Finalmente un romanzo fotografico sull’abbandono e sul reincontro. Per uomini. Per donne.
Periodare poco pallido e molto assorto.
Finalmente nessuna copula e molti predicati verbali usati con cura.
Finalmente una narrazione che tiene testa al lettore e che non usa “dinoccolato” per autofornire importanza.
Finalmente una straordinaria normalità raccontata con maestosa specialità.
Il gioco di equilibrio dei pianeti è delicatissimo, è un filo, dice la scrittrice, autrice anche di saggi storici impegnati e maturi.
Dal filo si può ben cadere.
Due pianeti.
Eleonora-Venere dall’asse leggero. Figlia di un magistrato, perderà una cara amica per un gioco fatale di quel destino che la mala teologia appioppa al dio dal ghigno satanico.
Marco-Giove, pesante, denso, oscuro. È uno scrittore salito al successo ma che non ha il coraggio di parlare, di inaffiare il sentimento per la moglie Eleonora.
La consorte avvocato non ha il coraggio di parlare a propria difesa.
I pianeti si allontanano e si respingono con la violenza del silenzio.
Rotazione dopo rotazione ognuno si cementifica sul proprio asse.
Finalmente un romanzo fotografico sull’abbandono e sul reincontro. Per uomini. Per donne.
Un romanzo sul granitico amore e sulla facilità di ucciderlo.
Fonologia, morfologia, sintassi in una terna pitagorica dal perfetto centro.
Equilibrio.
Perfetto.
Voto 9 e finisce di sicuro fra i migliori libri di questo 2019 quando redigero’ la mia top ten a dicembre.