Il dialogo prevede l’ascolto dell’altro e la ricerca di punti comuni per procedere verso soluzioni condivise
È così difficile dialogare? Evidentemente più di quanto si pensi.
Greta arriva a Roma e la stampa si schiera pro o contro a seconda dell’orientamento politico. La questione ambiente è sempre stata “di sinistra” e allora la contro parte si lancia in dissertazioni negative per screditare la giovane svedese e i suoi sostenitori. Certi argomenti non devono essere di parte perché l’ambiente è ciò che lasciamo alle nuove e future generazioni, l’inquinamento è qualcosa di molto serio, il pretesto per dialogare davvero. Il bene comune non dovrebbe essere oggetto di campagna elettorale e ciò lo dico a tutti gli schieramenti possibili: non sono di parte perché ogni politico ha le sue responsabilità, nel bene e nel male. E non venitemi a dire che dietro il movimento di Greta c’è altro perché quell’altro a cui si allude si cela anche tra le pieghe di altri movimenti, c’è sempre qualcosa di nascosto.
Il dialogo prevede l’ascolto dell’altro e la ricerca di punti comuni per procedere verso soluzioni condivise. Già, ma forse sogno, altrimenti perché al mondo ci sono così tante guerre? Il dialogo che Socrate mi ha insegnato è l’unica vera salvezza: facciamoci contagiare!