Mantenendo ogni impegno preso e calendarizzato già nell’Expo2015, gli Stati Generali delle Donne svolgeranno a Matera, il 24-25 gennaio prossimo, due giorni di riflessioni e dibattito sui temi delle politiche del lavoro, dell’economia, della finanza, del femminile, dei diritti, della cultura, della scuola, della formazione, della pace e del dialogo, del ben vivere e dello sviluppo.
Sarà un incontro propositivo e interlocutorio con le Istituzioni, una ricerca per costruire una modalità concreta e possibile di collaborazione con altre associazioni, enti, imprese,scuole, università per costruire una nuova cultura sociale. Un Forum permanente aperto ad ogni contributo, una base su cui costruire un’ alleanza con ogni altra rappresentanza di genere.
Nel ripercorrere questo lungo cammino, il Seminario di Matera cercherà di approfondire le modalità per il raggiungimento di questi obbiettivi già enunciati nel Patto per le donne del 2016.
Era previsto che il viaggio intrapreso dagli Stati Generali delle Donne si sarebbe svolto per tappe importanti e significative delle quali Matera 2019 avrebbe dovuto rappresentare quella più densa e significativa.
Un momento di riflessione sul già fatto e il da farsi, di completamento delle riflessioni emerse, di ulteriori proposte coerenti all’ “Open Future” che caratterizzerà la kermesse di Matera 2019.
Un futuro che da sempre è stato ben presente nel dibattito di genere e che ha radici nella storia di quel pensiero.
Cultura, intesa come una base di riflessione da dedicare agli obiettivi comuni dell’esistenza. Come intreccio di pensiero, scienza, tecnologia e manualità.
Come ridefinizione delle relazioni tra generi, generazioni, appartenenze e razze.
Come utilizzo e gestione di nuove tecnologie nel rispetto della capacità umana.
Cultura intesa come rispetto della storia millenaria e degli insegnamenti ricevuti dal molto e dai molti che ci hanno preceduti ed accompagnati verso un progresso sempre più tangibile. Una cultura che rispetti soprattutto gli individui e i loro bisogni con nuovi modelli di vita e investimenti mirati.
Orgogliosamente certe nell’affermarlo, le donne possono e devono essere protagoniste di questo percorso.
Grate storicamente, ma con la consapevolezza del superamento degli incontri collettivi spesso troppo autoreferenziali ( le cui tesi, pensiero ed idee sono state talvolta distorte o male utilizzate) e la presa d’atto della successione temporale di momenti di altissimo impegno e di improvvise cadute, infine di lunghi silenzi.
Ecco perché questo incontro tende ad assumere una sua specificità.
La capacità e la forza degli SGD derivano dalla metodologia perseguita con la quale sono stati capaci di percorrere una strada scivolosa, superando la sterilità delle critiche e raccogliere attorno persone d’indubbio valore che hanno partecipato e contribuiscono a dare un corpo alle parole.
L’azione degli SGD ha preso il via sulla base di un Progetto a cui aderire. Un Patto fra donne, portatrici di esperienze, professionalità ed idee concrete. Esse si sono confrontate e continuano a confrontarsi in molti luoghi raccogliendo l’adesione ad esso, nella richiesta di azioni concrete a favore delle donne soprattutto sul tema fondamentale del lavoro, per contribuire quindi al riequilibrio di tutto il sistema economico.
Scritto con il contributo di tutte e sempre in evoluzione, il Patto è nato per portare all’attenzione del Governo i risultati di un lavoro attuato in tutte le Regioni, per definire con Esso gli obiettivi da raggiungere e iniziare a “trasformare i problemi in opportunità e le richieste in azioni”.
Il Patto, che intende muoversi per la sua realizzazione nel rispetto delle disposizioni comunitarie e nazionali, vuole essere un contributo concreto, per trovare soluzioni e proposte alle politiche di genere. Un progetto concreto che passa inevitabilmente attraverso un confronto e azioni sui territori.
A Matera nel 2019 si parlerà di Open Future: “Un futuro aperto, stimolato da una cittadinanza attiva che partecipa ai processi di co-creazione e di co-generazione di valore. Un tema che non riguarda solo i cittadini, le istituzioni e gli operatori culturali ma anche le imprese e gli imprenditori che, con capacità di visione e spirito di innovazione, favoriscono l’affermazione di modelli di produzione basati sull’interazione, l’ascolto e la condivisione con il territorio. Matera 2019 è un’opportunità per creare un futuro e una cultura aperta al contributo di tutti: un laboratorio di idee, stimoli, riflessioni ma anche di azioni sinergiche affinché la cultura diventi parte integrante della quotidianità, uno strumento di espressione creativa ed un nuovo modo di apprendere e sentirsi cittadini del mondo e imprese a dimensione internazionale”.
E senza le donne non si può costruire il futuro.
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