Quando da una insoddisfazione ed una crisi professionale nasce un fiore: la storia di Elisabetta Ravera
Ho sempre desiderato essere medico, fino da bambina, mi affascinava il fatto che queste persone dall’aria grave e dall’aspetto carismatico in camice bianco potessero entrare nella vita di uomini e donne aiutandoli a risolvere come esperti investigatori i problemi di salute partendo da sintomi e malesseri.
Mi sono laureata in Medicina e Chirurgia a Genova e il destino o forse la mia curiosità di avventura e voglia di fare mi ha portato a Milano, dove sono entrata come medico frequentatore dell’Istituto Tumori, nel frattempo ho conseguito una specialità in nutrizione e dietetica mentre mi dedicavo ai pazienti che avevano bisogno di essere trattati ma anche rassicurati e consolati. Dopo qualche anno di gavetta non ero ancora una “strutturata” , la mia indipendenza economica latitava e la vita Milanese costava , eccome . Ecco quindi aprirsi la prima “sliding door” : un amico mi porge un trafiletto del Corriere contenente una ricerca del personale in una azienda farmaceutica americana. Fatto il colloquio sono stata assunta per occuparmi di ricerca clinica. Pensavo fosse un lavoro temporaneo, perché accarezzavo sempre l’idea di rientrare in ospedale, ambiente a me più consono che un ufficio e invece sono rimasta nel farmaceutico per 27 anni, cambiando aziende e ambiti terapeutici, viaggiando molto sia in Italia che all’estero, avendo un discreto stipendio ma con una vocina dentro di me che mi diceva che quella vita non era la mia.
L’ultimo cambio mi ha riportato a Genova ad occuparmi come direttore medico di malattie rare. Ero molto felice, volevo ritornare in “patria” e vivere nel mio paese della Riviera, fronte mare.
Potevo forse sperare di continuare così fino alla fine della mia vita lavorativa, ma il malessere dentro di me aumentava, la mia specializzazione in nutrizione veniva esercitata su amici e parenti che richiedevano un mio parere ma stava iniziando a non bastarmi.
Ecco che alle soglie del mio 56 esimo compleanno si è aperta una seconda “sliding door”: l’azienda subiva una ristrutturazione e un trasferimento a Milano : molti componenti del personale sono stati “liquidati”. Il mio licenziamento è stato eseguito senza troppi complimenti per telefono, ma stranamente invece che disperarmi ero contenta perché finalmente mi sentivo pronta a vivere la vita che volevo fare fin dall’inizio.
Ma ero troppo vecchia per tornare in ospedale, quindi ho deciso di sfruttare la mia specialità e di aprire un mio studio privato nel mio paese, Cogoleto. Beh i primi tempi non sono stati certo esaltanti, quando si passa da un lavoro dipendente per certi versi ripetitivo e monotono ad uno dove ogni giorno è diverso da quello precedente e dove non esistono certezze , è difficile . Ci si rimette in gioco e si gioca duro, si è soli con se stessi e gli errori si pagano molto salati. Ho aperto un mio blog su internet : www.nutrizionearmonia.it, mi sono iscritta ad un master triennale di naturopatia, ho ripreso i libri in mano e ho dovuto studiare per superare gli esami. Gli inizi sono sempre ardui e dopo qualche mese sono stata assalita dallo sconforto. Una mia amica a conoscenza della mia storia mi ha chiesto se la accompagnavo in una crociera, una settimana spensierata nel Mediterraneo, una pausa di riflessione.
Tra le tappe ci siamo fermate Tunisi e una gita di gruppo ci ha portate al museo BARDO proprio nel momento in cui iniziava un attacco terroristico dell’Isis. Il nostro pullman fermo davanti all’entrata del museo è stato crivellato di colpi e il prezzo che abbiamo pagato è stato di 4 morti , oltre a qualche ferito. Siamo rimasti schiacciati per un’ora sul fondo dell’autobus , vicino a me il cadavere sanguinante di una signora. Ho pensato che non sarei mai più scesa viva da quel mezzo, invece ci hanno salvato e la nostra disavventura è finita senza cicatrici nel fisico. La crociera che doveva essere una fonte di svago si è trasformata , grazie a questo tragico evento, in una fonte di ispirazione per la mia vita . Mi sono ripromessa che qualsiasi difficoltà era superabile e che ancora più forte era il mio desiderio di ritornare a fare il medico, al servizio di chi aveva realmente bisogno, vivendo la vita come bene prezioso istante dopo istante.
Da allora sono passati 5 anni, ho conseguito il master in naturopatia, ho seguito corsi in medicina psicosomatica, corsi di ipnosi clinica, sono diventata volontaria in Croce Rossa per il servizio 118, il mio studio a Cogoleto ha aumentato il numero di pazienti e mi sono anche espansa a Genova, scrivo su riviste come Dols e l’Altra Medicina ma soprattutto provo una grande felicità nell’essere di aiuto ai miei pazienti, quando mi ringraziano perché hanno risolto i loro problemi i loro sorrisi mi ripagano di tutte le ansie che ho avuto e che ogni tanto ritornano, ma sempre più come voci lontane.