Lontana dai tecnicismi del formatore dell’ultima ora, attento soprattutto a fornire un metodo come fosse l’unico valido ed esistente, Silvana Borile é invece una “maestra” nel senso più spirituale del termine, attenta ad usare con chi ha davanti ciò che più gli serve per continuare a crescere da ogni punto di vista ..
Non ci eravamo mai viste, pur sapendo perfettamente l’una chi fosse l’altra, fino a quando, pochi giorni fa, Silvana Borile, é arrivata nel mio B&B materializzandosi d’un tratto, come fosse Mary Poppins. Un’occasione perfetta per un’intervista ma soprattutto la gioia di poterla guardare finalmente negli occhi.
Docente in Scuole di Counseling, organizza Incontri di formazione, di Counseling e Riequilibrio Energetico, e conduce gruppi su molteplici tematiche. Insomma, anche lei fa parte della vecchia scuola che di vecchio ha soltanto i decenni di esperienza: lontana dai tecnicismi del formatore dell’ultima ora, attento soprattutto a fornire un metodo come fosse l’unico valido ed esistente, Silvana Borile é invece una “maestra” nel senso più spirituale del termine, attenta ad usare con chi ha davanti ciò che più gli serve per continuare a crescere da ogni punto di vista e a diventare sempre più consapevole e cosciente.
Relatrice in Convegni e Conferenze, in Italia e fuori Italia, presente in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche é giornalista, ha pubblicato “Interpretare e dirigere i Sogni” ed é di prossima pubblicazione il “Sono nata poliedrica e non lo sapevo” con l’Editore Albatros.
In lei una esplosione di Energie del Femminile ben coniugata con quelle componenti energetiche di un Maschile che la rende capace di organizzare, strutturare, selezionare, discriminare. Un bel mix portato con equilibrio, entusiasmo e saggezza.
* Ti definisci “un giardiniere che toglie le erbacce”, foglie e fiori secchi”. Cosa sono le “erbacce” di chi vuole fare un cambiamento nella sua vita?
Sono ciò che non va nella propria vita, ciò che crea disagio e malessere e che fa avere una visione parziale della realtà.
* Sempre parlando del tuo lavoro parli di “innesti”: come avviene un innesto nella vita psichica di una persona, di cosa si tratta?
Rendendola consapevole della conoscenza limitata di sé. Si dice che l’essere umano usi solo una piccola percentuale delle sue capacità cerebrali. Va sottolineato che anche del proprio essere si conosce e si utilizza una percentuale molto bassa, con la conseguenza di una ridotta percezione della realtà e di scelte, e questo crea disagio di vivere.
E’ un po’ come essere un grande palazzo con tanti piani e tante stanze, ma conoscere e usare solo due locali. Siamo infatti come un grande mosaico di cui conosciamo solo pochi aspetti.
L’incontro con le varie parti di noi ancora sconosciute, ma presenti, porta a un notevole cambiamento di vita.
Il percorso del Voice Dialogue ci fa conoscere tutte queste parti, il loro funzionamento, come ci influenzano, arrivando a sviluppare un centro, un Io consapevole che è in grado di gestirle e renderle disponibili nei modi e nei tempi adeguati ai nostri bisogni.
Personalmente ho un solo grande rimpianto, quello di non aver incontrato questo metodo in età giovanile, mi sarei risparmiata un bel po’ di fatica e una bella dose di sofferenza.
*E arriviamo al Voice Dialogue: di cosa si tratta?
E’ un innovativo e completo metodo di crescita personale e consapevolezza, tra i più avanzati ed efficaci per risolvere varie tematiche. E’ creato negli USA negli anni ’70 da Hal e Sidra Stone, una coppia di psicoterapeuti che attraverso la loro esperienza umana e clinica ne hanno fatto uno strumento originale e flessibile di autoconoscenza e comprensione dei nostri rapporti.
Una mappa” per l’auto-conoscenza e per una conseguente trasformazione, un percorso che va dritto al cuore dei problemi e fa scoprire i sé interiori, dando voce ai diversi aspetti della personalità. Quando usiamo la parola “io” ci riferiamo in realtà ai “sé Primari” ossia quelle parti di noi che si sono evidenziate già dalla prima infanzia con l’intento di proteggerci, farci accettare e farci amare dagli altri. A questo scopo si sono nutriti delle regole familiari e sociali, cercando di farceli osservare. Nel loro intento protettivo, i Sé Primari hanno rimosso molte altre nostre parti, o semplicemente, occupando essi lo spazio mentale ed energetico, non consentono ad alcune nostre risorse, ad alcuni nostri talenti di emergere e darci i loro ricchi doni.
Ansia, depressione, stanchezza possono originare dall’avere tanti aspetti repressi. Il Voice Dialogue li definisce “sé Rinnegati”.
* Fammi qualche esempio di Sé Primario..
Ad esempio Il Protettore, quella parte di noi che ha l’intento di proteggerci e farci seguire le regole della famiglia e della società in cui siamo nati, per evitare problemi. Un Sé che va in iperprotezione perché non ha realizzato che siamo cresciuti e ci vive ancora come fossimo bambini.
E poi Il Critico che critica tutto, dal corpo, a come ci comportiamo, a quello che diciamo e ci paragona agli altri a nostro sfavore.
Fa così per per farci essere perfetti, inattaccabili, in modo da essere accettati, amati e per raggiungere il successo. In realtà ci distrugge e mina fortemente l’autostima, ci fa sentire inadeguati, insicuri, fragili, blocca ogni iniziativa e provoca stati ansiosi e depressivi.
*Come può essere ridimensionato?
*Conoscendo e disidentificando i nostri sé interiori, riusciamo a rendere il Critico meno attivo, quindi meno nocivo. In ogni caso è una delle nostre parti più intelligente e, come tutti i nostri sé, ama essere visto e accettato.
*E poi?
Poi c’é l’Attivista, quella parte di noi concentrata sull’agire, favorita in ciò dalla cultura occidentale; prende molto spazio nella nostra vita, ci aiuta a realizzarci, rende concreti i nostri obiettivi e ci fa portare a termine i nostri impegni. Ha una sua lista di cose da fare: il suo programma è intenso e non gli piace che ci rilassiamo o che sprechiamo tempo. Di conseguenza è capace di rovinarci ogni momento di riposo e relax ricordandoci che ci sono molte cose da fare. La sua lista potrebbe essere interminabile. Alcune incombenze sono certamente indispensabili e urgenti, ma altre non così necessarie, ma per questo sé hanno il medesimo valore. Ha una grande vitalità e ci trasmette molta energia, solo che non ha il senso del tempo, perciò ci fa prendere più impegni di quelli che riusciamo a eseguire, non ha contatto con il corpo fisico e suoi bisogni e quindi ci fa abusare di noi stessi. Inoltre ci fa valutare le persone per quello che fanno e non per quello che sono.
Gli Stone, nel loro libro “Tu & Io” sottolineano che questo aspetto di noi, unito al sé Critico, può creare ripercussioni sulla salute, sia fisica che mentale.
*Ma da dove arriva questa sua intensa attività?
Negli incontri di Voice Dialogue, quando questo aspetto viene interpellato dal counselor sul motivo del suo “attivismo”, tre sono le risposte: teme che altrimenti la persona vada in depressione, che senta la solitudine e pensa che solo se si mostra attiva viene considerata, stimata, apprezzata, amata.
Spesso lavora in tandem con lui Il Perfezionista che ci impone delle condizioni che possono rendere la vita un peso intollerabile. Richiede di fare tutto alla perfezione creando così blocchi, ingorghi energetici e una sorta di sclerotizzazione mentale, inibendo ogni azione creativa. Poiché la “perfezione” non esiste, questo aspetto ci da dei goal irraggiungibili con conseguente frustrazione, senso di impotenza e sicure sgridate del nostro sé Critico.
*Mi pare che ci sia anche il Gentile, non é vero?
Si, Il Gentile si struttura quando, ancora piccoli, scopriamo che abbiamo un buon ritorno se siamo carini, sorridenti e compiacenti. E’ un sé molto funzionale nelle relazioni umane per la sua apertura, il suo calore e la sua empatia. Il suo limite è quello di avere un campo energetico sempre aperto, al punto di farci sentire più i bisogni degli altri che i nostri; non sa mettere dei limiti alle richieste altrui e come conseguenza ci drena energia. Ciò può generare frustrazione e magari risentimento verso chi non si comporta allo stesso modo con noi. Inoltre il continuo abuso di se stessi nell’occuparci solo degli altri a discapito dei nostri bisogni, può generare seri problemi.
* E come possiamo dosare questo Sé?
Con il giusto rispetto verso noi stessi che siamo la persona più importante della nostra vita (eccezione fatta quando ci sono figli piccoli) e di cui siamo totalmente responsabili.
* Parlavi anche dei Sé Rinnegati. Quali sono?
Sono i sé Vulnerabili, i sé Afroditici e i sé Istintuali.
L’aspetto della vulnerabilità è molto importante e il modello del Voice Dialogue vi pone una particolare attenzione. La vulnerabilità, dal latino vulnus, ferita, è generata dalla percezione di una vasta gamma di sensazioni ed emozioni che possono portarci a essere feriti e a soffrire. In genere è portata dai nostri Bambini interiori.
Il non contatto con le parti vulnerabili perpetua la messa in onda dei sé dominanti. Queste parti primarie si sono strutturato già dalla nostra infanzia per proteggere la vulnerabilità e lo fanno rinnegandola, disattivando il contatto con le nostre parti bambine, facendoci quindi perdere la loro magia e la loro vitalità. È perciò importante poterle recuperare.
Insieme al Bambino Vulnerabile che porta in sé la sensibilità e la paura, abbiamo quello Giocoso con il gusto del gioco ed è quello con cui è più facile entrare in contatto, il Bambino magico che porta la fantasia, l’immaginazione, la creatività e l’intuizione e quello Bisognoso che tende ad aspettarsi molto dagli altri e li investe di un ruolo genitoriale; in effetti la registrazione nella nostra prima infanzia è che tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci viene dato dagli altri e questa credenza sussiste tutt’ora dentro di noi attraverso lui e gioca un ruolo straordinario nelle relazioni, in particolare quelle di coppia. Ciò porta a legarsi agli come figli bisognosi e vedere facilmente ogni aspettativa delusa. Solo conoscendo e accudendo i nostri Bambini interiori, siamo in grado di attrarre relazioni soddisfacenti.
* E i sé Afroditici quali sono?
L’archetipo di Venere-Afrodite è presente in noi ma sotterraneo in molti. Dea dell’amore, della bellezza e della sensualità, Afrodite possiede un’energia magica, capace di incantare chiunque. Ha un sorriso radioso, un passo magnifico e si muove in modo fluido. Il nostro sé Afrodite è collegato al piacere, alla sensualità e possiede una vibrazione, un’onda energetica particolare, che è in grado di facilitare una connessione positiva con gli altri. Ci sono persone che hanno dalla nascita questa vibrazione e quando le incontri avverti la loro emanazione piacevole; per i più invece occorre facilitare l’emersione di questa parte facendo il lavoro sui sé interiori. Infatti i suoi nemici sono il sé Patriarca che è timoroso della sua energia poiché non fa distinzione tra sensualità e sessualità, perciò le censura entrambe. Alcuni Sé spirituali, nutritisi nella nostra cultura del pensiero cristiano basato sulla macchia del peccato originale, i sensi di colpa, il sacrificio, possono avere un atteggiamento di rimprovero nei confronti della sensuale energia afroditica. Come nel caso del Patriarca, viene scambiata per sessualità o come accesso alla stessa e quindi condannata.
* E invece i sé Istintuali?
Le energie istintuali sono un mondo complesso, correlate all’aggressività, alla sessualità e al potere. Se vengono troppo a lungo rinnegate crescono d’intensità e possono manifestarsi in modo violento e distruttivo. Molto utile quindi conoscerle e imparare a veicolarle nella giusta misura.
Siamo un grande mosaico di cui conosciamo solo pochi aspetti.
* Quali sono i Punti di contatto e le differenze tra il Voice Dialogue e le Costellazioni Familiari?
La Costellazione Familiare è uno strumento che ha lo scopo di portare alla luce dinamiche ancestrali influenzanti la propria vita, attraverso delle rappresentazioni.
Il Voice Dialogue invece fa esprimere verbalmente e in modo diretto le parti influenzate dalle “lealtà invisibili”che legano alle generazioni precedenti, con cui sono rimasti dei conti in sospeso.
In questo caso io procedo con la pulizia sul lignaggio degli Avi, per scaricare dall’albero genealogico del cliente le memorie e i ristagni negativi che gli procurano difficoltà e problemi.
*Ti definisci una moderna alchimista. Perché e qual è oggi il compito di un’alchimista come te?
Portare sviluppo, crescita e benessere nella vita delle persone che vogliono un cambiamento.
Il ruolo di un moderno alchimista è proprio quello di essere maieuta, di socratiana memoria, ossia portare la persona a conoscere completamente se stesse. E’ a dire trasformare e ampliare ciò che è parziale e non funzionale in ognuno. Abbiamo tutti il diritto di vivere al meglio e con pienezza la nostra vita.
*Hai scritto un libro intitolato “Interpretare e dirigere i sogni”: come é possibile dirigere i propri sogni e perché farlo é un mezzo di crescita?
Il libro propone differenti chiavi interpretative dei sogni: analitica, simbolica, associativa, spiegate con vari esempi. Si parla di sogni tipici, ricorrenti, incubi e sogni premonitori. Vengono spiegati i meccanismi del sonno e del sogno e proposti sistemi per dormire bene, come il rilassamento, il riequilibrio energetico ecc.
Il volume è corredato di un cd che guida in un rilassamento pre sonno e un sogno guidato energizzante. Dirigere i sogni è correlato al “Sogno guidato” con cui si pilota la persona verso la manifestazione delle sue potenzialità. Viene proposto un simbolo la cui dinamica metto in contatto con aspetti interiori inaccessibili alla mente analitica. Ogni simbolo ha la proprietà di dirigere alcune energie inutilizzate per veicolarle verso un preciso obiettivo, promuovendo così un processo evolutivo.
*Tu sei una counselor e lo sono anch’io. Vogliamo spiegare cosa é il counseling?
E’ un rapporto interattivo fra Counselor e Cliente volto, attraverso appropriate conoscenze e metodologie olistiche, ad aiutarlo a sviluppare la propria consapevolezza, le proprie risorse e abilità. In modo che possa gestire in modo efficace le relazioni, le connesse dinamiche conflittuali e varie problematiche. Il Counseling è quindi finalizzato al miglioramento del benessere delle persone e di conseguenza a una loro più elevata qualità della vita. Personalmente, con il counseling a indirizzo Voice Dialogue, sperimento quanto sia magnifico scoprire l’ampiezza e la bellezza delle persone. Nello specifico, nell’incontro di Voice Dialogue si vede il tema su cui lavorare e ben presto la parte coinvolta, il sé, si manifesta energeticamente e la persona si trova in connessione con tale aspetto. Rispondendo alle domande poste, il sé rivela la sua influenza, le sue risorse e i suoi bisogni. Quindi si procede con gli altri sé coinvolti nel problema. Lo scopo delle “interviste” ai sé è quello di renderci consapevoli degli effetti che queste parti hanno su noi.
*Il tuo motto é “esistere é un privilegio”. Cosa intendi con questo motto?
Questa frase fa da sottotitolo al capitolo uno del mio libro, di prossima pubblicazione: “Sono nata poliedrica e non lo sapevo”, libro che considero un’istigazione al benessere.
Avremmo potuto non esserci, sarebbe bastato un diverso partner o un differente momento del concepimento. Perciò considero un privilegio per ognuno l’essere venuti al mondo.
*Qual é per te il senso di una crisi?
Quando qualcosa nella nostra vita non va per il verso giusto si entra in crisi e può essere un momento molto proficuo per sviluppi futuri.
Come disse Einstein “ Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi”
*Tu come sei cambiata nel corso della tua esistenza e del tuo lavoro su te stessa?
E’ come aver vissuto tante vite attraverso vari passaggi esperienziali ed evolutivi. Il percorso continua. Mi ritengo uno spirito libero e da tale sto vivendo la mia vita.
* Cosa significa riconquistare la propria consapevolezza e che differenza c’é tra consapevolezza e coscienza?
Riconquistare o meglio conquistare la propria consapevolezza per me significa conoscere il più possibile i nostri molteplici aspetti. Di fatto in genere si conosce una parte minima della propria totalità, mentre è fondamentale venire a conoscenza di tutte le nostre parti. Solo così si può avere una vita più ricca e soddisfacente.
Essere coscienti, a mio parere, ha a che fare con la conoscenza di qualcosa, la consapevolezza la percepisco come qualcosa di più profondo.
*Cosa intendi con “pacco energetico”e come é possibile rimuoverli?
Si tratta di ristagni energetici che gravano su alcuni nostri aspetti, i sé interiori appunto. In questo caso si procede alla rimozione con quello che definisco “intervento di chirurgia sottile”.
*Che differenza c’é tra Intuizione e Ispirazione? E come possono, l’una e l’altra, darci risposte nella nostra vita?
L’ispirazione la definirei un estro creativo. L’intuizione è l’acuta capacità di percezione, la conoscenza immediata d’una verità. Essere intuitivi è come trovarsi davanti a una specie di autostereogramma, un’illusione ottica tridimensionale: c’è un’immagine nascosta che viene vista solo se si lasciano incrociare gli occhi, come quando ci si incanta a guardare nel vuoto. L’essere intuitiva ha influenzato molto la mia vita ed è un notevole supporto nell’incontro con i Clienti.
* Cosa significa per te “crescere”?
Diventare più consapevoli, equilibrati e, perché no, un po’ più saggi. In altre parole stare bene nella propria pelle e nella propria vita.