Quo vadis, Domina
Madre dove andiamo.
Le strade si accorciano, le stelle si spengono.
La terra è fango sotto i piedi, le lacrime le ingoi insieme al sangue.
Dove andiamo Madre.
In questo luogo senza pace, non c’ è vita che possa fiorire, non c’è sorriso che un pugno non sfaceli. Il deserto, il mare, l’ asfalto, una stanza, in cosa differiscono…sono tutti pronti a ghermirci, oscure grondanti braccia tese, per coprirci per sempre. Senza giustizia, senza rispetto.
Andiamo ma dove, Madre.
Dove troveremo quel silenzio dalle urla, quel respiro dalla paura, quel rifugio dalla violenza che senza senso ci insegue e ci precede, ci vìola e ci annulla.
Andiamo Madre, dove, non importa,
sciolte, libere, dimenticate, mutilate, offese, insultate, sfruttate, assassinate, noi siamo,
oltre la Vita ,
brilliamo nel buio delle coscienze morenti che ci hanno appassite, mortificate, noi siamo eterne o Madre, più vive dei morti che si muovono e che volevano annichilirci. Danziamo nel Mare eterno della Vita che è Sacra e che mai muore.
Siamo stelle marine, siamo mani di bimbe, siamo fronde silenti, siamo erba che canta, siamo vento che passa, siamo lacrime antiche, siamo di questa Terra e del cielo.
E torneremo, a tendere le nostre mani grandi
e i nostri grandi sorrisi.
Perchè NOI SIAMO la Vita vera che tutto dona e senza Noi,
l’ abisso senza fine.
Dedicato a tutte le figlie e le madri, di ogni luogo e tempo.