sempreverde, originaria della foresta Amazzonica che può crescere in altezza anche fino a 12 metri. La parte che ci interessa sono i suoi frutti molto carnosi di colore rosso-arancio con un grande seme marrone scuro. Deve il suo nome ad una tribù, i Guaranì, che l’hanno da sempre venerata come pianta magica. Naturalmente ci sono diverse leggende che parlano di lei, in particolare una la fa risalire ad un giovane dio che venne ucciso con l’inganno e dai suoi occhi nacque la pianta, i cui frutti ricordano dei grandi occhi neri.
I semi di guaranà vengono essiccati al sole e in seguito triturati e bagnati e lavorati fino a diventare una pasta , suddivisa in pani. Da questi derivano formulazioni come capsule, sciroppi e anche bibite. Viene considerato un elisir di lunga vita : contiene guaranina che è una sostanza analoga alla caffeina, favorendo così la stimolazione del sistema nervoso centrale , contrastando il senso di stanchezza e aumentando il livello di energia dell’organismo, anche la pressione sanguigna. E’ quindi utile quando ci si sente affaticati, dopo aver assunto un preparato a base di guaranà l’energia permane più a lungo di quella che si ottiene dopo il caffè.
Un gradito effetto collaterale è anche la stimolazione del tessuto adiposo con l’aumento della termogenesi, cioè della produzione di calore e conseguente scioglimento del tessuto adiposo, in contemporanea riduce anche il senso di fame, quindi è utile in chi spesso viene colto da attacchi incontrollati di fame nervosa. La troviamo anche in crema, per applicazioni locali contro gli inestetismi dovuti al grasso sottocutaneo.
Come tutte le piante, è ricchissima di sostanze utili per il nostro corpo, come i polifenoli e i tannini, ha quindi anche una azione antinfiammatoria e astringente , depurativa e disintossicante, soprattutto se si lamenta meteorismo e diarrea.
Una pianta magica ma da assumere con attenzione, ricordando che un grammo di guaranà contiene circa 50 mg di caffeina, come una tazzina di caffè che ne contiene poco di più. Quindi attenzione a chi è già iperteso oppure è allergico o troppo sensibile alla caffeina, o è in gravidanza e allattamento. In caso di dosaggio troppo elevato ci possono essere disturbi d’ansia, insonnia, nervosismo e dolori allo stomaco.
Quindi la dose ottimale al giorno non supera i 2.5 grammi, se assunto come tintura madre, bastano 30 gocce diluite in poca acqua una o due volte al giorno, ricordando che il caffè o il ginseng se consumati assieme alla guaranà sono controindicati per un potenziamento troppo eccessivo dell’effetto stimolante.
Il fucus o quercia marina è una alga di colore brunastro, deve il suo nome a Plinio che l’ha chiamata quercia proprio per la sua somiglianza con questo albero.
Cresce lungo le coste dell’Oceano Atlantico , dalla Groenlandia alla Manica. Si presenta con una base piatta che si fissa al fondo marino o alle rocce grazie a dei lobi uncinati da cui dipartono delle formazioni allungate che si dividono ulteriormente , dandole l’aspetto di un albero. Sulla superficie ha delle vescichette piene di aria che le conferiscono la possibilità di far galleggiare la parte più aerea della pianta sull’acqua.
Viene anche chiamata Fucus Vesiculosus e deve la sua notorietà alle caratteristiche terapeutiche che possiede e che sono state scoperte nel diciannovesimo secolo da un medico francese che la stava sperimentando per la cura di una malattia dermatologica.
E’ infatti dotata di attività dimagrante ed è anche particolarmente ricca in minerali, oligoelementi, vitamine. E’ un ottimo depurativo e tonificante del metabolismo. La sua concentrazione di iodio la rende molto interessante come coadiuvante nelle diete che hanno come obiettivo la riduzione del peso corporeo.
Lo iodio stimola infatti la funzione tiroidea e il ricambio in generale. La sua azione che, come per tutte le piante, non è immediata, si manifesta in genere dopo 21-30 giorni con particolare tropismo verso le zone ricche in cellule adipose, come fianchi, addome e cosce.
Il fucus viene anche impiegato per uso topico in formulazione cremosa per migliorare il metabolismo e la microcircolazione locale soprattutto nelle zone del corpo affette da cellulite o da un eccesso di adipe.
La quercia marina trova anche il suo impiego in alcune malattie dermatologiche come la psoriasi o là dove c’è uno squilibrio a carico dei grassi con conseguenti manifestazioni cutanee.
La sua azione di stimolo particolarmente accentuata sul metabolismo lipidico è utile anche per ridurre i livelli del colesterolo e degli zuccheri nel sangue.
Inoltre la quercia marina è ricca in alginato e questo la rende utile in chi soffre di stitichezza : a livello intestinale favorisce il richiamo di acqua nel lume dell’intestino e questo idrata le feci rendendole più facili da espellere.
La sua controindicazione è legata all’alta percentuale di iodio presente, per cui chi ha una patologia tiroidea in corso , soprattutto su base autoimmune o è allergico, dovrebbe astenersi da consumare questa alga. Gli effetti collaterali da sovradosaggio e da eccessiva ingestione sono tremori, insonnia, irritabilità, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.