Oggi cibo per tutti.
di Deborah Voliani
Oggi cibo per tutti.
È quello che penso ogni volta che Deborah, dopo che con Giuliano ha consumato una deliziosa cenetta, scuote la tovaglia dal terrazzo e tutte le briciole di pane si sparpagliano in giardino.
Insomma, si scatena il putiferio. Le rondini e i merli che svolazzano nei dintorni si dirigono verso il nostro territorio. All’inizio ero sul chi va là. Sembrava che stesse per scatenarsi una guerra.
Sul terrazzo, io mi abbassavo più che potevo per nascondermi e poi li puntavo, anche se mi era difficile seguire i loro movimenti. Non mi capacitavo il perché fossero così veloci. Ma poi ho capito. Il primo che arriva, mangia.
Quando mi sono accorto che non erano interessati a me e che la loro permanenza sul nostro giardino sarebbe durata il tempo di aprire il becco e portarsi via il rancio, mi sono tranquillizzato.
Mi piace pensarmi in giardino con loro a giocare a Jurassic Park.
Vedo la scena. Ciak si gira.
I pterodattili, uccelli preistorici, si avvicinano. Mi nascondo dietro il cespuglio di edera.
Il mio amico pirata è stato catturato e sta per essere divorato da queste orribili creature. Ma io lo salverò.
Il piano che ho in mente prevede di predisporre sulla piattaforma in cemento tanto cibo per distrarre gli uccelli dalla preda principale e distoglierli dal pensiero di farsi un pirata alla griglia.
Sono veloci, ma non intelligenti come credevo.
La ricercatrice Deborah sta aspettando il mio segnale per scuotere la tovaglia.
È il momento. Vai donna, butta giù i viveri.
Il nemico si distrae. Abbandona per un attimo la preda. Non sanno che io sono nascosto dietro il cespuglio.
Gli uccelli si stanno dirigendo sulla piattaforma di cemento. Poveri stolti.
Il mio amico pirata fa un sospiro di sollievo. Mi vede con l’occhio sano. Gli faccio cenno di stare tranquillo.
Passo dietro al cespuglio. Lo raggiungo ma mi accorgo che è legato. Ha il rosmarino sulla testa e odora di aglio. Si trattano bene questi uccellacci.
Niente panico.
Con le unghie riesco a sciogliere il nodo dello spago che teneva legato il mio amico.
Ora il pirata è libero. Sta per abbracciarmi ma lo fermo in tempo. “Niente baci ti prego. Ho la mia dose quotidiana e mi basta”, lo supplico.
Allora per toglierlo dall’imbarazzo gli dico che un giorno avrò bisogno di essere salvato da lui.
E lui subito mi chiede “Dai baci di Deborah?” e ride, anche se ha un occhio solo, ride sempre.
“Ma no” gli rispondo io. “Quello è impossibile. Mi difenderai da altri pericoli”.
E poi ce ne andiamo felici e contenti nel mio giardino, dove lui può transitare gratis senza pagare il pedaggio.
Nel mio mondo adesso, oltre che a un pirata ci sono anche numerosi pterodattili.
E c’è ancora molto da fare in questa giungla.
Lezione del giorno. Non importa quanti occhi hai. Se hai un amico e ti diverti, puoi ridere come se ne avessi due di occhi. E nessuno si accorge che te ne manca uno. Non so se mi spiego. E, mentre scrivo questa ultima frase, strizzo l’occhio così in questo momento anch’io sono come il mio amico pirata.
Due pirati si incontrano e … è meglio andare avanti ora.
Deborah Voliani – 49 anni. Assistente sociale. Mi occupo di prevenzione solitudine e promozione socialita a favore degli anziani a Trieste presso Televita s.p.a. Sposata. Vivo a Monfalcone. Sono livornese d.o.c. .Toscanaccia nel sangue. Ho un gatto persiano che si chiama Nemo. Scrivo racconti e poesie. Ho scritto con mio marito un romanzo giallo Male minore ambientato a Livorno e pubblicato da Manidistrega nel 2010. Amo la vita e