Notissima la trasposizione cinematografica, di cui, in breve, si trova una sceneggiatura in appendice, il romanzo supera la visualita’ dello schermo.

Ed invece…convulsa, accartocciata, prosa degna di un trattato su isteria e nevrosi, ancestrale, animalesca, istintiva, muta.
Lei suona e insegna, lui apprende, la possiede, la aggredisce, la umilia.
Il circuito vomita sulla madre della pianista, fonte di isteria e chiusura, di pazzia, di controllo, di schiaffi volanti e di dialoghi che impotenti si tramutano in pentagramma.
Romanzo scompigliato, carico di odio, di incomunicazione, di possesso subito e riversato.
Made in Austria ma ben adattabile a quei francesi che, alla metro’ si lasciano perché lei ha le mestruazioni.
Voto 9.