L’ombra del vero di Carla Magnani è un romanzo di introspezione con la storia che si svolge ai giorni nostri. Si tratta di un testo che intende affrontare il tema della morte, della paura, della paura del dolore.
Carla Magnani è un’ ex docente di lettere piombinese di nascita ma lombarda d’adozione, con all’attivo alcuni premi di poesia e autrice di racconti inseriti in più antologie, torna ad affacciarsi sul palcoscenico della letteratura affidando a Le Mezzelane Casa Editrice il suo secondo romanzo L’ombra del vero. Ha scelto di scrivere la vicenda della protagonista in prima persona, il che consente a chi legge di immedesimarsi nel suo pensiero e nel rituale di passaggio che dovrà affrontare, dal terrore, appunto, alla maturazione.
Anastasia è la protagonista del libro, all’apparenza una donna senza problemi, ma in realtà tanto attanagliata dalla paura da scegliere di togliersi la vita. Il suo gesto estremo non va a buon fine. Anastasia è in coma. È paralizzata. I medici pensano che non possa sentire nulla di ciò che la circonda, che non possa interagire, malgrado questo coloro che si siedono al suo capezzale cominciano a raccontarle le loro vite.
«Ho scritto questo libro perché ho sentito l’esigenza di riprendere una tematica comune a tutti e già presente nell’altro mio romanzo, Acuto, quella della paura, qui esasperata.» Ha detto l’autrice, «Anastasia (…) teme la vita, si sente impreparata ad affrontare quello che di doloroso essa riserva a ciascuno di noi ed ecco, quindi, la sua volontà di porvi fine.»
Carla Magnani ha scelto di scrivere la vicenda della protagonista in prima persona, il che consente a chi legge di immedesimarsi nel suo pensiero e nel rituale di passaggio che dovrà affrontare, dal terrore, appunto, alla maturazione.
Da L’ombra del vero:
“Vedrai, mi dico, non sarà difficile lasciare lo sterzo e tracciare una linea retta, è solo questione di un momento. Quante volte con l’immaginazione ho vissuto il volo perfetto nel giorno perfetto.”
“Non ho paura. Non riesco più a provarla; al suo posto c’è rimpianto misto a trepidazione e dolore, tanto, infinito per quello che il presente riserva ai miei cari.”
“Ho odiato la vita per il terrore che mi incuteva, ora è il momento della sua rivincita.”
BREVE PRESENTAZIONE DEL ROMANZO: “L’OMBRA DEL VERO”
Romanzo di introspezione con la storia che si svolge ai giorni nostri. Si tratta di un testo che intende affrontare il tema della morte, della paura, della paura del dolore. Al capezzale della protagonista, in coma dopo un incidente stradale, ma all’insaputa degli altri capace di udire, ogni personaggio, appartenente alla famiglia e non, si svela per quello che è nella realtà, spogliato di ogni forma di pudore e reticenza. Come in un confessionale si assiste al gioco della verità che ci conduce alla conclusione del romanzo stesso dove è presente un colpo di scena a chiudere il sipario.
Anastasia, la protagonista, pur non avendo apparentemente dei problemi importanti, decide di togliersi la vita per non andare incontro al dolore. Ma la vita non concede facilmente che si possa scegliere quando porvi termine, così Anastasia si ritrova – fallito il tentativo di suicidio – confinata in un letto di ospedale, in coma, non può parlare e tutti pensano che non possa neppure sentire. Al suo letto si avvicenderanno i parenti più stretti, il marito, la sorella, la madre e il padre, i figli, gli amici, convinti perlopiù che lei non possa ascoltarli e quindi disposti a confessarsi, a dirsi oltre ogni pudore. Non sono solo i parenti ad essere coinvolti ma anche infermieri e medici, che vengono ripresi nelle loro riflessioni o intime rivelazioni. La sala di rianimazione diviene un teatro della verità, un luogo dove si entra per spogliarsi, un confessionale appunto. La protagonista avrà occasione di trarne insegnamenti ed esperienze di vita che la costringeranno a una maturazione necessaria.
Tra una confessione e l’altra, tra una rivelazione e l’altra, tra un racconto e l’altro, tra memoria e tempo presente, Anastasia cerca di comporre il suo tempo immobile e apparentemente vuoto declinando una sorta di dizionario dei sentimenti e delle cose notevoli della vita. In ordine alfabetico, si comincia dalla A di amore fino alla Z di zagara, scorrono ricordi o pensieri che fanno tutt’uno con la narrazione.
Alla fine di questo gioco della verità costruito a incastri dove le voci dei diversi personaggi che prendono la parola si alternano al sillabario esistenziale di Anastasia, la protagonista scoprirà che si trattava solo di un sogno o meglio di un incubo, un incubo che la costringerà a rivedere il suo piano di morte. Al risveglio, nel giorno da lei stabilito per porre fine alla sua esistenza, la strada che Anastasia si troverà davanti la guiderà a un esito diverso da quello che aveva immaginato.
L’autrice – Carla Magnani è nata in Toscana, a Piombino, ma da molti anni risiede in Lombardia. Laureata in Lettere Moderne, ha insegnato in diversi istituti superiori e scuole medie della provincia di Milano e di Brescia. La sua passione per la scrittura l’ha portata in passato a vincere alcuni premi di poesia e a collaborare con una testata giornalistica dell’hinterland milanese. Ha inoltre curato le pubbliche relazioni di alcune gallerie d’arte nel centro di Milano. Il suo primo romanzo: “Acuto”, edito da Gilgamesh Edizioni risale al 2015. Suoi racconti, selezionati nei concorsi “Racconti bresciani” e “Lettera a mio figlio”, sono stati inseriti in altrettante Antologie edite da “Historica” negli anni 2016-2017. Un suo racconto fa parte dell’antologia “Noi e il Sessantotto” Macchione Editore 2018. A gennaio 2019 esce il suo secondo romanzo: “L’ombra del vero” edito da Le Mezzelane.