Dal 17 gennaio al 17 febbraio 2019, Napoli diventa “Città della conversazione”. E – sulla scia della “Giornata della disconnessione” da smartphone, tablet, computer e tv proposta mesi fa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo – ospita (in strade, librerie, caffè, nelle sale dei suoi splendidi monumenti e nei luoghi deputati alla cultura) una serie di eventi dedicati al sapere, ma anche alla voglia ritrovata di stare insieme. Come i “Dialoghi Filosofici a San Domenico Maggiore”, dell’Associazione Festival della Filosofia in Magna Grecia.
Per un mese, Napoli si trasforma (parafrasando il filosofo George Steiner in Una certa idea di Europa) in “un caffè pieno di gente e di parole, in cui si scrivono versi, si cospira, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile”. E se oggi non nasceranno “i grandi sistemi filosofici, gli esperimenti formali, le rivoluzioni ideologiche e quelle estetiche” di cui scrive Steiner, ci si potrà comunque confrontare come magari non si fa da tempo: nel mese della conversazione si dialoga con chi si incontra per la prima volta, come se ci si conoscesse da sempre; si accolgono le idee ‘altre’ per arricchire le proprie; si pongono le basi per nuovi scambi, ardite riflessioni, future conversazioni.
E qui si torna alla filosofia; perché, se “la filosofia serve a non dare per scontato. Nulla. La filosofia è uno strumento per capire quello che ci sta attorno […] Fare filosofia – cioè pensare – significa imparare a fare e a farsi domande” (stiamo citando Carofiglio, Il bordo vertiginoso delle cose), quale occasione migliore, per interrogarsi sul presente attraverso il passato, dei “Dialoghi Filosofici a San Domenico Maggiore. Conversare, dialogare, filosofare. Tommaso, Bruno, Campanella, tre domenicani a confronto: l’amore per la conoscenza”, organizzati nella Sala del Capitolo della Basilica di San Domenico Maggiore dall’Associazione Festival della Filosofia in Magna Grecia?
In una serie di eventi (il primo il 24 gennaio, gli altri il 30 gennaio e il 5 e il 14 febbraio) l’Associazione FFMG, come ci spiega la sua presidente e ideatrice Giuseppina Russo, fa rivivere il pensiero dei tre filosofi – che in comune ebbero di studiare/ insegnare, in momenti diversi, nel convento napoletano di San Domenico Maggiore – nel luogo dove si maturarono le loro riflessioni. Le idee ‘rivoluzionarie’ di Tommaso d’Aquino (1225-1274), di Giordano Bruno (1548-1600), di Tommaso Campanella (1568-1639), illustrate da Annalisa Di Nuzzo, docente di filosofia e storia, antropologa culturale e responsabile dell’area didattica del festival, diventano attualissime e coinvolgenti nell’interpretazione dei testi originali da parte degli attori Riccardo Marotta, Danilo Piscopo e Noemi Perfetto.
In un gioco tra presente e passato, a cui anche il pubblico è chiamato a partecipare, ci si interroga sulle soluzioni politico-sociali ipotizzate in modi diversi dai tre filosofi: sul concetto di proprietà privata e di bene comune del teologo e domenicano Tommaso; sulla ricerca di una società ideale del ‘femminista ante-litteram’ Campanella, che aveva ipotizzato persino una comunità delle donne in cui ci fosse la parità tra i sessi; sul “sano compromesso politico” di Bruno, che nel Candelaio descrive una Napoli notturna di postriboli, ladri e intrighi amorosi, una città che ha il caos dentro e che è capace di coniugare tutti i contrasti possibili.
E, alla fine, nasce la conversazione: cellulari ancora spenti, i presenti si confrontano in un dialogo che dà luogo a spunti altrettanto interessanti. “Nella costruzione di una città ideale, i tre filosofi hanno utilizzato un paradigma napoletano, che coinvolge anche l’errore. Trovo che la loro sia una scrittura modernissima, che ci aiuta a capire il presente” (Rossana). “Campanella è attuale perché oggi non ci sono più utopie: nella sua lettura, contraria allo schematismo di Tommaso, c’è la possibilità di guardare al futuro” (Riccardo). “I tre filosofi ci insegnano una spregiudicata libertà del pensiero” (Cristiana).
“Abbiamo bisogno di sogni e di nuove utopie”, conclude Salvatore Ferrara, docente di filosofia e direttore scientifico del Festival della Filosofia in Magna Grecia. “I tre filosofi sono scandalosi, scomodi, perché ‘scandalosa’ è la filosofia, che spinge a ragionare e non è mai stata amica del potere consolidato. Oggi siamo tutti chiamati a riprendere la funzione scomoda del filosofare”.
Per informazioni sui Dialoghi Filosofici e prenotazioni:
https://www.facebook.com/events/556619071518184.
L’evento (ore 10:30-12:30) sarà preceduto da una visita guidata alla Napoli Medievale (ore 9:30-10:30)
Per informazioni sul FFMG:
http://www.filosofiafestival.it/filosofiafestival/
Le fotografie sono dell’autrice dell’articolo. Il logo Città della Conversazione è del Comune di Napoli.