Cos’è la nostalgia se non la commemorazione di un passato ormai impossibile da rintracciare, un passato che rimpiangiamo. Ma cos’è la nostalgia del presente?
Nostalgia del presente, una frase che ho udito non so dove, parole capaci di evocarmi una catena associativa. Cos’è la nostalgia se non la commemorazione di un passato ormai impossibile da rintracciare, un passato che rimpiangiamo, un passato che vorremmo riavere qui, ora, adesso in questo momento non particolarmente felice, o all’apparenza del ricordo, semplicemente più bello della vita presente.
La nostalgia del passato affiora anche quando una bella immagine, un paesaggio pittoresco, un profumo di torta di mele solletica le nostre narici adulte: ci piacerebbe essere ancora piccoli e accuditi amorevolmente senza pensieri e complicate quotidianità da gestire. Era bello farsi cullare dalle braccia materne e noi al centro di tutti gli interessi dei nostri genitori. Anche chi non ha vissuto felicemente l’infanzia ne ha nostalgia perché allora aveva la vita difronte ed ogni aspirazione era possibile da realizzare, la trama dell’esistenza non era ancora disegnata e tutto sembrava fattibile. Da adulti la nostalgia ci rende consapevoli anche che la giovinezza non tornerà più e, seppur a volte è stata vissuta con difficoltà, era pur sempre l’età migliore, se osservata con gli occhi di oggi.
Bene, ma la nostalgia del presente che bisogno ha di emergere dal nostro cuore? Ora non abbiamo nulla da rimpiangere perché siamo nel presente! La nostalgia del presente è un sentire sfuggevole, difficile da catturare e si manifesta nell’istante in cui la situazione che stiamo vivendo sembra essere vicina alla perfezione perché ci appare ricca di tutti gli ingredienti utili per conservare nel ricordo un momento di pura beatitudine, di felicità, di un completo essere a proprio agio tanto da farci desiderare di custodire la situazione come irripetibile. Desideriamo non perderlo questo momento e speriamo non solo di ricordarlo, ma di poterlo rivivere. Facciamo un esempio pratico capitato a tutti. Stiamo leggendo un romanzo, o assistendo alla proiezione di un film, capace di farci sentire participi della storia e dove la trama è calzante con i nostri desideri e aspirazioni: non vorremmo perdere ciò che proviamo e mentre lo stiamo vivendo secondo dopo secondo già ci manca.
Proviamo la nostalgia di un presente che sta scorrendo sotto la percezione attenta dei nostri sensi.
Cosa ci può dare una simile esperienza? La certezza che la vita veramente vissuta è quella dell’assaporare gli istanti facendoli diventare, secondo dopo secondo, patrimonio della nostra memoria. Saranno, in questo modo, sempre nostri così da avere meno possibilità di provare nostalgia.