Donne in dialogo indica una condizione permanente di confronto, un confronto tra le donne, sulle donne e nel profondo delle donne che non escludono, anzi cercano uno scambio, con gli uomini. Una premessa fondamentale per conoscere le intenzioni di questa seconda chiamata.
Il dialogo è un dono gratuito; come ci racconta Platone, la capacità di parlare, il discorso, il logos, è un dono degli dei agli uomini. Un dono divino, un dono da accogliere con consapevolezza perché la parola ha grandi doti senza scordare quanto sappia recare in sé anche gravi pericoli. Gorgia, il più grande sofista della Magna Grecia vissuto nel V sec. a.C. , considerava la parola un farmakon che se assunto a giuste dosi è benefico ma se a dosi non equilibrate può rivelarsi un veleno mortale. La lingua taglia come il ferro, ci ricorda un noto motto popolare, e ciò riassume con la tipica capacità di sintesi dei proverbi un discorso filosofico profondo ed antico. Il potere della parola ci è dato dalla nascita poi sta a noi scegliere se esercitarlo nel bene o nel male; sappiamo anche come i grandi della storia abbiano usato la dialettica per affermare le proprie idee e diffonderle. Bene, ci è dato un potere e allora sfruttiamolo per un buon fine. Non limitiamoci solo ad un puro esercizio della parola, ma di questo parlare facciamone uno strumento di crescita collettiva a partire dalle questioni femminili.
Si ripete ovunque che il dialogo è importante, che le questioni sociali necessitino di una nuova cultura e allora unendo questi due punti, ma non limitandoci solo a questo, abbiamo aperto il discorso, e non lo vogliamo chiudere più. Deve essere un dialogo che attraversi, che perfori, le barriere della comunicazione frammentaria del nostro tempo, una comunicazione troppo veloce e a volte contraddittoria, per abbracciare una discussione fatta di persone che si guardano negli occhi desiderose di produrre qualcosa di concreto. I temi del prossimo incontro del 28 febbraio 2019 al ChiAmaMilano prevedono tre spunti a cui vorremmo dare spazio.
Da dove nasce la violenza maschile?
L’emancipazione femminile dove ci conduce?
Il ruolo dell’educazione come lo svolgiamo?
I maschi hanno perso il potere assoluto e ciò li ha destabilizzati, le femmine con l’emancipazione sono diventate troppo forti e con l’educazione questo stato delle cose può e deve trovare un equilibrio.
Caterina Della Torre ed io ci mettiamo e ci metteremo molto impegno: rispondere a questi interrogativi ci fornirà le basi per lavorare su qualcosa di concreto con la speranza che dalle parole, un dono divino, si passi ai fatti, una trasformazione concreta delle parole per individuare il meglio per noi. Il dialogo vero senza sopraffazioni e animato dal desiderio di ascolto, ci condurrà insieme a tutti i partecipanti nella migliore direzione.